La Voce (marzo 2011) - Liceo Scientifico Statale "Albert Einstein ...
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la voce<br />
giornale studentesco del liceo scientifico einstein<br />
NUMERO 2 · ANNO VIII · MARZO <strong>2011</strong> lse.te.it
Editoriali<br />
SOMMARIO<br />
150 o dell’Unità d’Italia<br />
3 Intervista a Luigi Badia · fede<br />
4 Io non mi sento Italiano · ben<br />
Dai meandri dell’<strong>Einstein</strong><br />
5 Uno, nessuno, centomila · bas^^<br />
6 Sotto il segno. . . delle maschere · bas^^ & fan :)<br />
Uno sguardo sul mondo<br />
6 Internet: il “Gola profonda” dei nostri giorni · erni<br />
Oltre noi stessi<br />
8 L’insostenibile “leggerezza” dei sogni · fiore<br />
9 Anziani e tecnologia · carolí<br />
Intervista doppia<br />
9 Tentarelli vs. Palandrani · clari & sabba<br />
Forza <strong>Albert</strong><br />
11 Culti e sette · igor, concetta faccio, nevermore<br />
13 <strong>La</strong> Stele di Rosetta · martina chiara recchilungo<br />
13 <strong>La</strong> fusione fredda italiana · debora chiodi<br />
Botta & Risposta<br />
14 Area umanistica · davide & matteo<br />
I colori della letteratura<br />
15 Pioggia d’estate · daph<br />
16 Realtà e Narrazione · gaia =p<br />
TV e spettacoli<br />
16 Life in a Day · alice francioni<br />
17 tv Show Guide for Dummies Vol. 2 · frikky<br />
TEXnologia<br />
17 Mondo virtuale e ragazzi · annalisa galzio<br />
Enigmistica<br />
19 Parole crociate e altri giochi<br />
I nostri sponsor<br />
20 Un sentito ringraziamento<br />
NUMERO 2 · ANNO VIII · MARZO <strong>2011</strong><br />
REDAZIONE<br />
Coordinatore<br />
Prof. Nando (Igor ["aIgO:*]) Cozzi<br />
Caporedattore<br />
Marco (Marz) Di Marcantonio<br />
Copertina<br />
Gaia Babbicola<br />
Codifica LATEX<br />
Igor ["aIgO:*]<br />
Illustratore<br />
Nicolò (Danyck) Chiacchiararelli<br />
Giochi<br />
Francesca Di Marco, Miriam Pistocchi<br />
Fotografi<br />
Nicolò (Nico) Stacchiotti, Gloria Plebani<br />
Redattori<br />
Alessandra (Marjane) Pierantoni, Alice Francioni, Andrea<br />
(Ben) Bonomo, Angela (Dandi) Di Michele, Antonella (Elliot)<br />
Troiani, Antonio (Mr Everything) Sposetti, Carol (Carolí)<br />
Delli Compagni, Clarissa (Clari) Fonti, Danila (Fiore) Migliozzi,<br />
Davide Cantoro, Diana (Daph) Petrescu, Edoardo<br />
(Nevermore) Pompeo, Edoardo (Fiamma) Topitti, Ernesto<br />
(Erni) Consorti, Fabiana (Amaranth) Di Mattia, Federica (Fede)<br />
Goderecci, Flavia (Bas^^) Cantoro, Francesca (Fan :) )<br />
Angelozzi, Gaia (Gaia =p) Di Timoteo, Giovanni Rossi, Gloria<br />
Plebani, Lorenza (Lolò) Del Cane, Luca Termini, Marco<br />
Petrella, Maria Clara (Nous) Baldassarre, Marta (Miss Nothing)<br />
Cozzi, Massimo (Ceccho B.S.) Cecchini, Matteo Della<br />
Noce, Mattia (Dtt. Johann Faustus) Brizzi, Nicolò (Danyck)<br />
Chiacchiararelli, Sabrina (Sabba) Vallarola, Sara Paolucci,<br />
Sara Santarelli, Simone (Hank Moody) Stranieri, Stefania<br />
(Kyra) Standoli, Stefano Ciaffoni, Valentina Sichetti<br />
Collaboratrici<br />
Concetta Faccio, Francesca (Frikky) Consorti, Ingrid Filippini<br />
Colophon<br />
Interamente realizzato all’interno del <strong>Liceo</strong> <strong>Scientifico</strong> “<strong>Albert</strong><br />
<strong>Einstein</strong>”, Via Luigi Sturzo 5, 64100 Teramo. Composto in LATEX<br />
con la famiglia di font Palatino di Hermann Zapf. Questa rivista<br />
è disponibile on-line nel sito web del liceo.<br />
Sito web del liceo<br />
lse.te.it<br />
○CC 2010 − <strong>2011</strong> <strong>Liceo</strong> <strong>Scientifico</strong> “<strong>Albert</strong> <strong>Einstein</strong>” · Teramo<br />
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode<br />
2
150 o dell’Unità d’Italia Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
In memoriam<br />
a giacomina di battista<br />
di EX ALUNNI CORSO C<br />
Cara professoressa,<br />
abbiamo sostenuto la maturità da<br />
soli tre anni, eppure i tempi del liceo<br />
sembrano cosí lontani. . .<br />
Avremmo voluto salutarla ancora,<br />
raccontarle le nostre esperienze, ricordare<br />
i nostri anni trascorsi insieme.<br />
Anni passati fra i banchi di scuola, lezioni<br />
e risate. Siamo rimasti subito<br />
affascinati dalla sua immensa preparazione,<br />
dall’amore che nutriva per<br />
le sue discipline e dalla passione che<br />
trasmetteva nello spiegarle, riuscendo<br />
a semplificare anche i concetti piú<br />
complessi.<br />
Le sue lezioni ci hanno fatto crescere,<br />
non solo come studenti ma soprattutto<br />
come persone, in particolare<br />
con la sua adorata Filosofia, in<br />
realtà nient’altro che belle e brutte<br />
riflessioni sulla vita.<br />
Nel corso degli anni siamo riusciti<br />
ad apprezzare, oltre l’insegnante,<br />
il suo lato umano: una persona in<br />
grado di comprenderci e di scherzare<br />
assieme a noi, anche e soprattutto<br />
con autoironia. Ed è proprio con questa<br />
immagine che noi la porteremo<br />
sempre nei nostri cuori.<br />
Grazie di tutto. . . Ciao prof!<br />
Intervista a Luigi Badia<br />
di Fede<br />
Cara Italia! dovunque il dolente<br />
grido uscí del tuo lungo servaggio;<br />
dove ancor dell’umano lignaggio<br />
ogni speme deserta non è:<br />
dove già libertade è fiorita.<br />
Dove ancor nel segreto matura,<br />
dove ha lacrime un’alta sventura,<br />
Editoriali<br />
Il mondo nuovo<br />
la civiltà<br />
dell’immagine<br />
di NANDO COZZI<br />
nell’ultimo numero di granta (rivista<br />
letteraria inglese) ho contato tre<br />
pubblicità per corsi di scrittura creativa.<br />
In un articolo del New York Times<br />
(7 <strong>marzo</strong> scorso) ho letto che la diffusione<br />
degli eReader (lettori di eBook, libri<br />
elettronici) tra gli adolescenti, grazie<br />
anche a prezzi sempre piú competitivi,<br />
sta cambiando le loro abitudini<br />
per il tempo libero.<br />
Non troppo paradossalmente, nella<br />
cosiddetta “civiltà dell’immagine”<br />
(definizione superficialmente modaiola)<br />
è la parola scritta che rimane<br />
centrale e misura della comunicazione.<br />
Un altro esempio: i giornali sono<br />
in crisi in Italia e all’estero (anche<br />
giornali del calibro del New York Times),<br />
ma un blog giornalistico come<br />
The Huffington Post è stato appena<br />
ceduto a AOL (America On Line) per<br />
$ 315.000.000. Ancora, una catena storica<br />
di librerie come Borders è sull’orlo<br />
del fallimento, mentre Amazon ha<br />
fatto sapere che le vendite dei suoi<br />
eBook hanno ormai superato le edizioni<br />
“cartacee”. Sono segnali, questi, di<br />
un giornalismo e scrittura che sanno<br />
reinventarsi e trovare formule nuove<br />
per comunicare con i lettori.<br />
150 o dell’Unità d’Italia<br />
non c’è cor che non batta per te.<br />
Marzo 1821, A. Manzoni<br />
Nel 1861 si consegue finalmente l’Unità<br />
di Italia. <strong>La</strong> storia di questi<br />
anni, un po’ come ogni attimo della<br />
vita, è celebrata dalla musica. Nella<br />
nostra regione le sorti della penisola<br />
furono raccontate da un musico<br />
d’eccellenza: Luigi Badia (1819-1899).<br />
Facendo un piccolo salto nel passato,<br />
3<br />
Cosa ci riserva il futuro? Difficile<br />
da dire. Sicuramente, con la crisi<br />
del giornalismo tradizionale, avremo<br />
sempre piú bisogno di intermediari<br />
che ci aiutino a orientarci nel mare magnum<br />
della rete globale. Un modello<br />
è Wikipedia (giunta al 10° anniversario),<br />
ma anche le innovative esperienze<br />
dei giornali elettronici da leggere<br />
tramite tavolette (iPad, Galaxy ecc.)<br />
o sugli eReader (Kindle, Nook, Kobo<br />
ecc.).<br />
In questi casi sembra appropriato<br />
dire, “è morto il giornalismo, lunga<br />
vita al giornalismo!”<br />
un ricordo lontano<br />
di NANDO COZZI<br />
nel 1953 dylan thomas pubblicò la<br />
collezione di racconti, Adventures In<br />
The Skin Trade And Other Stories in<br />
cui appare “The Followers” dal quale<br />
proviene la seguente citazione.<br />
A newsboy stood in a<br />
doorway, calling the news<br />
to nobody, very softly,<br />
‘Earthquake. Earthquake<br />
in Japan’.<br />
Il riferimento è alla terribile distruzione<br />
che seguí il Grande Terremoto<br />
del Kanto nel 1923.<br />
richiediamo la testimonianza diretta<br />
di quest’uomo.<br />
Studente: L’Italia ottocentesca fu il<br />
secolo del melodramma, rappresentato<br />
dalle grandi personalità<br />
quali Gioachino Rossini, Vincenzo<br />
Bellini, Gaetano Donizetti<br />
e Giuseppe Verdi. Essi con la<br />
musica resero partecipi,”dal Cenisio<br />
alla balza di Scilla”, tutti<br />
gli strati della società, compre-
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
si quelli piú bassi. <strong>La</strong> melodia<br />
e le parole da sempre raccolgono<br />
