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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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7.5 - Il progetto abortito di un giornale italiano <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba<br />

Un’altra vicenda, nonostante la sua conclusione negativa, dimostra che l’Italia non era per<br />

nulla <strong>in</strong>tenzionata a far cessare la sua <strong>propaganda</strong> nel mondo arabo. Proprio nel corso del<br />

1938, gli italiani portarono avanti un tentativo italiano di fondare un giornale <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba,<br />

che doveva essere al tempo stesso un organo di <strong>propaganda</strong>, e una voce autorevole per<br />

l’op<strong>in</strong>ione pubblica araba 162 . I documenti <strong>in</strong> proposito sono frammentari e carenti, ma<br />

permettono di seguire, a grandi l<strong>in</strong>ee, l’evolversi del progetto. Verso la f<strong>in</strong>e del 1937 Enrico<br />

Nuné, uno dei pr<strong>in</strong>cipali collaboratori di Radio Bari, sostenne <strong>in</strong> una relazione che l’Italia<br />

aveva bisogno di un «grande organo arabo», per coadiuvare l’azione propagandistica delle<br />

trasmissioni radiofoniche. Bisognava, <strong>in</strong>fatti, contrastare l’<strong>in</strong>fluenza culturale e <strong>politica</strong><br />

francese e britannica, fortissima sui giornali di tutto il Vic<strong>in</strong>o Oriente: «le parole “libertà”,<br />

“democrazia”, ecc. sono i luoghi comuni di tutta la stampa araba», scriveva Nuné, mentre<br />

l’Italia era spesso rappresentata come una turbatrice dell’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong>ternazionale, e come una<br />

potenza <strong>in</strong> cerca di conquiste coloniali 163 . L’idea era già emersa qualche mese prima,<br />

sull’onda dell’entusiasmo seguita al viaggio di Mussol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Libia. Ad aprile, il direttore di al-<br />

Jamiʻa al-Islamiyya di Giaffa, di passaggio a Roma, aveva discusso con gli italiani della<br />

fondazione di un quotidiano al Cairo, e dei miglioramenti da apportare all’AEO 164 ; ma non<br />

sembra che questi colloqui avessero un seguito. Tra la f<strong>in</strong>e del 1937 e l’<strong>in</strong>izio del 1938, si<br />

diffusero diverse voci sulla nascita imm<strong>in</strong>ente di un nuovo organo di <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua<br />

araba. Taysir Zabiyan, direttore della rivista al-Jazira di Damasco, si era stabilito per un<br />

lungo periodo <strong>in</strong> Tripolitania; secondo i francesi, il suo soggiorno serviva da un lato alla<br />

stesura di un’opera di <strong>propaganda</strong> sulla Libia, ma soprattutto per la ricerca di collaboratori per<br />

una nuova rivista, che gli italiani stavano per avviare al Cairo 165 . Alcuni mesi prima, sempre<br />

secondo <strong>in</strong>formazioni francesi, Taysir Zabiyan si era recato <strong>in</strong> Tunisia, allo scopo di reclutare<br />

dei giornalisti locali per lavorare al nuovo progetto italiano 166 . A novembre, Daniele<br />

Occhip<strong>in</strong>ti, giornalista de L’Azione Coloniale nato <strong>in</strong> Tunisia, aveva <strong>in</strong>contrato diverse<br />

personalità locali <strong>–</strong> il neo-desturiano Bahri Guiga (Qiqa), Shadhly Khayr Allah del defunto La<br />

Voix du Tunisien, e Shadhli Khalladi de La Charte Tunisienne <strong>–</strong> prima di essere espulso dalle<br />

autorità. Si ipotizzava che il nuovo giornale arabo degli italiani dovesse essere stampato nelle<br />

tipografie de L’Unione, e diretto probabilmente da Taysir Zabiyan, la cui rivista illustrata al-<br />

Jazira era piuttosto diffusa <strong>in</strong> Tunisia 167 .<br />

La legazione al Cairo, <strong>in</strong> effetti, aveva chiesto e ottenuto <strong>–</strong> non sappiamo esattamente<br />

quando <strong>–</strong> il permesso delle autorità egiziane, per la pubblicazione di una rivista dal titolo “Gli<br />

arabi e l’Islam”. La rivista poteva essere avviata <strong>in</strong> qualsiasi momento, non appena a Roma<br />

l’avessero ritenuto opportuno 168 , ma <strong>in</strong> realtà essa non vide mai la luce. Il motivo del<br />

fallimento di questo progetto fu, probabilmente, la rottura che si consumò improvvisamente<br />

nel 1938, fra Zabiyan e gli italiani. Secondo i francesi, mentre il giornalista <strong>siria</strong>no si trovava<br />

<strong>in</strong> Libia, le sue eccessive richieste economiche avevano contrariato a tal punto il governatore<br />

162 Un’idea analoga era già stata avanzata nel 1931 dal dottor Sarnelli, ufficiale del SIM a San‘a’, ma accantonata<br />

sia per ragioni f<strong>in</strong>anziarie, sia perché sarebbe stato difficile nascondere l’orig<strong>in</strong>e italiana dell’<strong>in</strong>iziativa: R.<br />

Quartararo, Roma tra Londra e Berl<strong>in</strong>o, cit., Vol. 1, p. 298<br />

163 ACS, M<strong>in</strong>culpop, Reports, B.6, Report n° 57, 013580, “Relazione sul viaggio nel Vic<strong>in</strong>o Oriente del dott.<br />

Enrico Nuné”, Roma 9 novembre 1937<br />

164 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 170, “Palest<strong>in</strong>a 1937”, “Promemoria per il M<strong>in</strong>istro Rocco”, senza data e firma,<br />

ma probabilmente redatto dal console a Gerusalemme, Qu<strong>in</strong>to Mazzol<strong>in</strong>i, ai primi di aprile 1937<br />

165 LC, K-Afrique, QG, 204, N° 5, Tripoli 14 gennaio 1938, il console francese a Tripoli, l’Homme, al m<strong>in</strong>istro<br />

degli Esteri, Delbos<br />

166 CADN, Tunisie, 2140, N° 646/i, “Renseignement Orient”, Tunisi 24 luglio 1937<br />

167 CADN, Tunisie, 2140, N° 899/i, “Renseignement Tunisie”, Tunisi 8 novembre 1937<br />

168 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 63, F. “Egitto. Cairo”, Tel. 7812/1216, 3 agosto 1938, “Appunto per la Direzione<br />

Generale della Propaganda”, f.to il Direttore Generale per il Servizio della Stampa Estera (Guido Rocco?)<br />

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