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cesca, una passione contagiosa - Alp Cub

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Fran<strong>cesca</strong>, quando ti<br />

penso sono i colori ad<br />

emergere per primi<br />

dall’angolo dei ricordi:<br />

l’azzurro, intenso, profondo dei<br />

tuoi occhi e il viola delle tue maglie.<br />

Quante ne hai fatte!<br />

Poi vengono i pensieri e le parole.<br />

Una tua frase è rimasta indelebile<br />

nella mia memoria: ”Stai<br />

tranquilla, così non la lasci soffrire.”<br />

Mia mamma stava male, le<br />

somministravo la morfina, io mi<br />

tormentavo perché mi pareva<br />

di sottrarla alla consapevolezza<br />

della vita negli ultimi suoi gior-<br />

Shalom, shalom!<br />

Questo è il saluto che<br />

mi ricorda Fran<strong>cesca</strong>.<br />

Ci univano le radici<br />

ebraiche, a cui Fran<strong>cesca</strong> teneva<br />

molto, nonostante l’educazione<br />

laica ricevuta e le sue<br />

scelte di vita, indirizzate verso<br />

il Cristianesimo.<br />

Sono molto contenta di poter<br />

ricordare Fran<strong>cesca</strong> dal mio<br />

punto di vista, ringrazio Vincenzo<br />

per avermelo chiesto,<br />

perché significa esplorare e<br />

far conoscere un’altra parte di<br />

lei, forse meno nota. La mamma<br />

di Fran<strong>cesca</strong>, Nadia Gallico,<br />

apparteneva ad <strong>una</strong> famiglia<br />

ebraica di Tunisi e Fran<strong>cesca</strong><br />

aveva un forte interesse culturale<br />

ed emotivo verso queste<br />

sue radici lontane. Fu lei a<br />

farmi scoprire i libri di Chaim<br />

ni. Quella frase, il tuo sguardo e<br />

il tuo abbraccio mi aiutarono a<br />

trovare un giusto rapporto con la<br />

malattia, la sofferenza e la morte.<br />

Te ne sono stata molto grata e,<br />

come vedi, non l’ho più dimenticata.<br />

Come sempre, con semplicità,<br />

intelligenza e grande umanità eri<br />

andata all’essenza del problema.<br />

Teresa<br />

FERRERO<br />

Potok ed <strong>una</strong> volta che la sua<br />

mamma era in visita a Pinerolo<br />

mi chiese di partecipare con lei<br />

ad un Seder, la cena della Pasqua<br />

ebraica: era molto incuriosita,<br />

mentre la sua mamma,<br />

rigorosamente laica, secondo<br />

me si annoiò parecchio!<br />

L’anno scorso mi telefonò da<br />

Roma: erano di nuovo i giorni<br />

di Pasqua, e mi disse che, con<br />

le sue sorelle, volevano organizzare<br />

un Seder, ma c’era <strong>una</strong><br />

grande discussione, perché<br />

non erano d’accordo sulla data<br />

esatta!<br />

Ci lasciammo promettendoci<br />

di trovarci di nuovo per <strong>una</strong><br />

cena che, purtroppo, non ebbe<br />

mai luogo. Fran<strong>cesca</strong> sentiva<br />

molto l’esigenza di colmare<br />

le lacune di studenti ed insegnanti<br />

sulla storia del popo-<br />

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