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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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<strong>politica</strong> e si parla con molta leggerezza di federazione araba!» 84 . Qualche giorno dopo, scrisse<br />

un dettagliato rapporto al MAE sulla situazione <strong>politica</strong> nel Libano. La sconfitta della Francia,<br />

sosteneva Sbrana, aveva conv<strong>in</strong>to l’op<strong>in</strong>ione pubblica locale che essa avrebbe presto dovuto<br />

abbandonare il mandato. L’Italia era «<strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea» per la successione, un’eventualità vista<br />

con favore dai cristiani ma non dai musulmani, <strong>in</strong>fluenzati dalla <strong>propaganda</strong> franco-britannica<br />

riguardo agli «episodi più o meno falsificati della impresa libica». Ma la stessa amicizia dei<br />

cristiani non era sempre s<strong>in</strong>cera: «le simpatie o le antipatie di queste popolazioni rimangono<br />

squisitamente e subdolamente “levant<strong>in</strong>e”», scriveva Sbrana, «e, d’altra parte le radici<br />

francesi non sono ancora state divelte de tutto da questi territori». I maroniti, che si erano volti<br />

verso l’Italia solamente quando avevano avuto da fare richieste alla Francia, avrebbero<br />

preferito un governo dell’Italia cattolica, piuttosto che della Germania protestante, ma a patto<br />

di mantenere la loro supremazia <strong>politica</strong>, sociale ed economica nel paese. I gesuiti, come<br />

mostrava l’atteggiamento assunto dal loro organo di stampa al-Bashir, lavoravano attivamente<br />

per risollevare il prestigio e l’<strong>in</strong>fluenza della Francia nel Libano. Quanto ai greco-ortodossi,<br />

essi erano divenuti decisamente anti-italiani dopo l’attacco italiano alla Grecia 85 .<br />

L’“osservatore politico” Sbrana cercava di mostrarsi fiducioso, ma il suo rapporto confermava<br />

quanto già era noto, ovvero che all’Italia erano rimaste soltanto le simpatie, peraltro assai<br />

prudenti, di una parte del clero maronita. I musulmani e le altre confessioni cristiane<br />

guardavano oramai altrove.<br />

L’atteggiamento della stampa rifletteva questa situazione. Durante la guerra del 1939-40,<br />

esso era stato decisamente <strong>–</strong> e comprensibilmente <strong>–</strong> anti-italiano, e non era affatto mutato<br />

dopo l’armistizio. Nonostante l’alleanza di facciata tra l’Italia e la Francia di Vichy, il<br />

reciproco odio franco-italiano era ancora palese, alimentato anche dalla chiara volontà italiana<br />

di impadronirsi della Siria e del Libano. Di conseguenza, le autorità mandatarie francesi non<br />

facevano nulla, per impedire le frequenti espressioni di ostilità verso l’Italia. Tutta la stampa<br />

del Mandato manifestava <strong>in</strong>vece una spiccata tendenza filo-britannica. A metà novembre, la<br />

Delegazione Mista per il Controllo della Siria si lamentava della tendenza, comune a tutti i<br />

giornali, a mettere <strong>in</strong> rilievo i comunicati e le notizie di fonte britannica. Ciò veniva attribuito,<br />

senza dubbio, alla «attiva <strong>propaganda</strong> e corruzione degli agenti britannici». Nonostante le<br />

proteste italiane, e le conseguenti rassicurazioni del presidente della Delegazione francese, la<br />

parzialità della stampa era rimasta immutata, perché l’Alto Commissario Puaux faceva una<br />

«occulta <strong>politica</strong> filo<strong>in</strong>glese», affiancato dal capo del Bureau de Presse 86 .<br />

A ciò si aggiunse il grave colpo <strong>in</strong>flitto al prestigio italiano dal pessimo andamento della<br />

campagna di Grecia alla f<strong>in</strong>e del <strong>1940</strong>, che favorì, a detta di Sbrana, una certa ripresa del<br />

prestigio francese, e galvanizzò la <strong>propaganda</strong> greca e greco-ortodossa 87 . La stampa di Beirut<br />

reagì con evidente soddisfazione alle difficoltà dell’Italia nei Balcani: ad esempio, al-Ahrar<br />

esaltò la coraggiosa e sorprendente resistenza della piccola Grecia all’aggressione di una<br />

grande potenza, mentre al-Bashir ironizzò sull’efficienza delle forze armate italiane 88 .<br />

Secondo Sbrana, al-Bashir aveva assunto un atteggiamento ostile f<strong>in</strong> da giugno; l’ex console<br />

accusò i gesuiti di favorire clandest<strong>in</strong>amente De Gaulle e la Gran Bretagna, e chiese un<br />

<strong>in</strong>tervento del governo, presso i dirigenti dell’Ord<strong>in</strong>e a Roma, per porre f<strong>in</strong>e a tale attività<br />

<strong>politica</strong> 89 . A dicembre, il quotidiano al-Nahar venne sospeso a causa di un articolo contro<br />

84 ASMAE, AP, Siria 24, Sf. 1, Riservata n. 1, Beirut 16 novembre <strong>1940</strong>, Sbrana a Luca Pietromarchi, capo del<br />

Gab<strong>in</strong>etto Armistizio e Pace<br />

85 ASMAE, AP, Siria 24, Sf. 1, Tel. 269/134, Beirut 22 novembre <strong>1940</strong>, Sbrana al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Ciano<br />

86 ASMAE, AP, Siria 24, Sf. 1, Tel. 22657/ag., “Relazione della Delegazione mista per il controllo della Siria”,<br />

Tor<strong>in</strong>o 11 dicembre <strong>1940</strong><br />

87 ASMAE, AP, Siria 24, Sf. 1, Tel. 324/156, Beirut 28 novembre <strong>1940</strong>, Sbrana al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Ciano<br />

88 ASMAE, AP, Siria 24, Sf. 4, Tel. 421/189, Beirut 6 dicembre <strong>1940</strong>, Rassegna stampa, da al-Ahrar, 2<br />

novembre <strong>1940</strong>, e al-Bashir, 2 dicembre<br />

89 ASMAE, AP, Siria 24, Sf. 4, Tel. 313/154, Beirut 28 novembre <strong>1940</strong>, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop

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