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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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come li def<strong>in</strong>ì Oriente Moderno. Scrisse ad esempio un giornale turco: «Malgrado la sua<br />

affermazione di non essere partigiano della guerra, Mussol<strong>in</strong>i, con le sue mire apertamente<br />

manifestate sull’Asia e sull’Africa, non fa altro che eccitare il popolo italiano alla guerra e<br />

alle annessioni... Quando Mussol<strong>in</strong>i parla della rapidità delle comunicazioni con l’Asia e<br />

L’africa e dell’espansione economica e culturale dell’Italia, egli pensa certamente<br />

all’aeroplano. Resta da sapere se quel mezzo di trasporto velocissimo è dest<strong>in</strong>ato ad essere<br />

carico di libri e di merci o... di bombe e di granate!» 75 . Al-Ahram osservò, <strong>in</strong>vece, che<br />

l’esempio offerto dall’impero romano non era esattamente quello di un’espansione pacifica:<br />

Certo tutto l’Oriente si augura con Mussol<strong>in</strong>i che l’Europa torni a dare alla civiltà il suo significato<br />

spirituale e morale. Ma l’Oriente non ritiene che questo significato sarà riprist<strong>in</strong>ato mediante i pr<strong>in</strong>cipii<br />

dell’antica Roma. Cosa cercavano <strong>in</strong> Oriente i combattenti e i conquistatori romani? Essi miravano, è<br />

vero, alla gloria e all’immortalità della fama, ma oltre a ciò essi cercavano nell’Oriente le materie prime<br />

per accrescere la ricchezza della capitale e le milizie mercenarie per affermare la loro signoria sul mondo.<br />

Forse che l’Europa colonialista non cerca lo stesso?<br />

Roma visse per lunghi secoli a spese altrui, imponendo con gran forza la sua legge ai popoli, f<strong>in</strong>ché la<br />

situazione si capovolse, crebbe la ricchezza dell’Oriente, aumentò la potenza dei suoi abitatori, la sua<br />

civiltà rifiorì e si riversò su Roma e l’Occidente e si diffuse <strong>in</strong> tutti i paesi, così che vi furono propagate le<br />

sue scienze, le sue arti e le sue religioni.<br />

L’<strong>in</strong>tenzione di Mussol<strong>in</strong>i sarà nobilissima; ma il paragone ch’egli ha fatto tra la situazione attuale<br />

dell’Europa rispetto alle sue colonie d’oltremare e quella di Roma un tempo rispetto ai suoi possedimenti<br />

<strong>in</strong> Oriente non è stato appropriato se non rispetto al risorgere [odierno] dell’Oriente di fronte<br />

all’Occidente, così come <strong>in</strong>sorsero i possedimenti romani contro i loro dom<strong>in</strong>atori 76 .<br />

Il discorso di Mussol<strong>in</strong>i venne <strong>in</strong>vece commentato favorevolmente da al-Muqattam,<br />

secondo quotidiano egiziano per importanza, che espresse il suo apprezzamento per<br />

l’<strong>in</strong>tenzione del “duce” di ristabilire i rapporti con l’Oriente, ma senza conquiste e<br />

colonizzazioni, e per la solenne dichiarazione che l’Asia non era solo un mercato per<br />

l’Europa 77 . Parole di elogio a Mussol<strong>in</strong>i comparvero anche su al-Jami‘a al-Islamiyya di<br />

Giaffa, che scrisse: «In Europa esistono un solo Stato ed un unico uomo i quali abbiano capito<br />

la necessità di liberarsi della maschera secolare della colonizzazione. Questo Stato è l’Italia e<br />

questo uomo è Mussol<strong>in</strong>i» 78 .<br />

Il primo Convegno degli Studenti Asiatici fu l’atto di nascita di un’organizzazione<br />

permanente, la Confederazione degli studenti orientali, con sede a Roma. L’ambizione<br />

italiana era di farne un centro aggregante per gli studenti orientali di tutta l’Europa 79 . L’esito<br />

dell’<strong>in</strong>iziativa fu <strong>in</strong>vece piuttosto <strong>in</strong>felice; al suo secondo congresso, l’organizzazione si<br />

presentò a ranghi ridotti, e dilaniata da conflitti <strong>in</strong>terni. Per porsi al riparo dalle critiche, gli<br />

italiani avevano fatto <strong>in</strong> modo che la direzione del congresso fosse messa del tutto <strong>in</strong> mano<br />

all’ufficio permanente della Confederazione, ma rischiarono di perdere il controllo del loro<br />

stesso strumento propagandistico. Il presidente dell’associazione, il persiano Husayn Danish,<br />

era <strong>in</strong>fatti legato strettamente al governo tedesco 80 , che manovrava aff<strong>in</strong>ché la sede pr<strong>in</strong>cipale<br />

fosse spostata <strong>in</strong> Germania. Nell’ultima seduta del congresso, con una maggioranza ristretta,<br />

75<br />

Ettore Rossi, “Inopportuni commenti della stampa turca a un discorso di S. E. Mussol<strong>in</strong>i”, <strong>in</strong> Oriente<br />

Moderno, Aprile 1934, p. 154. (citazione dal Vakït del 25 marzo 1934)<br />

76<br />

Ettore Rossi, “Commento di un giornale arabo d'Egitto al discorso rivolto da S. E. Mussol<strong>in</strong>i agli studenti<br />

asiatici convenuti a Roma”, <strong>in</strong> Oriente Moderno, Maggio 1934, p. 199 (da al-Ahram del 19 gennaio 1934)<br />

77<br />

CADN, Syrie-Liban, AD, 1061, “Presse extra-syrienne” n° 60, 29 dicembre 1933, da al-Muqattam, 26<br />

dicembre 1933<br />

78<br />

Ettore Rossi, “Un giudizio arabo sulla <strong>politica</strong> orientale dell'Italia”, <strong>in</strong> Oriente Moderno, Maggio 1934, p. 198<br />

(da Il Giornale d'Oriente, 25 aprile 1934)<br />

79<br />

S. Fabei, Il fascio, la svastica e la mezzaluna, cit., pp. 48-54<br />

80<br />

ASMAE, M<strong>in</strong>culpop, B. 172, Relazione non firmata, 26 dicembre 1934<br />

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