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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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66<br />

def<strong>in</strong>itiva: nel febbraio 1938, il segretario del fascio di Alessandria si lamentò di non ricevere<br />

più pellicole da oltre un anno, mentre il proiettore acquistato <strong>in</strong> precedenza giaceva<br />

<strong>in</strong>utilizzato, e si perdeva l’occasione di fare una efficace <strong>propaganda</strong> 169 . Le proiezioni di film<br />

e c<strong>in</strong>egiornali italiani <strong>in</strong>contrarono analoghe difficoltà <strong>in</strong> Siria e Libano, per l’opposizione<br />

dell’Alto Commissariato 170 . I francesi ostacolarono la <strong>propaganda</strong> straniera anche perché essi<br />

per primi, f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio del Mandato, avevano utilizzato il c<strong>in</strong>ema per i loro scopi politici 171 .<br />

Di conseguenza, l’arma c<strong>in</strong>ematografica poté essere utilizzata soltanto <strong>in</strong> maniera molto<br />

limitata rispetto alle sue possibilità, e fu molto meno rilevante, come mezzo di <strong>propaganda</strong>,<br />

rispetto alla radio e alla carta stampata.<br />

2.6 - La crisi etiopica: l’escalation propagandistica e il ruolo chiave dell’Egitto<br />

La <strong>propaganda</strong> rivolta al mondo arabo e islamico costituiva solo un tassello, nel contesto<br />

dell’evoluzione generale della <strong>politica</strong> estera <strong>fascista</strong>, e dello sviluppo di un moderno apparato<br />

propagandistico. Seguendo <strong>in</strong> parte l’esempio del Nazismo e di Goebbels, nel 1934 Mussol<strong>in</strong>i<br />

decise di creare una Direzione per la <strong>propaganda</strong> all’estero, la cui attività era rivolta<br />

<strong>in</strong>nanzitutto agli altri paesi europei, che <strong>in</strong> diversa misura vennero <strong>in</strong>vestiti da campagne di<br />

“<strong>in</strong>formazione”, attraverso l’azione congiunta della diplomazia ufficiale e di diversi agenti<br />

fascisti 172 . Tale <strong>propaganda</strong> non nasceva <strong>in</strong> diretta relazione con esigenze specifiche della<br />

<strong>politica</strong> estera <strong>fascista</strong>, ma era piuttosto legata alle crescenti ambizioni di “universalità” del<br />

fascismo italiano, che soprattutto dopo la crisi del 1929 sviluppò la conv<strong>in</strong>zione che<br />

l’ideologia democratica e liberale era un residuo del passato, e che l’ideologia <strong>fascista</strong> e quella<br />

comunista fossero dest<strong>in</strong>ate a contendersi il dom<strong>in</strong>io del pianeta 173 . La conferma di questo<br />

fatto viene, tra l’altro, da carattere generico dei materiali di <strong>propaganda</strong> fascisti: i vari<br />

opuscoli, fotografie, vignette umoristiche, pellicole, che venivano <strong>in</strong>viati praticamente <strong>in</strong> ogni<br />

angolo del pianeta, dal Sud America all’Estremo Oriente, erano spesso identici, sebbene<br />

tradotti nelle diverse l<strong>in</strong>gue. Si trattava <strong>in</strong> molti casi di materiali orig<strong>in</strong>ariamente creati per la<br />

<strong>propaganda</strong> <strong>in</strong>terna, <strong>in</strong> Italia. Raramente vi erano strategie specifiche per i diversi paesi, o<br />

considerazione per i diversi contesti culturali, sociali, politici. Non era solo il frutto di una<br />

mentalità ristretta; l’universalità del fascismo implicava che esso poteva essere impiantato<br />

ovunque con successo, senza modificazioni sostanziali.<br />

La <strong>propaganda</strong> estera del fascismo, e il suo aspetto particolare costituito dalla “<strong>politica</strong><br />

musulmana”, avevano dunque preso avvio diverso tempo prima che si concretizzasse la<br />

decisione di attaccare l’Etiopia. È però <strong>in</strong>negabile che la crisi italo-abiss<strong>in</strong>a diede un impulso<br />

fondamentale per il suo rapido sviluppo. Poco prima della guerra d’Etiopia, il<br />

sottosegretariato alla Stampa e Propaganda, diretto da Ciano, venne trasformato <strong>in</strong> un<br />

169<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 62, “Egitto 1936”, Tel 817308/226, 21 febbraio 1938, il MAE al M<strong>in</strong>culpop<br />

170<br />

Vedi il Cap. 7, pp. 223-224<br />

171<br />

Elizabeth Thompson, Colonial Citizens: Republic Rights, Paternal Privilege, and Gender <strong>in</strong> French Syria<br />

and Lebanon, Columbia University Press, New York 2000, pp. 199-201<br />

172<br />

Cfr. B. Garzarelli, Parleremo al mondo <strong>in</strong>tero, cit.. L’evoluzione dell’organizzazione propagandistica del<br />

regime ebbe <strong>in</strong>izio con l’organizzazione dell’Ufficio stampa di Mussol<strong>in</strong>i nel 1923, divenuto Sottesegretariato<br />

per la Stampa e Propaganda nel settembre 1934, qu<strong>in</strong>di M<strong>in</strong>istero per la Stampa e Propaganda nel settembre<br />

1935. Inf<strong>in</strong>e, nel maggio 1937, il m<strong>in</strong>istero cambiò nome <strong>in</strong> “M<strong>in</strong>istero della cultura popolare” (M<strong>in</strong>culpop). Cfr.<br />

Patrizia Ferrara, “I servizi per la stampa estera: dal M<strong>in</strong>istero degli Affari Esteri al M<strong>in</strong>istero della Cultura<br />

Popolare”, <strong>in</strong> V. Pellegr<strong>in</strong>i (a cura di), Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e diplomazia italiana, cit.; Id., (a cura di), “Il<br />

M<strong>in</strong>istero della Cultura Popolare”, <strong>in</strong> Guido Melis (a cura di), L’amm<strong>in</strong>istrazione centrale dall’Unità alla<br />

Repubblica. Le strutture e i dirigenti, Vol. IV, Il Mul<strong>in</strong>o, Bologna 1992; Philip V. Cannistraro, La fabbrica del<br />

consenso. Fascismo e mass media, Laterza, Bari 1975<br />

173<br />

Sull’universalismo <strong>fascista</strong>, cfr. <strong>in</strong> particolare M. A. Ledeen, L’<strong>in</strong>ternazionale <strong>fascista</strong>, cit.

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