03.06.2013 Views

politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

54<br />

Suvich a Mussol<strong>in</strong>i, al-Jabiri aveva ricevuto mezzo milione di lire, su due milioni complessivi<br />

che lui e Shakib Arslan avrebbero dovuto ricevere nel corso di 3 o 4 anni 94 . L’Italia si<br />

impegnava a favorire le sp<strong>in</strong>te all’<strong>in</strong>dipendenza degli arabi, attraverso la propria azione<br />

diplomatica, mentre il «comitato di agitazione panarabo» aveva il compito di tenere desto lo<br />

spirito di <strong>in</strong>dipendenza nei territori del Vic<strong>in</strong>o Oriente. La possibilità di un’azione diretta e<br />

violenta <strong>in</strong> questo senso era esplicitamente prevista, ma esclusa «nel momento attuale» 95 .<br />

Circa un anno dopo, nell’ottobre del 1935, i contributi f<strong>in</strong>anziari concessi ad al-Jabiri<br />

ammontavano ad 1.740.000 lire, e nel frattempo la somma totale promessa dagli italiani era<br />

salita a 4 milioni di lire (al-Jabiri <strong>in</strong>vece, le cui manovre economiche erano a dir poco dubbie,<br />

sosteneva che gli fossero stati promessi 6 milioni) 96 .<br />

2.4 - La situazione della stampa araba e i rapporti con l’Italia<br />

Il mezzo di <strong>in</strong>formazione più importante nel mondo arabo era senza dubbio la stampa,<br />

nonostante la sua diffusione fosse ben lontana da quella raggiunta nei paesi occidentali.<br />

L’attività giornalistica aveva il suo centro <strong>in</strong>discusso <strong>in</strong> Egitto, paese che aveva un ruolo<br />

centrale nel dibattito <strong>in</strong>tellettuale, e nella formazione dell’op<strong>in</strong>ione pubblica dell’<strong>in</strong>tero<br />

mondo arabo. Gli italiani diedero un particolare rilievo alla <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Egitto già nel<br />

periodo della conquista della Libia, e prima ancora vi erano state le <strong>in</strong>iziative culturali di<br />

Insabato, precursore della <strong>politica</strong> “filo-<strong>islamica</strong>”. A favorire questa attività vi era anche il<br />

fatto che la colonia italiana <strong>in</strong> Egitto era seconda solo a quella tunis<strong>in</strong>a, nel mondo arabo 97 .<br />

Senza dimenticare l’importanza <strong>politica</strong> e militare del paese per l’impero coloniale italiano,<br />

sia per la conf<strong>in</strong>ante Libia, che per l’Africa Orientale, che poteva ricevere rifornimenti solo<br />

attraverso il Canale di Suez; e allo stesso tempo, il suo ruolo fondamentale per il sistema<br />

imperiale della Gran Bretagna, la pr<strong>in</strong>cipale avversaria dell’Italia nella lotta per l’egemonia<br />

mediterranea 98 .<br />

La stampa egiziana era di gran lunga la più sviluppata e diffusa del mondo arabo. Dal<br />

punto di vista quantitativo, mentre <strong>in</strong> paesi come Siria, Libano e Palest<strong>in</strong>a i quotidiani <strong>in</strong><br />

l<strong>in</strong>gua araba più diffusi avevano, negli anni Trenta, una tiratura media probabile di 3-4.000<br />

copie, ed anche secondo le stime più generose raggiungevano al massimo le 8.000 copie, il<br />

solo al-Ahram tirava 45-50.000 copie, nel 1937; e diversi altri quotidiani egiziani avevano<br />

una larghissima circolazione (al-Misri 20.000, al-Balagh 14-16.000, al-Muqattam 8-10.000).<br />

Il settimanale al-Musawwar raggiungeva anch’esso la ragguardevole tiratura di 24-26.000<br />

copie 99 . La circolazione complessiva della stampa <strong>in</strong> Egitto era di 180.000 copie al giorno nel<br />

1928-29, divenute circa 500.000 dopo la Seconda Guerra Mondiale 100 . Anche facendo le<br />

debite proporzioni fra la popolazione dei diversi paesi arabi, solamente nel Libano la<br />

diffusione pro-capite della stampa era maggiore che <strong>in</strong> Egitto; a Damasco, la circolazione<br />

doveva essere all’<strong>in</strong>circa la metà di quella del Cairo, e nelle altre città arabe era ancora<br />

94 “Il Sottosegretario agli Esteri, Suvich, al Capo del Governo e M<strong>in</strong>istro degli Esteri, Mussol<strong>in</strong>i”, Roma 4<br />

settembre 1934, <strong>in</strong> DDI, 7° Serie, Vol. XV, 762, p. 816<br />

95 Ivi, pp. 816-17<br />

96 “La Sezione Affari Segreti del Gab<strong>in</strong>etto al Capo del Governo e M<strong>in</strong>istro degli Esteri, Mussol<strong>in</strong>i”, Roma 17<br />

ottobre 1935, <strong>in</strong> DDI, 8° Serie, Vol. II, 384, pp. 364-365. Sull’appropriazione di fondi da parte di Ihsan al-Jabiri,<br />

che nel 1936 venne sostituito da Musa Alami come <strong>in</strong>termediario, cfr. N. Arielli, Fascist Italy and the Middle<br />

East, cit., pp. 110-117<br />

97 Sull’argomento si veda A. Bald<strong>in</strong>etti, Orientalismo e colonialismo, cit.<br />

98 R. Quartararo, Roma tra Londra e Berl<strong>in</strong>o, cit., Vol. 1, pp. 296-298<br />

99 A. Ayalon, The press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., Tab. 1, pp. 149-50<br />

100 Ivi, p. 81

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!