le situazioni e gli stati d’animo<br />
che animano un paese. Lei<br />
ha raccontato con la sua musica<br />
l’Unità agli abruzzesi, cosa l’ha<br />
condotto a cantare tali temi?<br />
Luigi Badia: Scrissi L’Italia del 1847 e<br />
il 29 gennaio 1848 e <strong>La</strong> costituente<br />
italiana in un periodo di profondo<br />
impegno patriottico, vissuto<br />
in prima persona con l’arruolamento<br />
nel Battaglione dei<br />
Volontari napoletani stanziato a<br />
Firenze con il quale combattei<br />
diverse battaglie, tra cui quella<br />
di Curtatone. Offrii ai miei<br />
concittadini la storia italiana attraverso<br />
le note, ma non rimase<br />
molto della mia fama ai posteri.<br />
Studente: Sicuramente oltre alle sue<br />
produzioni ci sono molte opere<br />
ad aver avuto fortuna nel perio-<br />
Io non mi sento Italiano<br />
di Ben<br />
Non ci stancheremo mai di ascoltare<br />
quel grandissimo artista che<br />
risponde al nome di Roberto Benigni<br />
che, con la sua straordinaria esegesi<br />
dell’Inno di Mameli (il cui titolo originale<br />
è “Canto degli Italiani”), con ironia<br />
e con grande cultura ha permesso<br />
“agli Italiani di riscoprire l’Italia”.<br />
Durante il corso della storia è spesso<br />
capitato che gli Italiani non abbiano<br />
provato piú un sentimento di appartenenza<br />
alla propria patria, come<br />
ad esempio la generazione del ’68,<br />
che non provava tale sentimento poiché<br />
il regime fascista aveva ecessivamente<br />
esaltato l’idea di patria. Questo<br />
spirito che può essere definito<br />
anti-italiano in quanto impedisce di<br />
provare alcuna appartenenza al proprio<br />
paese, a causa di altri avvenimenti,<br />
negli anni è cresciuto sempre piú<br />
fino ai giorni nostri, fino a ritrovarlo<br />
in una canzone del noto cantautore<br />
Giorgio Gaber dal titolo eloquente “Io<br />
non mi sento Italiano”. L’artista mette<br />
in atto una polemica inserendo toni<br />
ironici forti, fingendo di scrivere una<br />
lettera al Presidente della Repubbli-<br />
do dell’Unità di Italia, secondo<br />
lei quali brani celebrano di piú<br />
questa vittoria?<br />
Luigi Badia: Verdi ha avuto la fetta<br />
piú imponente nel successo ottocentesco,<br />
con “Va, pensiero”<br />
fa degli ebrei prigionieri in Babilonia<br />
la metafora della condizione<br />
degli italiani sotto la dominazione<br />
austriaca. L’Inno di<br />
Mameli ha però avuto la meglio<br />
e il 12 ottobre 1946 è divenuto<br />
inno nazionale della Repubblica<br />
Italiana. Questa Canzone ha<br />
avuto un’origine particolare; il<br />
clima patriottico spinse il giovane<br />
Mameli a scrivere “Fratelli<br />
d’Italia” e, mandato il testo al<br />
suo maestro-musicista Novaro,<br />
nella cui abitazione si faceva politica<br />
e musica, rese celebre il<br />
suo scritto. Colpito e emozionato<br />
da ciò che il suo allievo<br />
aveva scritto, pose immediata-<br />
ca, nella quale parla dell’Italia come<br />
di un paese di cui si fa fatica a esserne<br />
orgogliosi (“questa nostra patria<br />
non so che cosa sia. . . temo che diventi<br />
una brutta poesia”). <strong>La</strong> canzone<br />
è quanto mai attuale in un’Italia in<br />
cui ormai essere anti-italiani è all’ordine<br />
del giorno, e in cui ognuno prova<br />
a dividere quello che fu unito 150<br />
anni fa. Gaber canta la disillusione<br />
di un italiano medio, scontento dalla<br />
propria patria a tal punto da criticarle<br />
anche il simbolo dell’unità, l’inno<br />
scritto dal giovane Mameli (“mi scusi<br />
presidente non sento un gran bisogno<br />
dell’inno nazionale, di cui un po’ mi<br />
vergogno”).<br />
Con questo riferimento Gaber riapre<br />
un dibattito che avvenne negli<br />
anni ’90 quando si voleva cambiare<br />
l’inno poiché veniva visto come una<br />
banale marcetta. Pensare ciò è assolutamente<br />
sbagliato, come ha dimostrato<br />
anche Benigni a Sanremo, perchè<br />
l’inno è qualcosa di unico nel quale<br />
sono racchiusi tutti gli ideali patriottici<br />
e i sentimenti di un giovane,<br />
protagonista del Risorgimento e di<br />
conseguenza dell’unità (Mameli). <strong>La</strong><br />
4<br />
mente lo spartito sul pianoforte<br />
e le sue mani suonarono la melodia<br />
che sarà stemma astratto<br />
della nostra penisola.<br />
Studente: Recentemente si è discusso<br />
molto, tra questi due testi<br />
che lei ha citato, su quale fosse<br />
piú appropriato per la celebrazione<br />
della nostra libertà e<br />
indipendenza. Gli Italiani sono<br />
un popolo all’antica, vivono<br />
d’abitudine, e non hanno voluto<br />
modificare ciò che da 150 anni<br />
è segno di riconoscimento della<br />
nostra penisola. Cosa ne pensa?<br />
Luigi Badia: Credo che gli Italiani<br />
non debbano dibattere di tale<br />
questione, l’Inno di Mameli è<br />
perfettamente attinente alla conquista<br />
perseguita nel 1861, l’unica<br />
compito da adempiere è<br />
mantenere la cara “Unità”.<br />
delusione di Gaber è accresciuta dal<br />
fatto che mancano eroi gloriosi tranne<br />
alcune eccezioni come Garibaldi,<br />
qui forse c’è un riferimento a quello<br />
che sosteneva Brecht (in “Vita di Galileo”)<br />
“fortunato quel popolo che non<br />
ha bisogno di eroi”, e dal fatto che<br />
l’Italia non rivesta un ruolo importante<br />
nel mondo. Lo spirito anti-italiano<br />
aumenta anche a seguito della formazione<br />
dei vari partiti politici che hanno<br />
guidato l’Italia e non sono riusciti<br />
a fornire un reale e positivo cambiamento<br />
all’interno del paese (“in Parlamento.<br />
. . si scannano su tutto e poi<br />
non cambia niente”), un po’ come denunciava<br />
Tomasi Di <strong>La</strong>mpedusa ne<br />
“Il Gattopardo” di un “cambiamento<br />
per il non cambiamento”(cioè che<br />
le innovazioni non hanno generato<br />
mutamenti favorevoli in Sicilia). Una<br />
cosa è certa: Gaber non voleva fomentare<br />
lo spirito anti-italiano né criticare<br />
l’inno di Mameli, questo no di certo, il<br />
cantautore ha voluto semplicemente<br />
dar voce ai sentimenti che si affermano<br />
e si affermavano fra gli italiania<br />
causa di molteplii motivi, molti dei<br />
quali sopra enunciati; “il signor G”,
Dai meandri dell’<strong>Einstein</strong> Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
infatti, alla fine della canzone quasi<br />
con rabbia dice che il nostro paese<br />
non è solo “spaghetti e mandolino”<br />
ma “pieno di cultura”, motivo che<br />
Uno, nessuno, centomila<br />
di Bas^^<br />
Ci troviamo nel periodo di Carnevale<br />
durante il quale molti di noi,<br />
e qualcuno ancora adesso, si divertivano<br />
a tirare coriandoli, a spruzzare<br />
schiuma, a soffiare le stelle filanti, a<br />
fare scherzi di ogni tipo con la scusa<br />
che “a Carnevale ogni scherzo vale”,<br />
ma soprattutto ci divertivamo a<br />
mascherarci. Questo articolo, infatti,<br />
parla prorpio delle maschere, perché<br />
ci sono persone che non le abbandonano<br />
mai, anche quando ormai non<br />
è piú il periodo. È per tale ragione<br />
che questo articolo porta il nome del<br />
I “100 giorni” a San Gabriele<br />
lo rende orgoglioso tanto da mostrarlo<br />
al mondo intero (“son fiero e me<br />
ne vanto gli sbatto sulla faccia cos’è<br />
il Rinascmento”). Gaber dunque ha<br />
Dai meandri dell’<strong>Einstein</strong><br />
celebre libro di Verga.<br />
C’è da dire, però, che ci sono persone<br />
che fanno ciò consapevolmente<br />
mentre altre no.<br />
Le persone che lo fanno consapevolmente,<br />
che poi sono anche le piú<br />
conosciute, sono quelle che tendono<br />
a mostrare volti di loro stesse sempre<br />
differenti, a seconda del proprio interlocutore.<br />
Potrebbero risultare false<br />
anche nei gesti e nelle azioni, dicendoti,<br />
ad esempio, di poterti fidare di loro<br />
e “svendendo”, poi, le tue confidenze<br />
a chiunque gli capiti a tiro.<br />
Chi lo fa inconsapevolmente, invece,<br />
è meno conosciuto rispetto a<br />
5<br />
marz<br />
voluto dire che, seppur con tutti i problemi<br />
che ci circondano, ognuno di<br />
noi è fiero di essere italiano (“ma per<br />
fortuna lo sono”).<br />
chi ne è consapevole ed è convinto<br />
di essere in un modo quando invece<br />
è l’esatto opposto. Un esempio potrebbe<br />
essere identificato in una persona<br />
che afferma, senza cattiveria, di<br />
essere sempre la vittima di ogni situazione,<br />
ma che poi, appena può, cerca<br />
di sfruttare qualunque occasione a<br />
proprio vantaggio, senza rendersene<br />
conto!<br />
A te non è mai capitato di conoscere<br />
persone di questo genere? Se la<br />
tua risposta è “no” la cosa migliore da<br />
fare sarebbe un’analisi di coscienza<br />
perché anche tu potresti essere una/o<br />
di loro.
