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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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a combattere <strong>in</strong> Spagna, «a favore di un pr<strong>in</strong>cipio che ha nel suo programma la<br />

colonizzazione» 246 . Nei mesi successivi, il fuoriuscito libico condusse una campagna senza<br />

sosta sulla stampa, «il solito ritornello contro la nostra <strong>politica</strong> <strong>in</strong> Libia», lo def<strong>in</strong>iva il<br />

consolato italiano 247 . Oltre a Sawt al-Sha‘b, anche al-Masa’ diede spazio ai suoi articoli 248 .<br />

Secondo il consolato italiano a Beirut, «non potendo trovare ospitalità nei giornali<br />

importanti», al-Sa‘dawi ricorreva «ai piccoli come “al-Massa”» per cont<strong>in</strong>uare ad attaccare<br />

l’Italia 249 . In realtà, al-Masa’ era un quotidiano di media tiratura (1.500 copie, uguale a quella<br />

di al-Bilad); <strong>in</strong>oltre gli articoli di al-Sa‘dawi trovavano facilmente spazio anche su organi di<br />

larga diffusione, come al-Qabas di Damasco, che il 22 agosto 1938 pubblicò un suo attacco<br />

contro il tentativo di assimilazione degli arabi libici, attraverso l’educazione nelle scuole<br />

italiane 250 .<br />

La durezza del dom<strong>in</strong>io italiano <strong>in</strong> Libia veniva ripetutamente denunciata sui giornali. A<br />

marzo, secondo quanto scrisse la stampa araba, aveva avuto luogo l’esecuzione di venti<br />

<strong>in</strong>digeni libici, rei, a quanto sembrava, di avere ucciso un ufficiale italiano, dopo che questi<br />

aveva <strong>in</strong>sultato l’Islam. Essi avevano disertato ed erano fuggiti <strong>in</strong> Tunisia, ma erano stati<br />

riconsegnati alle autorità italiane per essere giustiziati 251 . In realtà, le sentenze di condanna a<br />

morte erano state sei <strong>–</strong> oltre a tre ergastoli e altre condanne m<strong>in</strong>ori <strong>–</strong> e quelle effettivamente<br />

eseguite furono tre, poiché alcuni degli imputati erano latitanti. Esse furono anche le uniche<br />

condanne a morte eseguite durante il governatorato di Balbo, per cui questa notizia si riferiva<br />

certamente, <strong>in</strong>gigantendo e distorcendo i fatti, alla stessa esecuzione di cui aveva parlato<br />

Bayrut a dicembre 252 . La notizia suscitò comunque forte emozione e sdegno, <strong>in</strong> tutta la stampa<br />

araba. Al-Qabas scrisse che la versione fornita dal giornale tripol<strong>in</strong>o al-‘Adl era certamente<br />

falsa, «poiché la libertà di stampa è totalmente <strong>in</strong>esistente <strong>in</strong> Libia» 253 . In base alle notizie che<br />

filtravano dalla Libia, era <strong>in</strong> corso una progressiva militarizzazione della colonia. L’idea che<br />

l’Italia <strong>in</strong>tendesse fare della Libia un serbatoio per reclutare soldati era molto diffusa; come<br />

abbiamo visto, era condivisa da al-Baruni e da al-Sa‘dawi. Il piccolo settimanale di Damasco<br />

al-Difa‘ pubblicò una lettera, firmata da un “Comitato segreto Tripoli-Barqa” <strong>in</strong> Libia, che<br />

denunciava come l’arruolamento degli <strong>in</strong>digeni fosse tutt’altro che “volontario”:<br />

Il caro vita costr<strong>in</strong>gerebbe gli <strong>in</strong>digeni ad arruolarsi nell’esercito italiano per poter nutrire i loro figli. Il<br />

volontariato è dovuto alla povertà, all’oppressione, al carcere ed alle m<strong>in</strong>acce fasciste. I volontari<br />

appartengono all’“élite” del popolo. Nei villaggi le autorità italiane reclutano i volontari grazie ai capi<br />

arabi; guai a chi rifiuta di rispondere all’appello. Perseguitati ed oppressi, questi volontari disertano a<br />

cent<strong>in</strong>aia 254 .<br />

Le voci di un crescente malcontento fra la popolazione della Libia, provocato dagli<br />

arruolamenti, vennero confermate anche dal Sawt al-Sha‘b, secondo cui un gran numero di<br />

245 ASMAE, AE, B. 317, F. 5, Tel. 730/180, Beirut 3 febbraio 1938, Rassegna stampa, da al-Bilad, 25 gennaio<br />

1938<br />

246 Ibidem, da Sawt al-Sha‘b, 27 gennaio 1938<br />

247 ASMAE, AE, B. 317, F. 5, Tel. 2020/454, Beirut 7 aprile 1938, Rassegna stampa, da Sawt al-Sha‘b, 28<br />

marzo 1938<br />

248 ASMAE, AE B.317, F. 5, Tel. 4264/930, Beirut 8 agosto 1938, Rassegna stampa, da al-Masa’, 10 agosto<br />

1938<br />

249 ASMAE, AE, B. 317, F. 5, Tel. 4459/966, Beirut 30 agosto 1938, Rassegna stampa, p. 4<br />

250 ASMAE, AE, B. 317, F. 2, Tel. 1757, Damasco 25 agosto 1939, Rassegna stampa, p. 10<br />

251 ASMAE, AE, B. 317, F. 5, Tel. 2020/454, Beirut 7 aprile 1938, Rassegna stampa, da Sawt al-Sha‘b, 26<br />

marzo 1938<br />

252 G. B. Guerri, Italo Balbo, cit., pp. 337-338; C. G. Segrè, Italo Balbo, cit., p. 400<br />

253 ASMAE, AE, B. 317, F. 2, Tel. 638, Damasco 26 marzo 1938, Rassegna stampa, da al-Qabas, 25 marzo<br />

1938<br />

254 ASMAE, AE, B. 326 parte 1, F. 3, Tel. 641, Damasco 27 marzo 1939, Rassegna stampa, da al-Difa‘, 25<br />

marzo 1939<br />

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