cesca, una passione contagiosa - Alp Cub
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di persona che per telefono)<br />
Nella lettera ti/mi chiedi come<br />
fare a superare quella che definisci<br />
“reticenza”: ovviamente<br />
non lo so. C’è chi non la supera<br />
mai per tutta la vita; e ci sono<br />
esperienze (felici o traumatizzanti)<br />
che possono rompere<br />
quel blocco e aprire la strada<br />
alla parola detta e ricevuta.<br />
Non so come accadrà per te,<br />
so solo che in ogni caso sarà<br />
un lavoro lungo e faticoso. Credo<br />
però che la scrittura (dici di<br />
scrivere spesso per sfogarti) sia<br />
uno strumento prezioso. Vedi<br />
come è successo fra me e te:<br />
a voce non siamo riusciti a comunicare<br />
(e credo continueremo<br />
per un pezzo a non riuscirci)<br />
e per lettera ci siamo riusciti<br />
in modo addirittura unico per<br />
due persone così diverse. Scrivi<br />
che eri contento quando io<br />
ti interloquivo (lo capivo solo<br />
a tratti ma subito entravo in<br />
crisi e mi dicevo che non era<br />
vero); scrivi che mi arrabbiavo<br />
quando tu non rispondevi (mi<br />
chiedo se capivi che spesso,<br />
molto spesso costruivo le mie<br />
lezioni pensando a te). La relazione<br />
può creare infiniti equivoci:<br />
la scrittura può contribuire<br />
a chiarirne alcuni. Penso<br />
ad esempio alle tue vicende<br />
sentimentali, sulle quali – visto<br />
che le citi nella tua lettera – mi<br />
sento autorizzata a parlare: tu<br />
pensi che io ne sappia molto,<br />
ma in realtà A. non me ne ha<br />
mai parlato. La seconda intuizione<br />
è stata di S.: quando vi<br />
siete lasciati due cose l’hanno<br />
fatta particolarmente soffrire: il<br />
tuo silenzio e la sensazione che<br />
la causa della fine fosse proprio<br />
un tuo innammoramento per<br />
la sua amica: le sembrava di<br />
perdere contemporaneamente<br />
lei e te. Ho parlato con lei. Nella<br />
mia esperienza personale<br />
ho sempre cercato (sostanzialmente<br />
riuscendoci) di non far<br />
finire le mie amicizie femminili<br />
perché un uomo si era messo<br />
tra di noi. Non potevo aiutare<br />
S. a ricostruire la vostra storia,<br />
ma potevo aiutarla a salvare la<br />
sua amicizia con A. e questo<br />
ho provato a fare. Detto questo,<br />
il resto mi è oscuro. L’unica<br />
cosa che dalle tue pagine<br />
intuisco è la grande ricchezza<br />
di emozioni contraddittorie<br />
che stai attraversando. Credo,<br />
C., che il lavoro che ti aspetta<br />
per “mettere ordine” dentro di<br />
te, nei tuoi pensieri e nelle tue<br />
emozioni, sia lungo e complesso;<br />
ma credo anche che lo dovresti<br />
vedere come un lavoro<br />
prezioso. Si tratta dell’apprendistato<br />
al “mestiere di vivere”<br />
(per citare l’ormai tuo Pavese)<br />
e non c’è quasi niente nella<br />
vita che valga la pena come<br />
questo apprendistato. Forse<br />
neanche (lo dice <strong>una</strong> che,<br />
come sai, della politica ha fatto<br />
<strong>una</strong> delle passioni della sua<br />
vita) la chiarificazione teorica<br />
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