cesca, una passione contagiosa - Alp Cub
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54<br />
potessero non solo coabitare<br />
nella stessa scuola, ma lavorare<br />
insieme, volersi bene e diventare<br />
amici.<br />
In questa ultima settimana, lontano<br />
da Pinerolo, ho pensato più<br />
volte a Fran<strong>cesca</strong> e alla nostra<br />
amicizia e ad un certo punto ho<br />
trovato un po’ di pace quando<br />
mi sono accorto che non avevo<br />
un ricordo brutto di Fran<strong>cesca</strong>,<br />
erano tutti ricordi bellissimi ed<br />
alcuni felici. Sabato notte l’ho<br />
sognata, era bellissima, magra e<br />
ringiovanita, e mi ha detto che<br />
partiva per <strong>una</strong> lunga vacanza.<br />
I ricordi che io ho di Fran<strong>cesca</strong><br />
sono tutti belli: quelli che voglio<br />
regalarvi, questo pomeriggio,<br />
sono legati ad <strong>una</strong> fase particolarmente<br />
felice della nostra<br />
vita professionale e personale:<br />
un certo momento, un centro<br />
di ricerca educativa di Milano ci<br />
ha mandato in giro per l’Italia a<br />
fare formazione agli insegnanti:<br />
avremmo fatto <strong>una</strong> cosa che ci<br />
piaceva fare, per di più, insieme,<br />
ci avrebbero pagati bene e durante<br />
i viaggi avremmo potuto,<br />
cosa che ci eccitava particolarmente,<br />
chiacchierare, parlare,<br />
discutere delle nostre cose.<br />
Sono particolarmente orgoglioso<br />
di aver coinvolto Fran<strong>cesca</strong><br />
in questa esperienza perché<br />
penso che sia stata <strong>una</strong> delle<br />
poche, se non l’unica attività,<br />
in cui Fran<strong>cesca</strong> abbia ricevuto<br />
un corrispettivo economico per<br />
quello che faceva: d’altra parte<br />
il master di specializzazione di<br />
Fran<strong>cesca</strong>, svolto in alta Val Pellice,<br />
in un contesto, se possibile,<br />
ancora più esclusivo e snob del<br />
mio, s’intitolava “I soldi: cielo<br />
che schifo!”.<br />
Durante i nostri viaggi siamo<br />
stati, più volte, import<strong>una</strong>ti!<br />
Ricordo la prima volta: stavamo<br />
andando a Milano. Durante<br />
il viaggio abbiamo organizzato,<br />
divertendoci come matti, la sceneggiata<br />
che avremmo dovuto<br />
interpretare per presentare la<br />
nostra richiesta economica. Sapendo<br />
il rapporto di Fran<strong>cesca</strong><br />
con i soldi potete immaginare<br />
quali fossero le sue resistenze:<br />
io avrei dovuto, ovviamente, rilanciare,<br />
lei, nel caso, avrebbe<br />
mediato un po’ al ribasso. Poco<br />
prima di scendere, <strong>una</strong> giovane<br />
passeggera, vicina di posto, ci<br />
disse, con nostro malcelato imbarazzo:<br />
“Siete bellissimi, sono<br />
rimasta incantata in questo<br />
viaggio sentendo quello che voi<br />
dicevate!”<br />
Un’altra volta, stavamo andando<br />
a Genova. Dopo aver ripassato<br />
la lezione ed aver calmato<br />
le ansie di Fran<strong>cesca</strong>, ci siamo<br />
immersi in <strong>una</strong> intensissima disputa<br />
su di un articolo di Barbara<br />
Spinelli apparso su La Stampa,<br />
ed <strong>una</strong> viaggiatrice, che poi<br />
scoprimmo essere <strong>una</strong> insegnate,<br />
ci chiese se le consentivamo<br />
di partecipare alla nostra<br />
discussione: si era trattenuta<br />
fino ad allora, ma ad un certo