cesca, una passione contagiosa - Alp Cub
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Caro M.<br />
questa non è evidentemente la risposta al tuo testo su Praga. Quel testo è su-<br />
perato, nel contenuto delle tue riflessioni, sia per me che forse anche per te. È<br />
passato molto tempo e molta vita e io sono contenta - adesso - di non averti<br />
risposto allora. Il tuo cammino è proceduto, la tua riflessione si è articolata e<br />
approfondita, le cose si pongono su un piano, se vuoi, più alto. Questa è sem-<br />
mai la continuazione di un biglietto che ti ho mandato molto tempo fa (il primo<br />
biglietto che io abbia mai scritto ad un mio studente). Parlavo allora delle mie<br />
difficoltà nella relazione con te: oggi non lo riscriverei più. E non perché, finita<br />
la scuola, i rapporti si semplificano. Ma proprio perché mi sembra che tu abbia<br />
fatta moltissima strada. In effetti allora avevo paura per te: paura che la tua intel-<br />
ligenza e la tua sensibilità e il tuo modo particolare di affrontare le cose restasse<br />
soffocato dalla pervicacia, dai rancori, dalla rigidità (sono tuoi difetti potenziali).<br />
Avevo paura che tu non potessi fiorire perché troppo invischiato in “paturnie”<br />
così complesse e attorcigliate da non ritrovare, come Montale, il filo della ma-<br />
tassa. Oggi quelle mie paure sono dileguate in larga misura; oggi mi sembri più<br />
forte e dialettico e articolato nel tuo pensiero e nella costruzione della tua iden-<br />
tità. E dunque la mia non è la lettera preoccupata che ti avrei scritto in risposta<br />
al tuo testo di Praga (in cui era difficile “capire” chi scriveva a chi, chi era tu, chi<br />
era l’altro e, certo tra mille notizie profonde, mi sono quasi persa), ma <strong>una</strong> lettera<br />
fiduciosa del tuo futuro e gioiosa sul lavoro che abbiamo fatto e sulla relazione<br />
che insieme abbiamo costruito. Se conserverai la capacità di non irrigidirti in<br />
giudizi frettolosi, tu, che come me sei un’anima inquieta, troverai strade grandi<br />
da percorrere: non parlo né dell’esame né della carriera, ovviamente, ma della<br />
vita e della tua identità. Ti auguro <strong>una</strong> buona estate, M., serena e ricca di incontri<br />
e di pensieri. Aspetto <strong>una</strong> tua visita o <strong>una</strong> tua telefonata nei prossimi mesi, per il<br />
puro piacere di chiacchierare con te. Un abbraccio grande.<br />
Pinerolo 18 Giugno 2001<br />
1<br />
2 settembre 2001<br />
Carissimo, spero che le tue<br />
cose siano proseguite nella<br />
linea che mi annunciavi per<br />
lettera (almeno per quanto riguarda<br />
l’Università): capisco<br />
Fran<strong>cesca</strong> Lettera<br />
di Fran<strong>cesca</strong> per M.P.<br />
benissimo che i tuoi avrebbero<br />
preferito ingegneria (tra<br />
l’altro hanno probabilmente<br />
ragione per quanto attiene<br />
alle prospettive di lavoro), ma<br />
personalmente condivido fino<br />
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