politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Mussol<strong>in</strong>i 55 . Inoltre, l’<strong>in</strong>sistenza del fascismo sul presunto «accerchiamento» dell’Italia nel<br />
suo mare, e sulla necessità di conquistare degli sbocchi oceanici, non aveva precedenti 56 .<br />
Certo, ciò non si tradusse immediatamente <strong>in</strong> una <strong>politica</strong> aggressiva nel Mediterraneo: gran<br />
parte degli sforzi della <strong>politica</strong> estera del regime, soprattutto negli anni Venti, erano assorbiti<br />
dalla diplomazia tradizionale <strong>in</strong> Europa, né avrebbe potuto essere altrimenti. Le alleanze e gli<br />
equilibri cont<strong>in</strong>entali erano senza dubbio fondamentali, ma non erano il f<strong>in</strong>e ultimo della<br />
<strong>politica</strong> estera di Mussol<strong>in</strong>i. Rosaria Quartararo ha colto bene un aspetto fondamentale di tale<br />
<strong>politica</strong>, affermando che <strong>politica</strong> europea e <strong>politica</strong> mediterranea erano, nella concezione<br />
mussol<strong>in</strong>iana, strettamente <strong>in</strong>terconnesse e <strong>in</strong>sc<strong>in</strong>dibili 57 ; un fatto che non era compreso<br />
appieno dalla Gran Bretagna, che <strong>in</strong>vece cercò sempre di separare le questioni europee da<br />
quelle coloniali, nelle trattative con l’Italia. È vero, dunque, che nella <strong>politica</strong> estera del<br />
regime la Gran Bretagna giocava un ruolo centrale, e che Mussol<strong>in</strong>i cercò con decisione di<br />
concludere un “accordo generale”, che stabilisse dei nuovi rapporti di collaborazione nel<br />
Mediterraneo. Ma tale accordo non era che una tappa, verso un obiettivo ben più ampio: nel<br />
lungo periodo, l’Italia avrebbe dovuto elim<strong>in</strong>are la presenza dei britannici da un mare nel<br />
quale essi erano, sostanzialmente, degli <strong>in</strong>trusi. Secondo Carlo Giglio, l’Italia conduceva una<br />
<strong>politica</strong> europea molto simile a quella tradizionalmente seguita dalla Gran Bretagna. Le<br />
famose affermazioni di Mussol<strong>in</strong>i, secondo cui le direttrici naturali dell’espansione italiana<br />
andavano verso sud e verso est, significavano che l’Italia aveva una <strong>politica</strong> di “dis<strong>in</strong>teresse”<br />
nei confronti delle questioni europee: essa mirava ad evitare la formazione di “forze<br />
m<strong>in</strong>acciose” <strong>in</strong> Europa, favorendo la pace e l’equilibrio cont<strong>in</strong>entale, per potere così svolgere,<br />
<strong>in</strong> tutta tranquillità, la sua attività verso l’Africa e l’Asia 58 . Senza la necessità di guardarsi le<br />
spalle, l’Italia si sarebbe concentrata sull’espansione della sua <strong>in</strong>fluenza <strong>–</strong> ed eventualmente,<br />
del suo impero coloniale <strong>–</strong> nel bac<strong>in</strong>o del Mediterraneo. Dei concetti molto simili erano stati<br />
espressi nella “relazione Vitetti” sulla <strong>politica</strong> estera italiana, del <strong>1932</strong>, <strong>in</strong> cui si affermava che<br />
il “revisionismo” italiano non mirava a soddisfare delle necessità <strong>in</strong> Europa, ma soltanto a<br />
«rivedere a nostro vantaggio la distribuzione dei territori coloniali. [...] Non sono né i<br />
Tedeschi della Slesia che ci <strong>in</strong>teressano, né gli Ungheresi della Transilvania. Sono gli Italiani<br />
ai quali bisogna dare terre e lavoro, campi da coltivare e mercati da sfruttare. Sia la Siria o sia<br />
il Camerun, noi abbiamo la nostra «revisione» che ci preme. Gli altri dovranno pensare a<br />
sé» 59 . Roberto Cantalupo si era espresso <strong>in</strong> maniera molto simile, def<strong>in</strong>endo la <strong>politica</strong><br />
mediterranea «la <strong>politica</strong> estera per eccellenza» 60 .<br />
La <strong>politica</strong> mediterranea si componeva di diversi aspetti particolari, che rivestirono una<br />
grande importanza all’<strong>in</strong>terno della <strong>politica</strong> estera italiana negli anni Trenta. Nel Mediterraneo<br />
occidentale, si trattava di stabilire equilibri, zone di <strong>in</strong>fluenza, alleanze con le altre due<br />
potenze “semi-mediterranee”, Francia e Spagna. L’Italia partecipò attivamente alla guerra<br />
civile spagnola, per motivazioni che andavano ben oltre la lotta ideologica: da un lato, cercava<br />
di sottrarre la penisola iberica all’<strong>in</strong>fluenza delle potenze democratiche e dell’URSS,<br />
dall’altro puntava ad ottenere il controllo delle Baleari, che <strong>in</strong> caso di una guerra europea<br />
avrebbe permesso di tagliare le l<strong>in</strong>ee di comunicazione tra la Francia e il Nord Africa 61 .<br />
Un’altra area di importanza fondamentale erano i Balcani: l’Italia si impegnò notevolmente<br />
per cercare di stabilire un’egemonia <strong>politica</strong> <strong>in</strong> questa regione, <strong>in</strong>debolendo la Jugoslavia,<br />
aumentando la propria <strong>in</strong>fluenza <strong>in</strong> Albania, e cercando di str<strong>in</strong>gere un sistema di alleanze con<br />
55 Nicola Labanca, s.v. “Mediterraneo”, <strong>in</strong> Victoria De Grazia e Sergio Luzzato (a cura di), Dizionario del<br />
fascismo, 2 Voll., E<strong>in</strong>audi, Tor<strong>in</strong>o 2002 <strong>–</strong> 2003, pp. 117-119<br />
56 M. Knox, “Il fascismo e la <strong>politica</strong> estera italiana”, cit., pp. 296-300<br />
57 R. Quartararo, Roma tra Londra e Berl<strong>in</strong>o, cit., Vol. 1, pp. 38-39<br />
58 C. Giglio, Politica estera italiana, cit., pp. 37-38<br />
59 R. De Felice, Mussol<strong>in</strong>i il duce. I. Gli anni del consenso, cit., p. 359<br />
60 Roberto Cantalupo, L'Italia musulmana, La Voce, Roma 1928, pp. 45-48<br />
61 C. Giglio, Politica estera italiana, cit, pp. 80-85<br />
13