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
Sotto il segno. . . delle maschere<br />
di Bas^^ & Fan :)<br />
Ciao ragazzi, bentornati nella nostra<br />
rubrica. Questa è un’edizione<br />
speciale, qui assoceremo le fasce<br />
studentesche a diverse maschere di<br />
Carnevale. Provate a indovinare la<br />
maschera adatta a voi: scoprirete dai<br />
profili se avete fatto la scelta giusta.<br />
CAPITAN SPAVENTA: È nato intorno<br />
alla fine del ’900 in Liguria.<br />
Il suo nome è Capitan Rodomonto<br />
Spaventa di Val Inferno e<br />
si tratta di uno spataccino molto<br />
particolare, in quanto alla spada<br />
preferisce le parole per colpire<br />
i nemici. Proprio come lui,<br />
voi SECCHIONI amate sfoderare<br />
le vostre conoscenze suscitando<br />
complessi di inferiorità<br />
nei vostri compagni. Siete cortesemente<br />
invitati a. . . placarvi!<br />
Siamo sicure che i vostri sforzi<br />
saranno graditi.<br />
GIANDUJA: È un galantuomo allegro,<br />
intelligente e coraggioso,<br />
che ama il buon vino e la buona<br />
tavola; è il personaggio popolare<br />
simpaticamente presente<br />
in tante manifestazioni torinesi<br />
con faccia rubizza. Lui, come<br />
voi COMUNI STUDIOSI, prende<br />
la vita con serenità e trova<br />
sempre il modo per divertirsi<br />
pur ricoprendo un ruolo molto<br />
importante nella società. Anche<br />
voi siete molto importanti<br />
nella vostra classe, perché siete<br />
Internet: il “Gola profonda” dei nostri giorni<br />
di Erni<br />
Lo scorso novembre un parlamentare<br />
norvegese ha proposto la nomina<br />
al premio nobel per la pace di<br />
Julian Assange, creatore del sito Wikileaks,<br />
che ha creato non pochi problemi<br />
ai vari capi di stato mondiali.<br />
Infatti grazie alle sue rivelazioni scottanti,<br />
è stato al centro dei dibattiti<br />
sempre disposti ad aiutare chi<br />
ha bisogno. Vi consigliamo di<br />
non farvi trasportare troppo dalla<br />
“vita mondana”, perché insieme<br />
a voi tutti quanti finiranno<br />
nei guai.<br />
ARLECCHINO: Originario di Bergamo,<br />
rappresentò nel teatro del<br />
1550 la maschera del servo apparentemente<br />
sciocco, ma in<br />
realtà dotato di buon senso.<br />
Ghiotto, sempre pieno di debiti<br />
ed opportunista, rappresenta il<br />
simbolo di colui che si adatta<br />
a qualunque situazione ed è disposto<br />
a servire chiunque pur<br />
di ricavarne vantaggi. Attento,<br />
anche se sei FURBO, i professori<br />
ti stanno puntando da molto<br />
tempo! Al tuo posto cominceremmo<br />
a preoccuparci e inizieremmo<br />
a studiare. Si sa, ad un<br />
certo punto i professori iniziano<br />
con quelle “domandine” di<br />
“riepilogo”, magari su argomenti<br />
ormai riposti nel “dimenticatoio”.<br />
Siamo certe che, con un<br />
pizzico di buon senso come Arlecchino,<br />
riuscirete a cavarvela<br />
senza problemi.<br />
BALANZONE: È la maschera tipica<br />
di Bologna, dottore saccente e<br />
ciarliero. È un personaggio burbero<br />
e brontolone che fa credere<br />
di essere un grande sapiente,<br />
ma molto spesso truffa la gente.<br />
Voi ingannate i professori,<br />
Uno sguardo sul mondo<br />
internazionali e tuttora non si placa<br />
la polemica riguardo la funzione di<br />
questo sito e riaprendo una tematica,<br />
quella del potere dell’informazione,<br />
mai risolto.<br />
Già nel 1600 il filosofo inglese<br />
Francis Bacon sosteneva che: “Sapere<br />
è potere” e con il passare degli anni<br />
questa affermazione sembra esser-<br />
6<br />
i vostri compagni e anche voi<br />
stessi credendo di essere bravi a<br />
scuola ma voi, BOTTA DI COU-<br />
LOMB, avete solo fortuna. E ricordate<br />
che quando il programma<br />
diventerà piú duro le vostre<br />
carenze si faranno sentire, soprattutto<br />
con i compiti in classe.<br />
Tornate con i piedi a terra e<br />
iniziate a studiare seriamente!<br />
SCARAMUCCIA: Nasce in Campania<br />
ed è un personaggio napoletano.<br />
È un po’ buffone e spaccone<br />
e si diverte a fare scherzi<br />
però finisce sempre per prendere<br />
le botte. È molto pigro e di<br />
lavorare non se ne parla nemmeno.<br />
È chiaro che questa maschera<br />
rappresenta la categoria<br />
dei MENEFREGHISTI. Noi tutti<br />
siamo stufi di ripetere le nostre<br />
raccomandazioni, cosí abbiamo<br />
deciso di dedicarvi un remix:<br />
“Anche se tutti studiano<br />
tranne te<br />
e tu hai sempre fisso il 3<br />
e un motivo sotto sotto<br />
c’è. . .<br />
tu vuoi il 6,<br />
sí, ma c’è sempre quel<br />
professore che<br />
non si sa perché ma ce l’ha<br />
con te. . . ” (tranne<br />
te, Fabri Fibra)<br />
perché DEVI STUDIA-<br />
RE!<br />
si sempre piú verificata; infatti sono<br />
sempre piú persone che ricavano guadagni<br />
tramite vendita e non vendita<br />
di informazioni, come per esempio i<br />
ricatti ai politici o la compra vendita<br />
dei segreti militari.<br />
Nello specifico caso di Wikileaks<br />
il fatto è ancora piú sconcertante poiché<br />
notizie che sembravano essere ve-
Uno sguardo sul mondo Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
re si sono rivelate tali causando cosí<br />
il disagio dei potenti che fin quando<br />
le notizie non erano di dominio<br />
pubblico, avevano ben coperto questa<br />
fuga di notizie; il dato piú sconcertante<br />
della vicenda e che ha dato piú<br />
disagio è il fatto che verità che erano<br />
date come certezze, ma non confermate,<br />
sono state riprese e stavolta dimostrate<br />
con documenti. Un altro dato<br />
che stupisce è come Assange abbia rischiato<br />
molto (c’è chi dice che appena<br />
sarà sul suolo americano, lo condanneranno<br />
alla pena capitale) pur di far<br />
emergere la verità, di dare una lezione<br />
di vita ai potenti del mondo, di<br />
far capire quanto siano preziose le informazioni;<br />
sicuramente dietro al suo<br />
agire c’erano interessi personali, ma<br />
le sue azioni hanno certo cambiato la<br />
realtà in maniera definitiva, iniziando<br />
un nuovo mondo per quanto riguarda<br />
l’informazione. Intanto l’opinione<br />
pubblica si divide: c’è chi infatti pen-<br />
I “100 giorni” a San Gabriele<br />
sa che Assange sia un criminale e che<br />
abbia agito solo a scopo di lucro, mentre<br />
altri lo ritengono un atto dovuto<br />
ai cittadini sempre meno informati<br />
delle iniziative dei propri governi; altri<br />
ancora sono passati dalle parole<br />
ai fatti: infatti sembra che siano nati<br />
nel frattempo molti altri siti simili a<br />
Wikileaks. Un’altra osservazione importante<br />
da fare riguarda proprio l’informazione,<br />
già perché Wikileaks ha<br />
anche aperto gli occhi a molti di noi<br />
sul nuovo modo di fare informazione,<br />
ossia quello digitale: infatti andando<br />
avanti con gli anni l’informazione<br />
ha sempre dovuto adeguarsi alle esigenze<br />
del momento, passando dalla<br />
diffusione orale fino appunto ad arrivare<br />
alla diffusione digitale, mezzo<br />
potentissimo che è riuscito a superare<br />
le barriere della censura,che permette<br />
il tam tam di una notizia nel arco di<br />
pochi secondi in tutto il mondo, senza<br />
che nessuno possa metterla a tacere,<br />
7<br />
marz<br />
che sia un regime totalitario a un democrazia,<br />
e se anche il premio nobel<br />
Liu Xiaobao afferma che “l’informazione<br />
digitale è un dono di Dio alla<br />
Cina” allora vuol dire che qualcosa<br />
sta cambiando. Di certo tutta la vicenda<br />
Wikileaks conferma quello che da<br />
sempre si sa: l’informazione è e rimane<br />
l’unica arma con cui una qualsiasi<br />
persona può comunicare la propria<br />
opinione, senza passare per politici o<br />
terzi, uno strumento che ha sempre<br />
accompagnato l’uomo nel suo cammino<br />
evolutivo, spesso diventando la<br />
prima fonte di rivoluzione, di cambiamento,<br />
il primo indice di qualcosa<br />
che non funziona, un vero e proprio<br />
quarto potere, al pari di quello legislativo<br />
o giudiziario, unico in mano<br />
al popolo, e che sia veramente capace<br />
di influenzare le nostre vite, l’unico<br />
che non potrà essere riservato a pochi<br />
poiché è di tutti.
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
L’insostenibile “leggerezza” dei sogni<br />
di Fiore<br />
Èopinione comune che i desideri<br />
piú nascosti di ogni individuo vengano<br />
elaborati dalla mente umana sotto<br />
forma di sogni. Quando sogniamo<br />
viviamo esattamente le stesse emozioni<br />
che proviamo nella vita reale:<br />
siamo felici, tristi, ridiamo, piangiamo,<br />
urliamo, ci innamoriamo. Ma<br />
siamo sicuri che tutto ciò non sia<br />
solo apparenza e che dietro i sogni<br />
non si nasconda in realtà qualcosa di<br />
misterioso e affascinante?<br />
“Chuang Tzu sognò di essere una<br />
farfalla e al risveglio non sapeva se<br />
fosse un uomo che aveva sognato di<br />
essere una farfalla o una farfalla che<br />
in quel mentre sognasse di essere un<br />
I “100 giorni” a San Gabriele<br />
Oltre noi stessi<br />
uomo”(cit. da Libro dei sogni di Jorge<br />
Luis Borges, 1976). È proprio la sensazione<br />
di Chuang Tzu quel “qualcosa<br />
di misterioso e affascinante” che porta<br />
alla luce un aspetto del tutto nuovo<br />
relativo al sogno. Se ci pensiamo<br />
bene il fatto di non capire se avesse<br />
sognato di essere una farfalla o se fosse<br />
una farfalla che sognava di essere<br />
un uomo è assolutamente verosimile.<br />
Paradossalmente l’insolito dubbio potrebbe<br />
pervadere la mente di ognuno<br />
di noi.<br />
Leggere questo frammento mi ha<br />
piacevolmente confusa, sono stata rapita<br />
dalla profondità delle parole che<br />
lo compongono. Mi hanno fatto riflettere<br />
e pensare ai sogni in modo completamente<br />
diverso, secondo un ottica<br />
8<br />
marz<br />
straniata rispetto a quella comune e<br />
ordinaria.<br />
Ogni mattina apriamo gli occhi,<br />
sbattiamo le palpebre e sentiamo il<br />
bisogno di raccontare il nostro sogno.<br />
Quando però lo raccontiamo non siamo<br />
in grado di descriverlo interamente<br />
nei minimi particolari, ma ricordiamo<br />
solo ciò che ci sembra importante.<br />
È quindi incomunicabile nella sua totalità<br />
ma ansioso di essere comunicato.<br />
Del sogno non resta che il nostro<br />
racconto confuso e frammentario. Ma<br />
se immaginassimo per un momento<br />
di interrompere qualcuno che sogna<br />
una, due, tre volte cosa succederebbe?<br />
Il “nostro sognatore” racconterebbe<br />
di volta in volta qualcosa di diverso.<br />
Il sogno sarebbe ridotto cosí a una
Intervista doppia Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
