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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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sterl<strong>in</strong>e annue; nel resto del Vic<strong>in</strong>o Oriente, le cifre stanziate erano di molto <strong>in</strong>feriori. Nel<br />

computo delle spese propagandistiche può essere fatto rientrare anche il fondo annuo pagato<br />

dal M<strong>in</strong>istero delle Colonie alla legazione al Cairo, per i sussidi ai sudditi coloniali <strong>in</strong>digenti<br />

residenti nella giurisdizione, almeno a partire dall’esercizio 1935-36. Il fondo, <strong>in</strong>izialmente di<br />

20.000 lire, si rivelò presto <strong>in</strong>sufficiente, anche per via del cambio sfavorevole, e fu chiesto il<br />

suo aumento a 60.000 lire italiane. La gran parte del denaro (65%) nel 1936 era stata dest<strong>in</strong>ata<br />

all’assistenza sanitaria, il 20% ai rimpatri dei sudditi dell’AOI (per i rimpatri dei libici vi era<br />

un fondo a parte) e il 15% per «sussidi propriamente detti» 233 . Vista l’importanza del sostegno<br />

dei sudditi coloniali <strong>in</strong> Egitto, per la <strong>politica</strong> e il prestigio italiano, sia Ciano che Lessona<br />

approvarono l’aumento della spesa 234 , che <strong>in</strong> ogni caso era abbastanza modesta. I francesi,<br />

<strong>in</strong>vece, stimavano che la legazione e l’AEO ricevessero 2-3.000 sterl<strong>in</strong>e egiziane al mese,<br />

mentre la raccolta pubblicitaria gestita dall’Agenzia avrebbe avuto un valore annuo di circa<br />

15.000 sterl<strong>in</strong>e: <strong>in</strong> totale, cioè, la spesa si sarebbe aggirata attorno alle 40.000 sterl<strong>in</strong>e annue.<br />

Con queste cifre, enormi per la stampa egiziana, l’Italia avrebbe facilmente comprato direttori<br />

e redattori, attraverso stipendi mensili, per far pubblicare sui loro giornali i bollett<strong>in</strong>i<br />

provenienti dall’AEO. I s<strong>in</strong>goli articoli di <strong>propaganda</strong> sarebbero stati pagati ai giornalisti 3-5<br />

sterl<strong>in</strong>e l’uno. Al-Ahram, sempre secondo i francesi, aveva ricevuto nel 1937 una somma di<br />

5.000 sterl<strong>in</strong>e per la pubblicità commerciale, e diversi suoi redattori erano al soldo dell’Italia.<br />

Un prestito, ancora di 5.000 sterl<strong>in</strong>e, sarebbe stato concesso ad al-Balagh 235 . Mentre si<br />

favoleggiava di una cifra a tre zeri usata per corrompere ‘Abd al-Rahman al-‘Azzam, come<br />

abbiamo visto, Pagliano pensava piuttosto a concedere stipendi dell’ord<strong>in</strong>e di 10-15 sterl<strong>in</strong>e<br />

mensili. Del resto, la paga mensile di un giovane giornalista <strong>in</strong> Egitto, prima della Seconda<br />

Guerra Mondiale, era appunto di 8-15 sterl<strong>in</strong>e 236 .<br />

Rispetto allo sforzo propagandistico complessivo del regime all’estero, quale rilevanza<br />

aveva la <strong>propaganda</strong> nel mondo arabo? Nel 1937-38, le spese del M<strong>in</strong>culpop erano state di<br />

6.500.000 lire, a cui si sommavano 8.300.000 di spese riservate (ma il m<strong>in</strong>istero aveva<br />

avanzato la richiesta di ulteriori 8 milioni <strong>in</strong> totale, per far fronte alle spese che erano <strong>in</strong><br />

cont<strong>in</strong>uo aumento <strong>–</strong> quattro milioni di lire erano stati spesi solamente per l’organizzazione del<br />

viaggio di Hitler <strong>in</strong> Italia) 237 . Lo stanziamento annuale per l’Egitto (che copriva la gran parte<br />

della spesa complessiva per il mondo arabo) era di 840.000 lire; anche sommando i fondi<br />

dest<strong>in</strong>ati al resto del Vic<strong>in</strong>o Oriente ed al nord Africa, probabilmente non si raggiungeva il<br />

milione di lire annuo. All’Egitto era qu<strong>in</strong>di dest<strong>in</strong>ata una somma di poco superiore al 10%<br />

delle spese riservate del m<strong>in</strong>istero, il che <strong>in</strong>dica un’importanza per nulla marg<strong>in</strong>ale, anche se<br />

non di primo piano, del mondo arabo per la <strong>politica</strong> <strong>fascista</strong>. La sola visita di Hitler <strong>in</strong> Italia<br />

era costata quasi l’equivalente di c<strong>in</strong>que anni di <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Egitto, ma si deve <strong>in</strong> ogni caso<br />

tener conto del cambio vantaggioso, e della grande differenza nel costo della vita con<br />

l’Europa, per cui comprare l’appoggio di giornalisti, politici e agenti era relativamente<br />

economico nei paesi arabi. Ad Aleppo, nel 1937, circa 9.000 lire italiane annue bastavano a<br />

sussidiare c<strong>in</strong>que fra quotidiani e riviste locali 238 . Per la stampa di 3.000 copie dell’opuscolo<br />

di Muhammad Nur Bakr sulla Libia, nel 1937, bastò ad esempio una cifra di 25,125 lire<br />

egiziane (2.347,93 lire italiane, ovvero 1 sterl<strong>in</strong>a egiziana = 93,45 L.) 239 . Meno di una lira<br />

italiana a copia, mentre la legazione ne aveva a disposizione 70.000 al mese. Per la stampa<br />

233<br />

ASMAE, AP, Libia 17, Tel. 1429/156, Cairo 8 febbraio 1937, Morganti al MAE<br />

234<br />

ASMAE, AP, Libia 17, Tel. 206190/244, Roma 25 febbraio 1937, Ciano al M<strong>in</strong>istero delle Colonie; Lessona<br />

al Governo della Libia, 4 marzo 1937<br />

235<br />

CADN, Tunisie, 2140, N° I.043/i, “Renseignement Egypte”, Tunisi 21 dicembre 1937<br />

236<br />

A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., pp. 201-202<br />

237<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, Reports, B.15, Report appendice n° 2, Appunti per il Duce del M<strong>in</strong>culpop datati 23 aprile e<br />

11 maggio 1938, e Appunto per il Duce del M<strong>in</strong>istero delle F<strong>in</strong>anze, senza data (ma da collocare fra i due del<br />

M<strong>in</strong>culpop) né firma<br />

238<br />

Vedi il Cap. 6, p. 188<br />

239<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, Reports, B.31, n° 77, Tel. 2611, Bulkeley 22 luglio 1937, Ghigi al M<strong>in</strong>culpop

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