politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
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coloro che chiedevano di rientrare <strong>in</strong> Libia 34 . In base alle <strong>in</strong>formazioni raccolte dagli italiani,<br />
l’Emiro Idris e Safi al-D<strong>in</strong> erano stati particolarmente attivi, presiedendo «numerosi convegni<br />
nei quali si sarebbe, apertamente, trattato di una ripresa di ostilità ai conf<strong>in</strong>i libici nel caso,<br />
dato per sicuro da quei mestatori, di complicazioni nostre con l’Inghilterra». I senussiti<br />
sembravano avere, negli ultimi tempi, libertà di movimento molto maggiore che <strong>in</strong> passato 35 .<br />
All’<strong>in</strong>izio di ottobre, Idris ebbe «frequenti contatti con autorità anglo-egiziane e con ex capi<br />
ribelli» 36 . Una sua <strong>in</strong>tervista ad al-Muqattam, <strong>in</strong> cui assicurava che i libici residenti <strong>in</strong> Egitto<br />
non avevano alcuna <strong>in</strong>tenzione di violare i patti con il governo locale e compiere alcun atto<br />
ostile verso l’Italia, venne liquidata come «un tardo espediente, suggerito dagli <strong>in</strong>glesi, per<br />
coprire gli <strong>in</strong>trighi senussiti di quest’ultimo periodo». Infatti, dal Cairo venivano segnalati<br />
numerosi contatti tra Idris e le autorità anglo-egiziane:<br />
1° Il presidente del Consiglio egiziano avrebbe ricevuto per due volte, <strong>in</strong> questo ultimo periodo, l’ex<br />
Emiro Idris.<br />
2° Il Governo egiziano corrisponde assegni cont<strong>in</strong>uativi, sul bilancio del M<strong>in</strong>istero dei waqfs [sic], ai<br />
membri della famiglia senussita; l’ex Emiro Idris avrebbe cento lire egiziane mensili ed <strong>in</strong> relazione tutti<br />
gli altri membri della famiglia, il cui trattamento sarebbe stato recentemente aumentato.<br />
3° Idris avrebbe, altresì, un assegno personale concessogli dalle autorità militari britanniche, s<strong>in</strong> dal<br />
periodo della guerra mondiale, per distaccare la confraternita senussita dai turco-tedeschi e ciò <strong>in</strong> accordo,<br />
a suo tempo, fra le autorità coloniali della Libia e quelle <strong>in</strong>glesi dell’Egitto.<br />
4° È molto probabile che esistano da tempo contatti, e fors’anche trattative segrete, da parte di taluni<br />
organi locali britannici col capo della Senussia allo scopo di valersi, eventualmente, contro di noi della<br />
Confraternita. Non c’è, però, alcun elemento per affermare che tali contatti siano autorizzati da autorità<br />
centrali responsabili e che, dallo stato di progetto e di segrete trattative, si sia passati ad una fase <strong>in</strong>iziale<br />
di azione.<br />
5° I capi senussiti hanno notevolmente <strong>in</strong>tensificato, sia <strong>in</strong> generale, sia <strong>in</strong> particolare, la loro attività nel<br />
campo della <strong>propaganda</strong> fra i fuoriusciti libici 37 .<br />
A novembre, nonostante l’attività senussita non riuscisse, almeno secondo gli italiani, a<br />
modificare l’atteggiamento passivo della gran parte dei fuoriusciti libici <strong>in</strong> Egitto 38 , venne<br />
rilevato «un risveglio nelle relazioni dei capi libici <strong>in</strong> Egitto con alcuni altri fuoriusciti <strong>in</strong><br />
Tunisia, Siria e Transgiordania evidentemente per una azione comune <strong>in</strong> caso di ulteriori<br />
complicazioni». Bashir al-Sa‘dawi lasciò <strong>in</strong>fatti Damasco, dove guidava il Comitato di difesa<br />
di Tripoli e Barqa, e si recò al Cairo, provocando l’immediata richiesta di espulsione da parte<br />
dell’ambasciata italiana 39 . Al-Sa‘dawi chiese di essere assunto nella biblioteca del Palazzo<br />
Reale come traduttore di turco, ma gli italiani <strong>in</strong>tervennero diplomaticamente, per impedire<br />
che la sua domanda venisse accolta 40 . Poco tempo dopo arrivò al Cairo anche Sulayman al-<br />
Baruni, uno degli uom<strong>in</strong>i simbolo della resistenza libica, giunto dall’Iraq, dove lavorava al<br />
servizio del governo 41 . Bashir al-Sa‘dawi, Idris ed altri ex capi libici si <strong>in</strong>contrarono ad<br />
Alessandria, per discutere le modalità di lotta da adottare contro l’Italia. Gli italiani decisero<br />
di <strong>in</strong>dagare sulla provenienza dei mezzi f<strong>in</strong>anziari che avevano permesso a al-Sa‘dawi e ad al-<br />
Baruni di trasferirsi al Cairo, «essendo note le condizioni di estrema ristrettezza <strong>in</strong> cui i<br />
suddetti profughi si dibattevano» 42 . Scoprirono che Sulayman al-Baruni era giunto <strong>in</strong> Egitto<br />
con passaporto governativo iracheno, ma <strong>in</strong> realtà per desiderio dell’ambasciata britannica <strong>in</strong><br />
Iraq, con lo scopo «di affidare all’el Baruni una missione di <strong>propaganda</strong> antitaliana, valendosi<br />
34 ASMAI, Libia 150/32, F. 147, Notiziario al 20 settembre 1935<br />
35 ASMAI, Libia 150/32, F. 148, Notiziario n° 3, 4 ottobre 1935<br />
36 ASMAI, Libia 150/32, F. 149, Relazione Settimanale, 19 ottobre 1935<br />
37 ASMAI, Libia 150/32, F. 148, Notiziario n° 6, 25 ottobre 1935<br />
38 ASMAI, Libia 150/33, F. 150, Notiziario n° 11, 29 novembre 1935; F. 148, Notiziario n° 9, 15 novembre 1935<br />
39 ASMAI, Libia 150/32, F. 150, Notiziario n° 11, 29 novembre 1935<br />
40 ASMAI, Libia 150/33, F. 150, Notiziario n° 20, 1 febbraio 1936<br />
41 ASMAI, Libia 150/33, F. 150, Notiziario n° 13, 13 dicembre 1935<br />
42 ASMAI, Libia 150/33, F. 150, Notiziario n° 14, 20 dicembre 1935