serie di flash disconnessi e slegati tra<br />
loro. In tal modo cade l’ipotesi che lo<br />
vede rappresentato come flusso continuo<br />
di immagini che si susseguono<br />
secondo un ordine logico, a mo’ di<br />
film. I sogni verrebbero cosí svuotati<br />
di ogni speranza che ingenuamente<br />
Anziani e tecnologia<br />
di Carolí<br />
n altro aspetto negativo è la<br />
“U vecchiaia, che non è un evento<br />
accidentale ma una regola” (Giacomo<br />
Leopardi, Dialogo di un islandese e<br />
di una natura).<br />
Da sempre l’anziano è considerato<br />
l’anello debole della società, un soggetto<br />
improduttivo e soprattutto lontano<br />
dalla comune necessità di conoscenza<br />
e di informazione ma attualmente,<br />
nel ventunesimo secolo, la figura<br />
del nonno restio di fronte ai mezzi<br />
tecnologici che guarda con sospetto<br />
a quella “strana scatola parlante”<br />
chiamata tv sembra proprio un ricordo<br />
di altre epoche. Le persone anziane,<br />
per essere al passo con i tempi,<br />
riescono ad usare ciò che la tecnologia<br />
mette a disposizione, anche se forse<br />
con meno abilità manuali.<br />
Il primato di “elettrodomestico”<br />
Giorgio Tentarelli vs. Andrea Palandrani<br />
ma anche inconsapevolmente riponiamo<br />
in esso. Questa ipotesi, seppur<br />
poco diffusa e abbastanza eccentrica,<br />
mi fa pensare al risultato di alcuni<br />
studi effettuati di recente secondo cui<br />
i sogni dipendono dalla struttura anatomica<br />
dell’Amigdala e dell’Ippocam-<br />
piú usato dalla terza età è ancora detenuto<br />
dalla televisione, che si configura<br />
come la principale fonte di informazione.<br />
Seguono il videoregistratore,<br />
tecnologia utilizzata specialmente<br />
dagli uomini, i cellulari, grazie a nuovi<br />
modelli con tasti dei numeri ben<br />
visibili e ultimamente anche l’informatica<br />
e internet stanno entrando nella<br />
quotidianità di molti over 65, che<br />
viaggiono in rete soprattutto per ricercare<br />
informazioni sul meteo, su prodotti<br />
e temi riguardanti la salute o per<br />
prenotare viaggi online.<br />
Inoltre in questa fascia d’età cresce<br />
il bisogno di comunicare e socializzare<br />
con gli altri, quindi via libera a<br />
forum, chat, blog e social network, come<br />
Facebook, dove ricordiamo Lillian<br />
Lowe, la nonnina piú anziana su questo<br />
social network, che permettono di<br />
chiaccherare in tempo reale, di fare<br />
nuove amicizie e perché no, di trovare<br />
Intervista doppia<br />
po, due aree profonde del cervello e<br />
non sono pura elaborazione dei nostri<br />
desideri piú latenti.<br />
A questo punto non ci resta che<br />
scegliere: continuiamo a credere<br />
che “i sogni son desideri” oppure ci<br />
ancoriamo saldamente alla realtà?<br />
online la propria anima gemella.<br />
Purtroppo però vi sono molti anziani<br />
che hanno problemi di accesso<br />
ad Internet per motivi di disinformazione,<br />
economici o personali, in quanto<br />
la senilità e alcune malattie, che diventano<br />
piú frequenti e che lasciano<br />
segni piú evidenti, minano molte abilità.<br />
Tuttavia, proprio per sbloccare<br />
questa situazione, ha riscosso un gran<br />
successo l’iniziativa di aprire un centro<br />
di navigazione assistita, dedicato<br />
agli anziani, in cui gli “allievi” imparano<br />
l’uso del computer e di internet<br />
aiutati da giovani tutor.<br />
In conclusione mi reputo favorevole<br />
alla tecnologia anche perché secondo<br />
molti studiosi essere a contatto<br />
con le sollecitazioni rapide dei mezzi<br />
tecnologici (dal computer al cellulare)<br />
rende la persona piú attiva a livello<br />
celebrale e questo è sempre un<br />
bene.<br />
Giorgio Tentarelli. Nome? Andrea Palandrani<br />
57. Età? 34.<br />
Filosofia e storia. Insegnante di? Storia e filosofia.<br />
Grande consumatore di pasta asciutta. Peggior pregio? . . . la generosità!<br />
Che mangio anche il secondo! Miglior difetto? Sono disordinato.<br />
Drammaticamente giovane. Come le sembra il suo collega? Mi ci trovo bene con lui, sembra un maestro<br />
simpatico!<br />
Un posto dove sdraiarmi al sole. Alla costante ricerca di. . . ? Soddisfazione e sorriso negli alunni (e talvolta<br />
anche pianti)!<br />
27. Da quanti anni è in servizio? 8.<br />
Sí. (molto deciso) . . . e ancora non si è stufato? Ogni anno è un ritorno all’inizio e ogni giorno<br />
sembra come il primo! Anche se spesso resterei<br />
volentieri a letto a dormire. . .<br />
Un bel pacco di banconote. Si parla sempre di perdita dei valori, quale per<br />
lei è imprescindibile? ?<br />
Il rispetto.<br />
I programmi delle scuole elementari. Se venisse eletto Ministro dell’Istruzione, cosa L’umore degli insegnanti (raddoppiando lo sti-<br />
cambierebbe fin da subito?<br />
pendio)!<br />
Fatti loro! Qual è la sua opinione sulla vicenda di “Ruby Le cose belle piacciono a tutti e chissà cosa ha<br />
Rubacuori”?<br />
di bello il nostro Primo Ministro. . .<br />
<strong>La</strong>w and order. Programma TV preferito? Ne vedo poca. . . Blob e i Simpson, all’ora di<br />
pranzo non possono mancare!<br />
9
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
Jazz. In un negozio di musica, quale CD acquisterebbe?<br />
De Andrè, Battiato, Guccini.<br />
Non vedo Sanremo dal ’67. Cosa ne pensa dell’ultimo Festival? Ne ho visto solo 11 secondi, quindi. . .<br />
Gli occhi. Qual è la prima cosa che guarda in una donna? L’espressione della bocca.<br />
Indifferente. Adozione per i single: pro o contro? Ogni adozione ha di certo le sue buone motivazioni,<br />
è comunque dare un futuro migliore a chi<br />
sembra non averlo!<br />
No. Crede nel colpo di fulmine? Si, anche se poi è piú travolgente il frastuono<br />
del tuono. . .<br />
Chi si somiglia si piglia! “Gli opposti si attraggono” o “chi si somiglia Gli opposti si attraggono e quando si somiglia-<br />
si piglia”?<br />
no troppo non si pigliano piú!<br />
Meglio un uovo oggi! Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Meglio la gallina e farle fare tante uova.<br />
Wittgenstein: “su ciò di cui non si può parlare, Scelga un filosofo e citi le sue parole: ? Nietzsche: “Se tu scruterai a lungo in un abisso,<br />
si deve tacere”.<br />
anche l’abisso scruterà dentro di te”, oppure “le<br />
parole piú silenziose sono quelle che portano<br />
la tempesta, pensieri che incedono con passi di<br />
colomba guidano il mondo”.<br />
I versi sono reali perché sono scritti, ma non “Una d’arme, di lingua, d’altare, di memoria Basti guardare quanto sono unite le classi al lo-<br />
corrispondono piú a niente.<br />
e di cor”, a 150 anni dall’Unità, quanto sono ro interno; l’unità è solidarietà, che non può<br />
ancora reali i versi di Manzoni?<br />
venire dall’alto né essere imposta con la forza.<br />
Manzoni aveva un ideale e noi lo stiamo ancora<br />
rincorrendo.<br />
Uno scontro fisico con gli studenti dell’opposta Gli anni al liceo come studente; il suo ricordo Il primo sciopero sulle cancellate del liceo, l’oc-<br />
fazione, nel ’69.<br />
piú intenso?<br />
cupazione e le idee di rivoluzione.<br />
matematica e 3 in latino.<br />
10 in<br />
<strong>La</strong> mia scuola quando è crollata all’Aquila. . . . e di quelli come professore? Ogni classe è un’emozione, ogni alunno/a un’emozione<br />
in piú. Ogni gita mi regala città che in<br />
quel modo non vedrò mai piú.<br />
Spiaggia, ombrellone e sdraio! Se le diciamo “Paradiso”, lei dice. . . ? Spero di trovarlo in terra.<br />
Suocera. Se le dicessimo invece “Inferno”? Caos, irrazionalità e tanto divertimento.<br />
Degli alberi. Sta parlando al telefono con la penna in mano,<br />
cosa scarabocchia?<br />
. . . apro e chiudo il tappo della penna!<br />
<strong>La</strong> vista. Di quale dei 5 sensi non potrebbe mai fare a<br />
meno?<br />
<strong>La</strong> vista, per guardare a fondo!<br />
Si, ma non gliela posso dire! C’è un’ultima cosa che i suoi lettori devono<br />
sapere?<br />
Lo scopriremo solo vivendo!<br />
1967. Dimenticavamo, la domanda piccante non può Tutt’attorno era stupendo: il falò, la spiaggia,<br />
mancare! <strong>La</strong> sua prima volta?<br />
la luna, il brusio del mare ed una bellissima<br />
ragazza; ma io non ci ho capito niente!<br />
È un’intervista! Abbiamo concluso, grazie per la collaborazio- <strong>La</strong> prima e quindi di certo appassionante. . .<br />
ne; ma un giudizio su quest’intervista, ce lo<br />
dà?<br />
chissà quanti la leggeranno!<br />
Soluzioni dei giochi<br />
gloria plebani<br />
A cura di Clari & Sabba<br />
1. 677. Si moltiplicano i numeri per se stessi e si aumenta di uno -2. 5. I numeri della colonna centrale si ottengono sommando i<br />
quadrati delle cifre a destra e a sinistra. - 3. SENSO -4. 4 fratelli e 3 sorelle -5. 21 Bf4Xd6+ Kg1-d7 22 Re1-e7 -6. Le parole sono:<br />
ASSO e CHE.<br />
10
Forza <strong>Albert</strong> Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
Il pericolo delle sette o dei culti<br />
what you see is not<br />
what you get<br />
di IGOR<br />
sottoporsi a una “riforma del pensiero”<br />
(thought reform, o anche “lavaggio<br />
del cervello”) è un po’ come fare<br />
una ginnastica mentale. Siamo facilmente<br />
disposti ad applicare tecniche<br />
che cambino e migliorino le nostre<br />
prestazioni fisiche. Allo stesso modo,<br />
vorremmo cambiare anche il nostro<br />
orientamento mentale: vogliamo ridurre<br />
lo stress o l’ansia che ci attanagliano<br />
e ci impediscono di riposare,<br />
vogliamo vivere una vita piú piena<br />
e serena, vogliamo migliorare i nostri<br />
rapporti con gli altri, vogliamo<br />
essere piú intelligenti e sicuri, vogliamo<br />
superare i nostri evidenti limiti o<br />
la nostra timidezza, vogliamo trovare<br />
un equilibrio, o un “centro di gravità<br />
permanente”.<br />
In condizioni particolari di debolezza<br />
psicologica (traumi o depressione<br />
soprattutto) o trovandoci indecisi<br />
in mezzo a importanti scelte nella<br />
nostra vita, siamo particolarmente<br />
vulnerabili e soggetti a essere attratti<br />
dalle sette (cults nei paesi di lingua<br />
inglese 1 ) che si palesano con la<br />
promessa di un vero e profondo cambiamento<br />
in meglio e il superamento<br />
di tutti nostri problemi. Nel prometterci<br />
tutto ciò, le sette nascondono<br />
le loro intenzioni vere, ossia quelle<br />
di volerci manipolare e trasformare<br />
in docili strumenti nelle mani di<br />
un “pifferaio magico”, ossia il “maestro”,<br />
“l’illuminato” o il “carismatico”<br />
di turno.<br />
Questo processo di trasformazione<br />
non avviene di solito casualmente,<br />
ma all’interno di un “pacchetto” ben<br />
