politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
272<br />
uccisi. È forse questa una prova di benevolenza? La forza lotta contro il diritto, e le stesse orribili scene<br />
della sciagurata Libia si svolgono ora <strong>in</strong> Albania 18 .<br />
Al-Insha’ commentò con amara ironia le notizie diffuse da Radio Bari, sulla distribuzione<br />
di cibo fatta dagli italiani agli albanesi: «povera Albania! Ha perduto la sua <strong>in</strong>dipendenza, e <strong>in</strong><br />
cambio le si da del pane e dei maccheroni. Non le manca nulla qu<strong>in</strong>di, l’Italia la tratta con una<br />
simile benevolenza» 19 . Al-Istiqlal al-‘Arabi, che solo qualche mese prima aveva appoggiato<br />
con entusiasmo la svolta antisemita del fascismo, espresse forte perplessità, osservando che<br />
l’Italia non traeva alcun vantaggio dall’occupazione di un paese piccolo e povero, che era già,<br />
per giunta, «una specie di colonia italiana». In ogni caso, la vicenda dimostrava che<br />
«l’arabismo non può essere salvato che dagli arabi» 20 .<br />
Oltre all’<strong>in</strong>dignazione generale causata dall’aggressione a quello che era, come venne<br />
sottol<strong>in</strong>eato <strong>in</strong>numerevoli volte, l’unico stato musulmano <strong>in</strong>dipendente d’Europa, l’<strong>in</strong>vasione<br />
dell’Albania suscitò riflessioni più generali sulla <strong>politica</strong> <strong>in</strong>ternazionale, e sul pericolo sempre<br />
più vic<strong>in</strong>o della guerra. Secondo al-Nidal, la guerra mondiale era già com<strong>in</strong>ciata con<br />
l’occupazione tedesca dell’Austria e della Boemia; la Gran Bretagna, la Francia e la Russia<br />
non potevano più sottrarsi a una battaglia che era considerata imm<strong>in</strong>ente 21 . Anche al-Qabas<br />
espresse preoccupazione per l’atteggiamento delle potenze democratiche, che non<br />
sembravano decise a difendere i diritti delle nazioni deboli contro gli atti di forza dei regimi<br />
totalitari, come era avvenuto per la Cecoslovacchia, e ora per l’Albania. La paura era che,<br />
prima o poi, anche il mondo arabo sarebbe stato aggredito: «la Siria vorrebbe ora far<br />
comprendere all’Inghilterra e alla Francia che dom<strong>in</strong>ano il Vic<strong>in</strong>o Oriente, che i popoli deboli<br />
sotto il loro protettorato saranno massacrati, i loro santuari e le loro Moschee distrutte, senza<br />
che esse si cur<strong>in</strong>o di aiutarli. In Oriente dette Nazioni sono potenti, m<strong>in</strong>acciose, orgogliose,<br />
mentre <strong>in</strong> Europa ostentano una calma e si conf<strong>in</strong>ano nella tranquillità» 22 . Il Fata’ al-‘Arab,<br />
altro giornale nazionalista, <strong>in</strong> passato moderatamente filo-italiano, espresse il timore che<br />
l’Italia avrebbe potuto, <strong>in</strong> caso di guerra, «occupare Salonicco e Corfù e poi puntare, con<br />
l’aiuto della Bulgaria, sulla Turchia e la Siria» 23 . A differenza che negli anni passati, la<br />
stampa <strong>siria</strong>na fu dura quanto quella del Libano, nell’attaccare l’Italia. Venne più volte<br />
ribadita la necessità di combattere la <strong>propaganda</strong> <strong>fascista</strong>. Secondo La Chronique, bisognava<br />
arg<strong>in</strong>are l’attività del dopolavoro di Damasco, «club sportivo che nulla ha di sportivo se non il<br />
nome», e il tentativo di conquistare al fascismo la gioventù araba 24 . Non si trattava di<br />
reazioni effimere, comparse sull’onda emotiva degli eventi, poiché la campagna si protrasse<br />
nei mesi successivi, con attacchi sempre più espliciti verso la <strong>propaganda</strong> <strong>fascista</strong>, e verso<br />
l’espansionismo italiano <strong>in</strong> Oriente 25 . A luglio, ad esempio, al-Insha’ pubblicò un durissimo<br />
articolo: «l’Italia considera la Siria come facente parte <strong>in</strong>tegrante dell’Impero Roma[no] e<br />
cerca di occuparla. La Germania vuole delle colonie per sfruttarle, mentre <strong>in</strong>vece l’Italia per<br />
abitarle. L’immigrazione italiana <strong>in</strong> Libia ha molte analogie con l’immigrazione ebraica <strong>in</strong><br />
Palest<strong>in</strong>a. [...] Come i tedeschi, anche gl’Italiani si considerano di razza superiore alle altre<br />
creature» 26 . La <strong>politica</strong> di Mussol<strong>in</strong>i venne criticata anche sulla stampa shahbandarista (al-<br />
18 ASMAE, AE, B. 326 parte 1, F. 3, Tel. 841, Damasco 15 aprile 1939, Rassegna stampa, da al-Qabas, 12 aprile<br />
1939<br />
19 Ibidem, da al-Insha’, 14 aprile 1939<br />
20 Ibidem, da al-Istiqlal al-‘Arabi, 11 aprile 1939<br />
21 Ibidem, da al-Nidal, 9 aprile 1939<br />
22 Ibidem, da al-Qabas, 10 aprile 1939<br />
23 Ibidem, da Fata’ al-‘Arab, 11 aprile 1939<br />
24 ASMAE, AE, B. 326 parte 1, F. 3, Tel. 917, Damasco 24 aprile 1939, Rassegna stampa, da La Chronique, 18<br />
aprile 1939<br />
25 ASMAE, AE, B. 326 parte 1, F. 3, Tel. 1354, Damasco 4 luglio 1939, Rassegna stampa, da al-Qabas, 28<br />
giugno, e da al-Insha’, 30 giugno e 2 luglio 1939<br />
26 ASMAE, AE, B. 326 parte 1, F. 3, Tel. 1399, Damasco 10 luglio 1939, Rassegna stampa, da al-Insha’, 6<br />
luglio 1939