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cesca, una passione contagiosa - Alp Cub

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30<br />

comprare <strong>una</strong> pashmina! Così<br />

ci avviammo verso Piazza<br />

Fontana.<br />

Volteggiava tra i rosa, i verdi,<br />

gli azzurri dei tessuti…e intanto<br />

mi parlava. Raccontava della<br />

sua mamma che diceva «Io<br />

la Costituzione non solo l’ho<br />

letta ma l’ho anche scritta!» e<br />

poi di quell’orribile pagella che<br />

solo la promessa (poi realizzata)<br />

del papà di incontrare i giocatori<br />

della Juve era riuscita a<br />

salvare! Rosa, la prese rosa la<br />

pashmina. E mentre ci avviavamo<br />

alla macchina mi raccontò<br />

del libro che a breve sarebbe<br />

arrivato anche a Pinerolo. Un<br />

libro di memorie scritto da sua<br />

madre, Nadia Gallico.<br />

Ero così curiosa di leggerlo.<br />

Molte volte Fran<strong>cesca</strong> ci aveva<br />

parlato di questa donna straordinaria.<br />

Spesso ci raccontava<br />

alcuni spezzoni della sua vita…<br />

ma sempre disposti in disordine.<br />

Voglio dire, ci diceva di<br />

essere sarda, ma aveva vissuto<br />

a Roma…però era anche tunisina<br />

e parlava di questa nonna<br />

unica studentessa nel 1907<br />

dell’ “Ecole de garçons” a Tunisi.<br />

E poi ancora ci parlava di<br />

Carbonia e della casa a Chia…<br />

insomma un casino! Forse in<br />

questo modo, se avessi conosciuto<br />

le sue origini, sarei riuscita<br />

a venirne a capo! Ad un<br />

certo punto, arrivati all’altezza<br />

della biblioteca, si fermò, mi<br />

guardò e mi disse: «Sai, anch’io<br />

ho scritto alcune cose. Magari<br />

qualcosa te la porto a leggere»<br />

e sorrise. Dopo qualche passo<br />

si girò di nuovo verso di me, si<br />

fermò «Ma no ... a chi vuoi che<br />

importi?».<br />

Non so perché ma in quel preciso<br />

istante non riuscii a dire<br />

nulla, avevo come un blocco<br />

che mi impediva di rispondere.<br />

Avrei voluto dire «A me importa!»<br />

e invece non so perché,<br />

rimasi zitta.<br />

Arrivedeci<br />

“Mabruk” lo divorai in tre giorni.<br />

Mi ci volle ancora mezza<br />

settimana per rileggerlo, sottolinearlo,<br />

appuntare domande.<br />

Non stavo nella pelle! Volevo<br />

sapere, approfondire, conoscere!<br />

Purtroppo in quel periodo<br />

Fran<strong>cesca</strong> era spesso in<br />

viaggio. Riuscii finalmente ad<br />

incontrarla all’inizio di Giugno<br />

del 2006.<br />

Da qualche settimana avevo<br />

iniziato a lavorare in banca.<br />

Mentre la tartassavo di domande<br />

su Nadia, Velio, l’Assemblea<br />

Costituente, il Partito,<br />

le passeggiate su e giù per il<br />

Transatlantico per cullarla, la<br />

primavera di Praga, il viaggio<br />

in Cina di Velio, poco a poco<br />

vedevo i suoi occhi riempirsi<br />

di lacrime.<br />

«Sono felice. È proprio quello<br />

che avrebbe voluto lei. E poi<br />

sono così felice che tu la chia-

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