congegnato di sequenze che conducono<br />
gradatamente, un passo alla volta,<br />
a una nuova identità. Al termine, secondo<br />
il gergo specifico della setta,<br />
si è rimodellati, si è rinati, si giunge<br />
all’illuminazione, si diventa puliti o<br />
purificati ecc. Di solito non si esce da<br />
una setta di propria iniziativa, piut-<br />
Forza <strong>Albert</strong><br />
tosto si deve ricorrere a un processo<br />
inverso del lavaggio del cervello, il<br />
deprogramming o exit counselling. Ovviamente,<br />
l’antidoto piú efficace alle<br />
sette è rappresentato dal sapere, in<br />
generale, e, piú in particolare, da un<br />
approccio scientifico al mondo.<br />
Al riguardo, abbiamo posto tre domande<br />
alla Prof.ssa Concetta Faccio.<br />
Domande & Risposte<br />
tre domande sulle<br />
sette<br />
di CONCETTA FACCIO<br />
cos’è una “setta”?<br />
Il termine “setta” ha una etimologia<br />
composta, in quanto sono due i<br />
termini di riferimento:<br />
a. dal latino secare, (tagliare, togliere,<br />
dividere), perciò nel senso<br />
di allontanamento sia, rispetto<br />
ad una confessione religiosa o<br />
dottrina storica ed ufficiale, sia<br />
rispetto al tessuto di affetti e<br />
relazioni dell’adepto;<br />
b. dal latino sequi (seguire, andare<br />
dietro, imitare, conformarsi)<br />
nel senso di seguire ed osservare<br />
letteralmente le dottrine di<br />
un leader, un guru, un illuminato.<br />
Una setta, quindi, è un<br />
gruppo che per dottrina si separa<br />
da un “credo religioso” storicamente<br />
consolidato, come pure<br />
(nel caso delle psico-sette) da<br />
un protocollo terapeutico ufficiale,<br />
e tende ad allontanare gli<br />
adepti dalle proprie personali<br />
relazioni sociali ed affettive, per<br />
sostituirle con le relazioni forti<br />
del “gruppo”, gerarchicamente<br />
e rigidamente strutturato intorno<br />
al pensiero e all’opera di un<br />
“maestro” illuminato.<br />
come agisce?<br />
11<br />
Le mosse di “reclutamento” da<br />
parte di una setta sono poche ma<br />
efficaci:<br />
a. Love-bombing o bombardamento<br />
affettivo. Le persone che piú<br />
facilmente cadono nella rete delle<br />
sette sono per la maggioranza<br />
donne, di cultura medio alta, di<br />
età tra i 30 e 40 anni, in particolari<br />
momenti di vita: separazioni<br />
o divorzi, lutti, perdita di<br />
lavoro. . . L’approccio è totalizzante,<br />
la persona si ritrova letteralmente<br />
circondata da persone<br />
che la ricolmano di affetto,<br />
rassicurazioni, comprensione e<br />
sostegno. Si accentuano ed alimentano<br />
tutti i possibili motivi<br />
di risentimento verso “gli altri”,<br />
esterni dal gruppo.<br />
b. Disgregazione della personalità:<br />
segue l’isolamento dagli “altri”,<br />
dal mondo esterno percepito come<br />
“ostile”, nemico, perchè ha<br />
procurato tanta sofferenza alla<br />
persona. Si ingigantiscono le<br />
difficoltà con il mondo esterno,<br />
sia nel senso di comunicazione<br />
(per es.: voler telefonare ai<br />
genitori, non viene negato ma<br />
ci sono problemi. . . linee telefoniche<br />
interrotte, non c’è campo)<br />
sia presentandole come “segnali”<br />
di una qualche “predestinazione”,<br />
prove certe di non<br />
essere come gli”altri”, perché<br />
prescelti.<br />
A questo punto la thought reform<br />
o riforma del pensiero, è<br />
avvenuta utilizzando:<br />
☞ la destabilizzazione del senso<br />
di sé;<br />
☞ la rilettura della propria storia<br />
e della visione del mondo<br />
con un nuovo nesso causale;<br />
☞ lo sviluppo della dipendenza.<br />
c. Mantenimento: in questa fase si<br />
applicano le forme e le pratiche
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
piú discutibili, dall’isolamento<br />
al buio, alla mancanza di cibo,<br />
da umiliazioni in pubblico all’obbligo<br />
di compiere reati, allo<br />
sfruttamento sessuale<br />
come se ne esce?<br />
Non entrandoci! :)<br />
È una questione seria, perché è<br />
difficile uscire da una setta ma non<br />
impossibile.<br />
Uno degli argomenti principali,<br />
battute a parte, è proprio quello di<br />
non entrarci, ma questo è possibile<br />
solo nella parte dell’approccio iniziale,<br />
Buona tecnica è quella di fare domande,<br />
non lasciarsi incantare ed irretire<br />
dall’eloquenza dei reclutatori e<br />
dalla loro capacità empatica. Bombardare<br />
con domande sugli aspetti piú<br />
disparati di quanto proposto, serve<br />
perché spesso, i reclutatori non sono<br />
a conoscenza di tutto, sono anch’essi<br />
indottrinati che “imparano” una parte.<br />
Altro discorso per chi invece è già<br />
dentro, ma in questo caso si possono<br />
avere due possibili scenari:<br />
a. l’adepto si rende conto della<br />
realtà nella quale è incappato e<br />
chiede aiuto all’esterno (tuttavia<br />
questo è molto difficile perché<br />
il controllo del gruppo è totale,<br />
su ogni singolo atto);<br />
b. intervento della famiglia, che attraverso<br />
ricerche, e denunce alle<br />
autorità può rintracciare il congiunto<br />
o rivolgersi a centri anti<br />
plagio, che offrono consigli e<br />
sostegno alle famiglie.<br />
cosa sono le sette?<br />
di NEVERMORE<br />
il termine “setta” ha, nel nostro<br />
vocabolario, un’accezione negativa, e<br />
viene usato prevalentemente per indicare<br />
gruppi religiosi non convenzionali,<br />
ma anche organizzazioni non religiose<br />
che però hanno caratteristiche<br />
in comune con le sette.<br />
Ma per cosa, esattamente, si discostano<br />
dalle religioni principali? Innanzitutto<br />
una setta è sempre guidata<br />
da un leader fortemente carismatico,<br />
che spesso attua un vero e proprio<br />
culto della personalità; gli adepti praticano<br />
un culto di avvicinamento alla<br />
conoscenza di tipo esoterico attraverso<br />
vari livelli; i seguaci vengono manovrati<br />
in modo da essere asserviti<br />
e sfruttati nelle azioni, sentimenti e<br />
scelte; la comunità vive lontano e isolata<br />
dalla società talvolta in modo cosí<br />
radicale da dare origine a episodi di<br />
violenza e autolesionismo.<br />
Nelle sette si pratica in molti casi<br />
un vero e proprio lavaggio del cervello,<br />
gli adepti vengono convinti che i<br />
dogmi e la realtà professati dal leader<br />
sono i piú giusti se non gli unici<br />
possibili.<br />
Non sempre si “sceglie” di entrare<br />
in una setta. Può accadere che<br />
i propri genitori siano degli adepti,<br />
o che lo siano gli amici piú stretti:<br />
in quel caso si è naturalmente spinti<br />
a considerare la setta stessa parte<br />
della propria vita. Ma ci sono anche<br />
metodi sottilissimi per spingere<br />
persone a convertirsi, le tecniche piú<br />
usate (elencate da Kevin Crawley) sono:<br />
soggezione allo stress ed alla fatica,<br />
demolizione sociale ed isolamento,<br />
auto-critica e umiliazione, paura,<br />
ansia, paranoia. Sottoposti a questo<br />
“trattamento” i soggetti sono naturalmente<br />
spinti a cercare conforto in un<br />
gruppo, in una comunità che possa<br />
fornirgli tutto ciò che la società non<br />
può offrirgli: uno scopo di vita, il<br />
cammino verso la salvezza, un senso<br />
di potenza.<br />
E qui si entra nei dubbi a livello<br />
giudiziario: lo Stato dovrebbe aprire<br />
gli occhi a queste persone e trarle<br />
con la forza fuori dalle sette? <strong>La</strong> loro<br />
scelta deve essere considerata frutto<br />
di un plagio? Da persone che si sono<br />
risposte “sí” a questa domanda sono<br />
nati i movimenti anti-sette (ACMs<br />
Anti-Cult Movements). Questi gruppi<br />
di recupero, di uscita, spesso sono cosí<br />
estremistici che vengono essi stessi<br />
considerati delle sette, come afferma<br />
Massimo Introvigne, presidente del<br />
CESNUR (Center for Studies on New<br />
Religions) nel suo saggio Anti-cult terrorism<br />
via Internet. <strong>La</strong> loro opera è<br />
mirata il piú delle volte a riacquistare<br />
il controllo sulla persona, non tanto<br />
a criticare i dogmi che questa è tenuta<br />
a seguire (esistono infatti anche<br />
gruppi organizzati contro i culti visti<br />
come eresie). Spesso usano loro stessi<br />
il lavaggio del cervello o altri metodi<br />
12<br />
poco ortodossi per raggiungere il loro<br />
scopo: l’autonomia individuale, vista<br />
come allontanamento dalla comunità<br />
della setta; si avvalgono dell’aiuto di<br />
apostati, ovvero persone che hanno<br />
avuto esperienze all’interno di gruppi<br />
religiosi e ne sono uscite che spingono<br />
gli adepti ad aprire gli occhi su ciò<br />
che gli accade attraverso la propria<br />
testimonianza. Questi gruppi sono<br />
spesso formati da genitori che vedono<br />
i propri figli degenerare dopo essere<br />
entrati in queste comunità e quindi<br />
non dobbiamo stupirci dell’estremismo<br />
dei loro metodi. Benché abbiano<br />
delle “controindicazioni” si può dire<br />
che i gruppi di recupero molte volte<br />
salvano la vita ai giovani e gli evitano<br />
di essere risucchiati dal gorgo di<br />
una setta. Tanto per fare un esempio<br />
Amoreena Winkler, autrice del libro<br />
I bambini di Dio, che racconta la<br />
sua sconcertante esperienza all’interno<br />
dell’omonima setta. Fra orge sfrenate<br />
e fondamentalismo religioso il<br />
suo percorso per uscire dalla comunità,<br />
cominciato a 12 anni, si è concluso<br />
solo a 17 dopo immani sacrifici.<br />
Ma il plagio, ricorrente il piú delle<br />
volte, non è il solo incipit che spinge<br />
qualcuno ad avvicinarsi a questi gruppi:<br />
perché mai una persona dovrebbe<br />
dare persino la propria vita per ideali<br />
cosí astratti ed inverosimili (il caso<br />
piú eclatante è quello del reverendo<br />
Jim Jones che spinse 900 persone al<br />
suicidio rituale dopo essersi trasferito<br />
con loro in Guyana)?<br />
Come abbiamo già detto la società<br />
non sempre fornisce tutto ciò che<br />
noi desidereremmo, capita di sentirsi<br />
smarriti, di cercare di dare un senso<br />
a tutto o semplicemente di volersi<br />
sentire accettati e le sette riescono<br />
a riempire a meraviglia questi vuoti.<br />
Entrare in una di queste comunità,<br />
quindi, è un intrinseco atto di ribellione<br />
verso la vita “normale”, quella<br />
di tutti i giorni. Quando questa comincia<br />
a divenire piatta e ripetitiva<br />
si cerca qualcosa che va al di là del<br />
lavoro, della famiglia, della monotonia<br />
della realtà. Chi entra in una setta<br />
vuole staccarsi dal mondo ed entrare<br />
in contatto con qualcosa che lo trascende<br />
e che lo svaluta (come nel caso<br />
delle sette apocalittiche). Questi soggetti<br />
