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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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dall’Italia e dalla Francia» 206 . A gennaio, il palest<strong>in</strong>ese al-Jami‘a al-Arabiyya commentò la<br />

visita di Daladier a Tunisi, che era stato accolto con un entusiasmo paragonato a quello con<br />

cui i libici avevano salutato Mussol<strong>in</strong>i nel 1937 <strong>–</strong> e forse altrettanto artificiale <strong>–</strong> scrivendo: «la<br />

visita di Mussol<strong>in</strong>i non ha lasciato <strong>in</strong> Libia una impressione valida [...]. Vogliamo sperare che<br />

il presidente francese capisca ciò che il suo collega italiano non ha capito; cioè che il popolo<br />

arabo si guadagna solo con la gratitud<strong>in</strong>e» 207 .<br />

7.7 - Gli arabi e la <strong>politica</strong> antisemita<br />

La svolta razzista del regime <strong>fascista</strong>, nell’estate del 1938, colse la gran parte degli<br />

osservatori di sorpresa. Sebbene fosse un passo abbastanza naturale di avvic<strong>in</strong>amento al<br />

nuovo alleato tedesco, <strong>in</strong>fatti, essa contraddiceva platealmente una numerosa serie di<br />

dichiarazioni di Mussol<strong>in</strong>i e dei suoi seguaci, che avevano f<strong>in</strong>o a quel momento polemizzato<br />

con le teorie razziali del nazismo, considerate <strong>in</strong>genue e presuntuose. Oltre a ciò, si trattava di<br />

un clamoroso voltafaccia verso gli ebrei, che <strong>in</strong> Italia <strong>–</strong> e anche nelle comunità italiane<br />

all’estero <strong>–</strong> avevano spesso aderito con entusiasmo al fascismo, nonché verso il movimento<br />

sionista, con il quale Mussol<strong>in</strong>i aveva avuto a lungo dei buoni rapporti. In precedenza,<br />

Mussol<strong>in</strong>i aveva accarezzato l’idea di potere risolvere la questione ebraica con uno dei suoi<br />

colpi di genio, ovvero con il trasferimento degli ebrei <strong>in</strong> Africa Orientale: <strong>in</strong> questo modo,<br />

avrebbe risolto il “problema ebraico” <strong>in</strong> Europa, e allo stesso tempo, elim<strong>in</strong>ando la presenza<br />

sionista <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a, avrebbe guadagnato la riconoscenza degli arabi. Come scrisse al-Ahrar<br />

nel marzo 1938, Mussol<strong>in</strong>i sognava di creare «una nuova Sion <strong>in</strong> Etiopia», uno stato ebraico<br />

col quale avrebbe cercato «di realizzare il sogno dei discendenti di David e di divenire il<br />

protettore dell’Islam e nello stesso tempo protettore degli ebrei» 208 . Era un progetto tanto<br />

ambizioso quanto <strong>in</strong>consistente, che <strong>in</strong>fatti fu accantonato rapidamente 209 . Fu anche l’ultima<br />

manifestazione di “benevolenza” verso gli ebrei, da parte di Mussol<strong>in</strong>i.<br />

I francesi, <strong>in</strong> ogni caso, non erano rimasti sorpresi, poiché avevano colto numerose<br />

<strong>in</strong>dicazioni di una crescita dell’antisemitismo <strong>in</strong> Italia. Il mutamento era considerato nell’aria,<br />

f<strong>in</strong> da quando Balbo punì <strong>in</strong> maniera esemplare gli ebrei di Tripoli che non avevano voluto<br />

aprire i negozi di sabato 210 . L’adozione delle leggi razziali venne subito messa <strong>in</strong> relazione<br />

con la <strong>politica</strong> araba di Mussol<strong>in</strong>i, e con suo il tentativo di screditare la Francia, per sostituire<br />

la sua <strong>in</strong>fluenza nel mondo arabo. In una certa misura, l’antisemitismo era già penetrato nella<br />

mentalità <strong>fascista</strong>, attraverso i luoghi comuni sull’orig<strong>in</strong>e ebraica del comunismo, e sulla<br />

congiura mondiale giudaico-massonica. Nel mondo arabo, associare l’ebraismo al comunismo<br />

<strong>–</strong> ed entrambi, alla Francia del Fronte Popolare e dell’“ebreo Blum” <strong>–</strong> appariva vantaggioso,<br />

per facilitare il successo della <strong>propaganda</strong> italiana. Anche se il colonialismo ebbe un ruolo<br />

fondamentale per la formazione della mentalità razzista 211 , <strong>in</strong> Italia come nel resto d’Europa,<br />

le considerazioni legate alla <strong>politica</strong> mediterranea e imperiale furono probabilmente<br />

206 Ibidem, da al-Ayyam, 17 dicembre<br />

207 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 201, F. “Siria. Beirut”, Tel 192/51, Beirut 11 gennaio 1939, Rassegna stampa, da<br />

al-Jami‘a al-Arabiyya, 6 gennaio 1939. Il giornale, omonimo del più importante quotidiano pubblicato a<br />

Gerusalemme, era stato fondato a Beirut nel 1938; CADN, Syrie-Liban, DP, 445, “La presse au Liban et en<br />

Syrie. Decembre <strong>1940</strong>”, p. 25<br />

208 ASMAE, AE, B. 317, F. 5, Tel. 1373/313, Beirut 7 marzo 1938, Rassegna stampa, da al-Ahrar, 1 marzo 1938<br />

209 Sul progetto di <strong>in</strong>sediamento ebraico <strong>in</strong> AOI cfr. Renzo De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo,<br />

E<strong>in</strong>audi, Tor<strong>in</strong>o 1993, pp. 284-290; Sergio I. M<strong>in</strong>erbi, “Il progetto di un <strong>in</strong>sediamento ebraico <strong>in</strong> Etiopia (1936-<br />

1943)”, <strong>in</strong> Storia Contemporanea, XVII, n. 6, 1986<br />

210 LC, K Afrique, Libye 28, N° 94, Tripoli 7 agosto 1938, il console francese a Tripoli al m<strong>in</strong>istro degli Esteri<br />

211 Cfr. N. Labanca, “Il razzismo coloniale italiano”, cit.

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