cercano l’avvicinamento diretto
Forza <strong>Albert</strong> Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
alla divinità attraverso riti esoterici e<br />
misterici, riti che non sono presenti<br />
nelle religioni principali. L’illusione<br />
di aver compreso i meccanismi del<br />
mondo e, in taluni casi, di poterli manovrare,<br />
nutre il fanatismo fino a livelli<br />
inconcepibili. Il resto dell’umanità<br />
appare cieco e sciocco, in molti casi<br />
meritevole solo di morte, il valore della<br />
vita perde di significato, in quanto<br />
solo pallida proiezione di uno stato<br />
d’essere piú elevato.<br />
Ma non pensiamo a queste persone<br />
come squilibrati: molto spesso i<br />
<strong>La</strong> Stele di Rosetta<br />
di Martina Chiara Recchilungo<br />
Se oggi gli studiosi sono in grado<br />
di leggere i geroglifici è solo grazie<br />
alla Stele di granite nera, portata alla<br />
luce nel 1799 dal potente esercito francese<br />
sbarcato in Egitto al comando di<br />
Napoleone Bonaparte.<br />
Prima della sua scoperta la scrittura<br />
egizia era un enigma per qualsiasi<br />
studioso che si cimentasse nella sua<br />
traduzione.<br />
Per questo il suo ritrovamento ha<br />
risvegliato negli archeologi dell’ottocento<br />
la passione per quella scrittura<br />
pensata ormai indecifrabile.<br />
<strong>La</strong> Stele pesa circa 760 Kg e riporta<br />
un iscrizione con tre differenti grafie:<br />
demotico, geroglifico e greco.<br />
Il demotico e il geroglifico non sono<br />
due lingue diverse ma semplicemente<br />
due grafie diverse dell’egizio:<br />
<strong>La</strong> fusione fredda italiana<br />
di Debora Chiodi<br />
Energia a basso costo e per di più<br />
pulita: non è questo il sogno proibito<br />
della modernità? Due studiosi<br />
italiani, Andrea Rossi e Sergio Focardi,<br />
sembrano crederci al sogno e lo<br />
scorso 14 gennaio in un laboratorio in<br />
collaborazione con l’università di Bologna<br />
hanno aperto una nuova frontiera<br />
grazie alla riuscita di un esperimento<br />
quasi incredibile. I due scienziati<br />
hanno messo a punto un apparato<br />
in grado di produrre energia tramite<br />
reazioni esotermiche altamente ef-<br />
leader appaiono avere disturbi mentali,<br />
avvertono voci o cadono spesso in<br />
catalessi per esempio, ma gli adepti<br />
sono il piú delle volte persone normalissime,<br />
di cui non sospetteremmo<br />
mai.<br />
bibliografia consultata<br />
Margaret Thaler Singer, Cults in Our<br />
Midst, 1995<br />
Massimo Introvigne, Il cortile dei gentili.<br />
<strong>La</strong> Chiesa e la sfida della nuova reli-<br />
il geroglifico era usato per testi monumentali<br />
e di particolare importanza<br />
mentre il demotico era solo una semplificazione<br />
della grafia sacerdotale<br />
ed era usato per documenti ordinari<br />
e di minore importante.<br />
L’inscrizione sulla Stele si tratta di<br />
un decreto emesso in onore del faraone<br />
Tolomeo V Epifane, in occasione<br />
del primo anniversario della sua incoronazione.<br />
Il testo riporta tutti i<br />
benefici resi al paese dal Re, le tasse<br />
da lui abolite, e la conseguente decisione<br />
del clero di erigere in tutti i<br />
templi del paese delle statue d’oro<br />
in suo onore. Stabilisce inoltre che il<br />
decreto sia pubblicato nella scrittura<br />
delle parole degli dei, il geroglifico,<br />
nella scrittura del popolo, il demotico,<br />
e in greco.<br />
<strong>La</strong> presenza del greco nella Stele<br />
offrí la chiave decisiva per poter<br />
ficienti tra atomi di nichel e idrogeno<br />
all’interno di un tubo metallico. Quest’ultimo<br />
viene inizialmente riscaldato<br />
con un apporto di energia esterna<br />
pari a circa 600 W ma, dopo poco<br />
tempo dall’innesco, l’apparato riesce<br />
ad autosostenersi, per cui non occorre<br />
continuare a fornire energia dall’esterno.<br />
L’idrogeno viene iniettato nel tubo<br />
metallico, che, dopo aver perso un<br />
elettrone, grazie all’alta pressione e<br />
all’elevata temperatura, riesce a essere<br />
catturato dai nuclei di nichel con la<br />
conseguente trasformazione dell’ato-<br />
13<br />
giosità: «Sette», nuove credenze, magie,<br />
2010<br />
note<br />
1 Esempi famosi, ma estremi sono i 913 “suicidi”<br />
(o meglio, assassinati) di Jonestown in Guyana<br />
nel 1978 del “reverendo” Jim Jones del People’s<br />
Temple, il caso dell’ereditiera Patricia Hearst<br />
rapita e rimodellata dal Symbionese Liberation<br />
Army (gruppo terrorista americano) nel<br />
1974, gli omicidi efferati commessi dalla “Famiglia”<br />
nel 1969 di Charles Manson, l’assedio di<br />
Waco della Branch Davidian di David Koresh<br />
nel 1993 e il gruppo “I cancelli del cielo” di<br />
Marshall Applewhite che si suicidò nel 1997 in<br />
attesa della venuta degli alieni.<br />
procedere alla comprensione dei geroglifici.<br />
Lo studioso che riuscí a<br />
tradurre interamente la Stele è stato<br />
Jean-François Champollion, nel 1822.<br />
Champollion era un vero e proprio<br />
studioso linguistico, cominciò lo<br />
studio delle lingue orientali a undici<br />
anni, a quell’età conosceva già quelle<br />
europee, diventando cosí professore<br />
a diciannove anni.<br />
Lui apprese che per ciascun geroglifico<br />
non corrispondeva necessariamente<br />
una parola, dedusse che<br />
essi non erano né pittogrammi né<br />
ideogrammi, in quanto non rappresentavano<br />
esclusivamente oggetti o<br />
concetti.<br />
In seguito Champollion trascrisse<br />
un alfabeto che pubblicò nel suo libro<br />
Le Lettre à M. Dacier, mettendo<br />
cosí le basi alla nascita della scienza<br />
dell’egittologia moderna.<br />
mo di nichel in rame e la liberazione<br />
di una grande quantità di energia termica<br />
pari a circa 1200 kw. È stato<br />
possibile quantificare la produzione<br />
di energia termica misurando quanta<br />
acqua viene vaporizzata al secondo.<br />
L’apparato, quindi, funge da catalizzatore<br />
per reazioni nucleari a bassa<br />
energia, dando luogo alla cosiddetta<br />
“fusione fredda”.<br />
Ma come fa un protone di idrogeno<br />
a entrare all’interno di un nucleo<br />
di un atomo di nichel? Nessuno lo<br />
sa spiegare, per il momento. Di fatto,
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
la comunità scientifica è fortemente<br />
divisa sull’argomento data l’impossibilità<br />
di altri scienziati di studiare<br />
in modo accurato il brevetto perché<br />
protetto da segreto industriale. <strong>La</strong><br />
cautela si giustifica anche a causa delle<br />
precedenti esperienze fallimentari<br />
legate alla fusione a freddo. 1 Inoltre<br />
un’altra perplessità degli studiosi che<br />
criticano il brevetto è legata al fatto<br />
che l’apparato Rossi-Focardi durante<br />
il suo funzionamento non emetta<br />
raggi gamma, elemento che secondo<br />
questi dovrebbe essere caratteristico<br />
nelle reazioni di fusione a freddo. 2<br />
Tuttavia ci sono studiosi che sono riusciti<br />
a dare una giustificazione plausibile<br />
alla mancata emissione dei raggi<br />
gamma asserendo che il decadimento<br />
degli isotopi del nichel riguarda elementi<br />
che si trovano sulla parte destra<br />
della tavola periodica, e in tal caso<br />
non ci dovrebbe essere un emissione<br />
significativa per leggi chimico-fisiche<br />
note.<br />
Area umanistica<br />
di Davide & Matteo<br />
Hanno risposto<br />
centi: Nino<br />
i seguenti<br />
Falini (F),<br />
doAndrea<br />
Palandrani (P), Anna Lisa Di<br />
Nonostante non sia chiaro ciò che<br />
avviene in dettaglio all’interno del<br />
reattore, tuttavia le potenzialità di<br />
questo nuovo prototipo sono enormi<br />
data la sua competitività in termini<br />
economici e la sua efficienza. Infatti<br />
questo apparato richiede pochissima<br />
energia di attivazione e ha un<br />
consumo bassissimo. 3<br />
Al momento, il reattore a cui Rossi<br />
e il suo gruppo stanno lavorando<br />
ha le dimensioni di un vagone ferroviario<br />
(è destinato quindi ad applicazioni<br />
industriali o di comunità) ma si<br />
cercherà di miniaturizzarlo fino alle<br />
dimensioni delle caldaie domestiche.<br />
L’apparato a Ni-H di Rossi-Focardi<br />
viene collaudato e perfezionato da anni<br />
con successo e sebbene sia in grado<br />
di soddisfare i bisogni delle famiglie,<br />
la prima applicazione commerciale sarà<br />
rivolta a impianti di taglia industriale<br />
per la produzione di energia<br />
elettrica, cioè alla realizzazione delle<br />
prime “centrali a fusione fredda”<br />
Botta & Risposta<br />
Gennaro (G).<br />
1. L’Italia da paese di emigranti a<br />
paese di immigrati.<br />
Come recita il primo artico-<br />
14<br />
gloria plebani<br />
al mondo. Ad Atene infatti sarà costruita<br />
una centrale elettrica da 1 MW<br />
già alla fine di ottobre e ciò potrebbe<br />
segnerà una completa innovazione<br />
nella produzione di energia, facendo<br />
sembrare obsolete le centrali nucleari<br />
e i grandi apparati di produzione<br />
elettrica a combustibili fossili.<br />
note<br />
1 Clamorosa fu ad esempio quella avvenuta nel<br />
1989 ad opera dei due chimici Martin Fleischmann<br />
e Stanley Pons il cui brevetto fu bocciato<br />
a causa della scarsa riproducibilità.<br />
2 L’emissione di raggi gamma è stata calcolata<br />
mediante due scintillatori allo ioduro di sodio,<br />
ma tale emissione effettivamente è presente<br />
in quantità rilevanti soltanto all’attivazione<br />
del complesso.<br />
3 Secondo gli ideatori del reattore, con 1<br />
grammo di nichel è possibile ottenere la stessa<br />
energia che si ottiene bruciando 500 kg di<br />
petrolio. Secondo Rossi il prototipo costa sui<br />
2000 $/kW ma il costo del nichel impiegato è<br />
praticamente zero visto che è uno dei metalli<br />
più abbondanti sulla terra.<br />
lo della costituzione americana,<br />
ogni uomo ha diritto alla ricerca<br />
della felicità. Mio nonno la<br />
cercò negli Stati Uniti. . . ma oggi<br />
quanto costa la felicità a un
I colori della letteratura Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
immigrato in Italia? (F)<br />
2. Quale autore, tra quelli che spiega<br />
ai suoi alunni, rispecchia<br />
maggiormente il suo modo di<br />
vedere le cose?<br />
Nietzsche perché è in grado di<br />
di farti sentire “l’insostenibile<br />
leggerezza dell’essere” e perché<br />
ha espresso pensieri in grado<br />
di cambiare una persona in meglio.<br />
Lui dice di sé di essere dinamite:<br />
“Bisogna avere un caos<br />
in sé per partorire una stella<br />
danzante”. (P)<br />
3. L’autore che le piace spiegare<br />
maggiormente<br />
Pioggia d’estate (2)<br />
di Daph<br />
Hmm. . . Chi non ha mai aspettato<br />
che il tempo cancellasse i suoi<br />
sbagli o quantomeno che li sistemasse<br />
un pochino? Chi non ha mai lasciato<br />
qualcosa al caso pensando di trovare<br />
le parole adatte nel momento giusto?<br />
Chi non ha mai sperato che il tempo<br />
bastasse per dimenticare o che avesse<br />
il potere di rimarginare le ferite? Chi<br />
non ha mai desiderato che la pioggia<br />
si fermasse? Sí, intendo quella pioggia<br />
d’estate, che tutti odiano perché<br />
impedisce di “divertirsi”. Quella stessa<br />
pioggia che poche persone adorano<br />
per il suo odore particolare e soprattutto<br />
per il rumore che provoca nel<br />
cadere? Nonostante ci comportiamo<br />
allo stesso modo, le cose piú importanti<br />
della nostra vita, che ci rendono<br />
davvero felici, le teniamo nascoste<br />
in un posticino del nostro cuore, lontane<br />
da tutti, in modo che nessuno<br />
abbia la possibilità di portarcele via.<br />
Perciò, ogni giorno siamo costretti ad<br />
indossare delle maschere che spesso<br />
nascondono completamente ciò che<br />
noi siamo realmente. Delle maschere<br />
che, invece di aiutarci, ci portano solo<br />
Kierkegaard: “nel possibile tutto<br />
è ugualmente possibile.” Il<br />
più prezioso dei diritti è la libertà<br />
ma che rischia di risolversi in<br />
una caduta nel vuoto. (P)<br />
4. Cosa può essere considerato<br />
letteratura?<br />
Le opere di coloro che hanno<br />
saputo esprimere messaggi significativi<br />
nella forma e nei contenuti,<br />
determinando svolte tali<br />
da influenzare e mutare il corso<br />
dei tempi, “gli inventori” come<br />
direbbe Ezra Pound. (G)<br />
5. A cosa serve studiare la letteratura?<br />
I colori della letteratura<br />
a toccare il fondo. Delle maschere che<br />
ci complicano la vita. Che ci confondono<br />
a tal punto da non sapere piú<br />
cosa desideriamo veramente.<br />
“Ti amo. ” Due parole cosí semplici<br />
eppure cosí piene di significato.<br />
Una frase che va sussurrata come se<br />
fosse la password per accedere al nostro<br />
cuore. Un verbo che può avere<br />
soltanto un tempo verbale: presente.<br />
“Ti amo. ” Tutto ciò che riusciva a<br />
ricordarsi a parte il fatto che era scappata<br />
via e che ancora non riusciva<br />
a smettere di tremare. Stava rannicchiata<br />
in un angolo della sua stanza,<br />
con la luce spenta, stringendo forte<br />
a sé un cuscino e pensando che fosse<br />
l’unico modo per colmare quella<br />
sensazione di vuoto e per far scomparire<br />
il dolore, la paura. Da quell’angolo<br />
poteva benissimo vedere la<br />
luna. Piena, incantevole, abbagliante,<br />
come nella sera in cui Clara scomparí<br />
definitivamente dalla sua vita. Anzi,<br />
dalla loro. Ogni volta che la vedeva<br />
cosí splendente non poteva fare a<br />
meno di pensarci. Emma era sicura<br />
che, dovunque si trovasse, sua sorella<br />
potesse benissimo capirla, entrare<br />
nella sua mente e sapere cosa pen-<br />
15<br />
Per comprendere le diverse forme,<br />
ideologiche, poetiche, per<br />
confrontare il passato con il<br />
presente cogliendone la continuità.<br />
. . per nutrire le nostre<br />
menti senza il rischio di<br />
ingrassare. (G)<br />
6. Che libro sta leggendo attualmente?<br />
Sto rileggendo un romanzo che<br />
ho consigliato ai miei simpatici<br />
alunni di III E, Nati due volte<br />
di Giuseppe Pontiggia, sul rapporto<br />
di un padre con il figlio<br />
disabile. (F)<br />
sasse o provasse senza che lei glielo<br />
dovesse dire. Sí, è strano. Nonostante<br />
fosse consapevole del fatto che non<br />
le rispondesse mai, continuava a rivolgersi<br />
a lei come se fosse ancora<br />
viva. <strong>La</strong> faceva sentire meno sola e<br />
sperava che lei si prendesse cura di<br />
farle capire quale fosse la cosa giusta<br />
da fare. <strong>La</strong> terrorizzava l’idea di scegliere<br />
e di sbagliare ancora. Anche<br />
in quell’istante, il suo desiderio piú<br />
grande era quello di avere la conferma<br />
del fatto che stesse sulla strada<br />
giusta. Tutto ciò che aveva fatto fino a<br />
quel momento le appariva totalmente<br />
sbagliato. Avrebbe dovuto sentirsi<br />
orgogliosa perché ormai aveva quasi<br />
raggiunto ciò che si era proposta,<br />
ma era ciò che voleva veramente? Le<br />
conseguenze delle sue azioni stavano<br />
per arrivare pian piano, proprio come<br />
una pioggia d’estate, una pioggia<br />
che aveva tutte le possibilità di trasformarsi<br />
in una tempesta e distruggere<br />
tutto, anche lei stessa. Ormai scappare<br />
e restare assumevano lo stesso<br />
significato: era troppo tardi. Meno<br />
male che non c’è niente che sia per<br />
sempre.
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
Realtà e Narrazione<br />
di Gaia =P<br />
Strana cosa è la narrazione e talmente,<br />
straordinariamente vicina<br />
alla realtà da sembrarne a volte lontanissima,<br />
tanto labili i confini tra i<br />
fatti e la narrazione dei fatti da poter<br />
non esistere o poter essere spostati<br />
all’infinito senza coincidere mai.<br />
Nella narrazione ognuno trova la<br />
sua verità e forse la verità intrinseca<br />
di ogni racconto è sconosciuta persino<br />
al narratore, che filtra i fatti veri e propri<br />
attraverso l’esperienza, le parole,<br />
la memoria fino a far arrivare all’ascoltatore<br />
o al lettore un messaggio<br />
modificato, che cambia ancora filtrato<br />
attraverso l’esperienza, la memoria,<br />
l’immaginazione dello stesso.<br />
Cosí ci immettiamo in una sorta<br />
di telefono senza fili in cui la realtà<br />
semplicemente prende la forma di chi<br />
la racconta.<br />
Posto questo, può dirsi che ciò che<br />
si racconta è reale? No, direte voi,<br />
sembra abbastanza semplice in prima<br />
battuta: non esisterebbero le bugie,<br />
né i racconti fantasy o gli horror, tantomeno<br />
la favolistica! Ma chi ha detto<br />
che le bugie, i racconti fantasy, gli<br />
horror, la favolistica non siano altro<br />
Life in a Day<br />
di Alice Francioni<br />
Vi siete mai chiesti cosa stessero<br />
facendo le persone dall’altro lato<br />
del mondo in quello stesso istante? Io<br />
sí, e probabilmente anche Ridley Scott<br />
(Blade Runner, Robin Hood) e Kevin<br />
MacDonald (Un giorno a settembre,<br />
L’ultimo re di Scozia), rispettivamente<br />
produttore e regista di “Life in a<br />
day”, progetto lanciato nel luglio 2010<br />
mediante il quale i due hanno avuto<br />
l’idea di creare un documentario<br />
unendo le testimonianze di venti persone<br />
provenienti da varie parti del<br />
mondo .<br />
Scott e MacDonald hanno chiesto<br />
agli utenti youtube di caricare un video<br />
girato il 24 luglio 2010 nel qua-<br />
che prospettive differenti in vista di<br />
una stessa unica realtà ed è poi cosí<br />
scontato che ne esista una stessa e<br />
unica?<br />
Ogni racconto è espressione di un<br />
vissuto, di un’esperienza o quantomeno<br />
di un’immaginazione forgiata dalla<br />
vita di chi la racconta ed è per questo<br />
che altro non può essere se non<br />
realtà, una realtà criptata, forse, nascosta<br />
dietro una parvenza di fantasia,<br />
ma comunque realtà.<br />
Se, come abbiamo detto, tutto ciò<br />
che si racconta è in un modo o nell’altro<br />
reale, viene da chiedersi se ciò che<br />
non si racconta possa esulare dalla<br />
realtà o meno, se possa essere che dei<br />
fatti non raccontati automaticamente<br />
non esistano, intendendo per esistenza<br />
la percezione da parte nostra dei<br />
fatti.<br />
A testimonianza immediata del<br />
fatto che se non se ne parla, niente<br />
esista, ci sono la televisione, i giornali,<br />
internet: niente fa scandalo se<br />
non trasmesso e ripetuto piú volte,<br />
niente fa notizia se non ci si costruisce<br />
sopra una storia, niente interessa<br />
se non si racconta a tali e tante voci<br />
da destare la curiosità del pubblico.<br />
TV e spettacoli<br />
le si “raccontava” la vita sulla Terra,<br />
spronandoli con un fantastico trailer<br />
lanciato il 6 luglio accompagnato dallo<br />
spot: “Life in a day. The story of a<br />
single day in the Earth”.<br />
Il film inizia con la ripresa della<br />
luna nella notte tra il 23 e il 24<br />
luglio continuando poi con scene di<br />
vita quotidiana selezionate proprio<br />
per raccontare come in questo enorme<br />
globo ogni giorno tutti noi svolgiamo<br />
le stesse attività. Come hanno<br />
dichiarato gli autori stessi: “<strong>La</strong><br />
Terra, 24 ore, 6 miliardi di prospettive,<br />
un esperimento unico di social<br />
film-making”.<br />
Una funzione fondamentale all’interno<br />
della produzione, ovviamente<br />
16<br />
In un mondo fatto di notizie, dove<br />
il racconto ha paradossalmente perso<br />
tanta importanza da acquisirne, tutta<br />
la nostra vita gira in un ingranaggio<br />
di racconti.<br />
Pensate alle notizie dei telegiornali,<br />
pensate a come vengono raccontate,<br />
a come vengono ripetute, a come,<br />
se non le avessimo mai ascoltate, per<br />
noi non esisterebbero ed è facile verificare<br />
quanto importante sia l’aspetto<br />
narrativo della realtà.<br />
Ci sono facce, casi, vicende di cui<br />
non avremmo saputo niente, che per<br />
noi non sarebbero esistiti, appunto,<br />
se non ce li avessero raccontati e nel<br />
ripeterceli, inconsciamente, è nata in<br />
noi una sete inevitabile di particolari,<br />
di tasselli, di indizi ed è proprio<br />
su questa sete che si giocano le sorti<br />
dell’audience.<br />
In sintesi la narrazione è l’espressione<br />
piú naturale della realtà e<br />
la realtà stessa è tale perché viene<br />
narrata, trasmessa.<br />
A questo punto dobbiamo metterci<br />
in guardia da due unici pericoli:<br />
le realtà che non esistono e le inesistenze<br />
che vogliono per forza farci<br />
passare per realtà.<br />
è svolta dalla musica. Essa è stata<br />
composta dal musicista sperimentale<br />
Matthew Herbert, anch’egli aiutato<br />
dalla community mondiale, tramite<br />
registrazioni di vari suoni come ad<br />
esempio un respiro o un clacson.<br />
Certo, il team di editor selezionato<br />
dallo stesso regista ha avuto un<br />
bel po’ da fare dovendo scegliere tra<br />
80.000 video inviati da ben 197 paesi.<br />
Tuttavia sono riusciti nel loro scopo<br />
poiché “Life in a day” ha riscosso molto<br />
successo al celebre Sundace Film<br />
Festival, dove è stato presentato in<br />
anteprima lo scorso 27 gennaio.<br />
Ora non ci resta che aspettare l’uscita<br />
al cinema, che probabilmente<br />
avverrà durante il <strong>2011</strong>.
TEXnologia Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
TV Show Guide for Dummies (Vol. 2)<br />
di Frikky<br />
Hello readers e ben ritrovati su<br />
queste pagine per il nostro periodico<br />
appuntamento con il mondo dei<br />
telefilm! In questo numero voglio proporvi<br />
un nuovo show divertente ed<br />
entusiasmante pronto ad annientare<br />
qualunque attacco di noia! ;)<br />
Castle è un telefilm comico e, allo<br />
stesso tempo, ricco d’azione. Richard<br />
Castle, il protagonista, è uno scrittore<br />
di gialli di successo che, nel suo ultimo<br />
best seller, ha ucciso il detective<br />
che lo ha reso famoso. Proprio durante<br />
il party di lancio di quest’ultimo capolavoro,<br />
è convocato al commissariato<br />
dal detective della sezione omicidi<br />
Kate Beckett per essere interrogato su<br />
alcuni delitti avvenuti imitando quelli<br />
descritti da Castle nei suoi libri. Affascinato<br />
dalla vicenda, intrigato da<br />
Beckett e alla ricerca di un nuovo eroe<br />
per i suoi romanzi, lo scrittore segue<br />
Kate in questa indagine, sulle tracce<br />
del colpevole. <strong>La</strong> personalità allegra<br />
Mondo virtuale e ragazzi<br />
di Annalisa Galzio<br />
Qualche mese fa ho trovato sul<br />
giornale una notizia interessante:<br />
in Cina da qualche tempo sono<br />
stati istituiti dei veri e propri “centri<br />
di riabilitazione” per coloro che<br />
passano troppo tempo a contatto con<br />
videogiochi e giochi virtuali, o anche<br />
solo con la rete Internet e il computer<br />
in generale. Nello Stato cinese questa<br />
singolare “malattia”, se cosí vogliamo<br />
chiamarla, prende il nome di Virtual<br />
Addiction Disorder, e coinvolge un’altissima<br />
percentuale di persone. Nel<br />
sistema vitale tecnologico ed evoluto<br />
che ormai ci circonda possiamo riscontrare<br />
due diversi universi: uno è<br />
quello reale, quello in cui ci svegliamo<br />
tutte le mattine, beviamo un caffè<br />
e usciamo di corsa per non perdere<br />
il tram e arrivare puntuali a lavoro<br />
e gioviale di Richard lo rende subito<br />
benaccetto tra i membri del distretto,<br />
tranne che a Beckett che lo trova<br />
invadente e viziato. Trovato il colpevole,<br />
Castle, vista la sua amicizia con<br />
il sindaco, un grande appassionato<br />
dei suoi libri, riceve da lui il permesso<br />
di seguire Kate nelle sue indagini<br />
in modo da poter fare ricerche sulla<br />
sua nuova protagonista: un commissario<br />
di polizia ispirato proprio a lei.<br />
Pian piano Beckett e Castle diventano<br />
una coppia affiatata, insuperabile nel<br />
risolvere omicidi, infatti tutte le ricerche<br />
svolte per scrivere i suoi romanzi<br />
rendono Richard un abile investigatore<br />
ma, allo stesso tempo, proprio<br />
perché non è un poliziotto, Castle ha<br />
un modo di pensare che è fuori dagli<br />
schemi e che è molto spesso la<br />
chiave per risolvere anche i gialli piú<br />
intricati.<br />
Ciò che rende questo show un must<br />
però sono le dinamiche, spesso comiche,<br />
tra i personaggi. In primis<br />
TEXnologia<br />
o a scuola; l’altro è quello “virtuale”<br />
che si svolge interamente dietro<br />
lo schermo del nostro computer, ed<br />
è popolatissimo! Ebbene, i cosiddetti<br />
“malati di VAD” invertono i due universi:<br />
passano talmente tanto tempo<br />
davanti allo schermo a muovere personaggi<br />
immaginari in ambientazioni<br />
fantastiche, che finiscono per crearsi<br />
una vita parallela sul “pianeta della<br />
tecnologia”, perdendo ogni tipo di interesse<br />
reale. Prendendo l’esempio<br />
dei giochi virtuali in rete: ho trovato<br />
un’intervista ad un uomo frequentante<br />
uno dei centri di riabilitazione in<br />
Cina; Questi rivelava di aver lasciato<br />
il lavoro, la moglie e i figli, e di essersi<br />
creato attraverso un gioco in rete una<br />
“famiglia”, con tanto di matrinomio<br />
virtuale e convenzioni sociali che riscontriamo<br />
anche nel mondo odierno<br />
17<br />
quella tra Beckett e Castle, seguita da<br />
quella con gli altri due membri della<br />
squadra omicidi, i detective Ryan ed<br />
Esposito, personaggi che ben presto<br />
diventeranno amici dello scrittore e,<br />
infine, quella tra Castle e la sua famiglia<br />
composta da una madre un po’<br />
eccentrica, una figlia dolce e diligente<br />
e due ex mogli che talvolta tornano a<br />
sconvolgere la situazione.<br />
Insomma questi 40 minuti di show<br />
sono un mix esplosivo di risate, inseguimenti,<br />
misteri e interrogatori che<br />
vi farà rimanere incollati alla sedia (o<br />
al divano! xD)!<br />
<strong>La</strong> serie è attualmente alla diciassettesima<br />
puntata della terza serie ed<br />
è già stata rinnovata per una quarta.<br />
Trivia: prima di trovare la giusta<br />
attrice che interpretasse il personaggio<br />
di Beckett, l’attore Nathan Fillion,<br />
già scritturato per il ruolo di Castle,<br />
ha dovuto provare con ben 125 attrici!<br />
Ma vi posso assicurare che ne è valsa<br />
la pena! ;)<br />
(quello reale però!). L’unica differenza,<br />
è che questa sua nuova famiglia<br />
viveva in un ambiente popolato da<br />
creature fantastiche, dietro uno schermo.<br />
Una vera e propria droga, se<br />
consideriamo che veniva raccontato<br />
addirittura che i pazienti scappassero<br />
dai centri riabilitativi per recarsi<br />
all’Internet Point piú vicino. Credo,<br />
personalmente, che questo sia anche<br />
un esempio di come sia cambiato (talvolta<br />
anche in peggio) il mondo. Fino<br />
a qualche anno fa, nessuno avrebbe<br />
detto che Computer e simili sarebbero<br />
diventati i migliori amici dell’uomo.<br />
In un mondo REALE fatto di simulazioni,<br />
contraddizioni e falsità,<br />
c’è anche chi ha voluto catapultarsi<br />
in un mondo immaginario, le cui regole<br />
sono stabilite dalla tastiera del<br />
computer.
la voce Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
Appendice ai giochi<br />
Quesito<br />
6. Trova le parole che diano senso compiuto alle<br />
seguenti lettere.<br />
P O<br />
B ES<br />
S (. . . ) PO (. . . )<br />
T FO<br />
M AN<br />
A cura di Francesca Di Marco<br />
4 1 2 7 8 9<br />
9 7 6 8 5<br />
8<br />
8 6<br />
7 4 1<br />
3 4<br />
5 6 2 1 7<br />
7 3 9 6 4 8<br />
2<br />
igor ["aIgO:*]<br />
18<br />
6 9 4<br />
2 6 3<br />
9 5<br />
6 7 2 1<br />
3 9 2 7 4 5<br />
1 5 3 2<br />
7 8<br />
9 5 2<br />
7 5 8<br />
1 8<br />
6 2 9 7<br />
9 1 5 4<br />
2 6<br />
7 6 1 4 5 3<br />
1 6<br />
6 2 4 9<br />
9 3 4 2<br />
5 6<br />
gloria plebani<br />
igor ["aIgO:*]<br />
igor ["aIgO:*]
Enigmistica Numero 2 · Anno viii · Marzo <strong>2011</strong><br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14<br />
15 16 17 18 19 20 21<br />
22 23 24 25 26 27<br />
28 29 30 31 32<br />
33 34<br />
35 36 37 38 39<br />
40 41 42 43 44 45<br />
46 47 48 49 50 51 52 53 54<br />
55 56 57 58 59 60 61<br />
62 63 64<br />
ORIZZONTALI: 2. Sono in cima al duomo - 6. <strong>La</strong> Tigre di Cremona - 10. Il cavallo alato della mitologia greca - 15. Arrischia -<br />
17. Yoko, moglie di John Lennon - 19. Lo dice chi ignora (due parole) - 21. Il “name” per fare il login - 22. Casa automobilistica<br />
nipponica nota per i suoi fuoristrada - 25. Il simbolo del Tallio - 26. Estirpati - 28. Cornelio, l’ultimo imperatore romano legittimo<br />
d’Occidente - 29. Decorazione, orpello - 32. Il contrario. . . di arare - 33. LA FRASE SEGRETA - 35. ****-sur-Erdre, comune francese<br />
nel dipartimento della Loira Atlantica nella regione della Loira - 36. Bramato, aspirato - 37. Il nome di Teocoli - 40. Presto in<br />
inglese - 43. Particella pronominale - 44. Due atomi di argo - 45. Programma di musica live su mtv - 46. Famiglia di sistemi<br />
operativi Microsoft per un’utenza aziendale - 48. Negazione - 49. È a suffragio universale in Italia - 53. Fragranze - 55. Le<br />
festeggiano i coniugi dopo i 50 anni (tre parole) - 58. Ampio - 61. Elettronvolt - 62. In quantità - 63. Malattia del sangue - 64. Si<br />
può dire della semola (agg.)<br />
VERTICALI: 1. Lo stracchino più famoso - 2. Nino Formicola - 3. Riconoscenti - 4. Uno di noi due - 5. Anagramma di Ernest -<br />
7. Imbatti - 8. Alla fine dell’arcobaleno - 9. Piccolo stato tra Francia e Spagna - 10. Principale causa, ma non unica, di esclusione<br />
sociale o emarginazione - 11. L’arcipelago di Aleksandr Solženicyn - 12. Immateriale, non concreto - 13. Città portoghese situata<br />
nel distretto di Guarda - 14. Al centro di ogni coro - 16. Scarto della lavorazione del formaggio - 18. Comune prefisso linguistico<br />
indicante “poco” - 20. Simbolo chimico del silicio - 23. Consistenza - 24. Paese tra Cina e India - 27. It was high time (in italiano,<br />
due parole) - 30. È obbligatorio per i ciclomotori - 31. Donna al servizio di Pilaf nell’universo immaginario di Dragon Ball -<br />
34. Quella militare si esibisce il 2 giugno - 41. Terre rare inglesi - 42. Nome di Le Roux, ex calciatore francese che giocava nel<br />
ruolo di difensore - 47. Anche in inglese - 50. Nella mitologia greca erano sorelle delle Moire e rappresentavano le stagioni - 51. Il<br />
vero nome proprio di Lord Voldemort - 52. Articolo determinativo - 54. Studente di Hogwarts e migliore amico di Harry Potter -<br />
56. Stettimo (Polonia) - 57. Unità di Massa Atomica - 58. L’unità di misura della potenza apparente in un sistema in corrente<br />
alternata (abbreviazione) - 59. Scuderia Ferrari - 60. Operatore logico dell’Algebra di Boole -<br />
Quesiti<br />
1. Completa la serie con il numero mancante.<br />
1 2 5 26 . . .<br />
2. Quale numero completa il quadrato?<br />
3 13 2<br />
2 ? 1<br />
4 25 3<br />
3. Trova una parola che unita alle lettere fuori dalle parentesi ne formi<br />
altre due.<br />
CON (. . . ) RE<br />
4. Giorgio ha tanti fratelli quante sorelle e una sua sorella ha il doppio<br />
di fratelli che di sorelle. Quanti sono in tutto?<br />
A cura di Francesca Di Marco<br />
Le soluzioni sono a pag. 10.<br />
19<br />
miriam pistocchi e igor<br />
8 rZbZ0Z0l<br />
7 opj0ZNZ0<br />
6 napo0ZpZ<br />
5 Z0Z0Z0Z0<br />
4 0Z0O0A0Z<br />
3 Z0Z0Z0O0<br />
2 POPZ0Z0O<br />
1 S0Z0S0J0<br />
a b c d e f g h<br />
5. Il bianco matta in 2 mosse.<br />
www.kidchess.com [c24]
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Contrada Scalepicchio, S.P. Castagneto (TE)<br />
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