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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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personalità giudicata più competente 154 . In realtà Sbrana rimase al suo posto; <strong>in</strong>vece Lo Savio,<br />

a Damasco, era stato sostituito all’<strong>in</strong>izio dell’anno da Castellani, mentre Navarr<strong>in</strong>i, ad Aleppo,<br />

cedette il posto a Zasso <strong>in</strong> estate. Le <strong>in</strong>formazioni riguardanti l’<strong>in</strong>tenzione dell’Italia di<br />

sfruttare il nazionalismo arabo per i suoi scopi bellici appaiono verosimili, al di là<br />

dell’effettiva esistenza del “piano Douhet” 155 ; lo conferma ad esempio il conv<strong>in</strong>cimento,<br />

espresso da Mussol<strong>in</strong>i proprio a settembre, che <strong>in</strong> caso di guerra gli arabi si sarebbero rivoltati<br />

contro Francia e Gran Bretagna 156 . Insomma, anche ammettendo che gli accordi italobritannici<br />

di aprile avessero sp<strong>in</strong>to l’Italia ad <strong>in</strong>terrompere la <strong>politica</strong> araba, i venti di guerra<br />

che spiravano <strong>in</strong> estate l’avevano già riportata sui suoi passi. A settembre, una “vel<strong>in</strong>a” del<br />

M<strong>in</strong>culpop ord<strong>in</strong>ava alla stampa italiana: «per quanto riguarda gli avvenimenti della Palest<strong>in</strong>a,<br />

anziché usare i term<strong>in</strong>i “bande”, “terroristi”, “attentati”, ecc., usare i term<strong>in</strong>i “<strong>in</strong>sorti”,<br />

“<strong>in</strong>surrezione”, “audacia degli <strong>in</strong>sorti”, “combattenti arabi”, ecc., sia nei titoli che nel<br />

testo» 157 . Il pubblico, <strong>in</strong> Italia, doveva essere predisposto a simpatizzare per gli arabi,<br />

potenziali alleati nella guerra futura.<br />

Nel corso dell’anno, la stampa araba tornò a lanciare l’allarme verso la <strong>propaganda</strong><br />

italiana, che andava <strong>in</strong>tensificandosi. Il comunista Sawt al-Sha‘b affermò che la m<strong>in</strong>accia<br />

italiana era pari a quella turca, perché l’Italia avrebbe tentato di conquistare la Siria alla prima<br />

occasione. «La corruzione dei giornali, l’<strong>in</strong>vio di giornalisti e di giovani <strong>in</strong> Italia, la creazione<br />

di partiti a tendenza totalitaria come il “Partito Popolare Siriano”, tutto ciò <strong>in</strong>dica la volontà<br />

italiana di immischiarsi negli affari di questo paese». Ciò che era più stupefacente, secondo il<br />

giornale, era l’atteggiamento di alcuni dirigenti governativi <strong>siria</strong>ni compiacenti verso l’Italia.<br />

Il console <strong>siria</strong>no <strong>in</strong> Egitto, ‘Awn Allah al-Jabiri, era stato a lungo al servizio di Mussol<strong>in</strong>i<br />

prima della sua nom<strong>in</strong>a. Khalid Muralli, nom<strong>in</strong>ato funzionario della Direzione dell’Istruzione<br />

pubblica di Aleppo grazie all’<strong>in</strong>tervento del console italiano, lottava con forza contro la<br />

diffusione dei pr<strong>in</strong>cipi democratici nelle scuole. Mustafa Shihabi, muhafiz di Aleppo, aveva<br />

def<strong>in</strong>ito “<strong>in</strong>desiderabili” dei volant<strong>in</strong>i antifascisti del partito comunista, perché avrebbero<br />

potuto sollevare le proteste del consolato italiano. Gli italiani avevano sequestrato delle opere<br />

antifasciste da una libreria, e davano ricevimenti nella “Casa d’Italia” di Aleppo, ai quali<br />

partecipavano giovani e personalità della città, senza che nessuno li scoraggiasse. La polizia<br />

segreta aveva <strong>in</strong>timidito un giornalaio perché vendeva il giornale comunista. Sawt al-Sha‘b<br />

attaccò anche l’arcivescovo di Beirut Mubarak, che manifestava simpatie per il fascismo,<br />

<strong>in</strong>vocando l’<strong>in</strong>tervento del Patriarca maronita perché venisse messo a tacere 158 . A dicembre il<br />

nuovo giornale al-Ahali, organo del partito dell’unità libanese, denunciò la <strong>propaganda</strong><br />

nazista e <strong>fascista</strong> <strong>in</strong> Libano; la prima aveva preso forza <strong>in</strong> seguito all’arrivo di agenti tedeschi<br />

espulsi dalla Palest<strong>in</strong>a; il suo centro di diffusione era il Cairo, dove era apparsa anche una<br />

traduzione del Me<strong>in</strong> Kampf, opportunamente epurata di ogni riferimento che potesse risultare<br />

spiacevole per gli arabi. Ma la <strong>propaganda</strong> <strong>fascista</strong> era considerata ancora più attiva, grazie<br />

all’ampia varietà dei mezzi utilizzati, dalle radiodiffusioni ed opuscoli, f<strong>in</strong>o alle<br />

organizzazioni e alle istituzioni italiane. L’attività <strong>fascista</strong> sfuggiva alle leggi locali: il<br />

154<br />

CADN, Syrie-Liban, AD, 1062, N° 887/C.E./i., Beirut 13 settembre 1938, “Information”, f.to il direttore della<br />

Sûreté Générale<br />

155<br />

Non mi è stato possibile confermare l’esistenza di tale piano. Un piano militare elaborato alla f<strong>in</strong>e del 1937<br />

prendeva comunque <strong>in</strong> considerazione l’eventualità di un atteggiamento favorevole da parte di Egitto, Yemen,<br />

Arabia Saudita e Iraq <strong>in</strong> caso di conflitto contro Francia e Gran Bretagna, segno che il governo italiano credeva<br />

seriamente nel proprio prestigio nel mondo arabo. Nell’estate del 1938, ci si illudeva perf<strong>in</strong>o che, <strong>in</strong> caso di<br />

un’offensiva dall’esito favorevole contro le posizioni francesi <strong>in</strong> Tunisia, la popolazione araba e italiana di quel<br />

paese sarebbe stata <strong>in</strong>dotta a sollevarsi: cfr. Fortunato M<strong>in</strong>niti, F<strong>in</strong>o alla guerra. Strategie e conflitto nella<br />

<strong>politica</strong> di potenza di Mussol<strong>in</strong>i 1923 <strong>–</strong> <strong>1940</strong>, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2000, p. 155 e p. 167<br />

156<br />

N. Arielli, Fascist Italy and the Middle East, cit., p. 158<br />

157<br />

Nicola Tranfaglia, La stampa del regime <strong>1932</strong> <strong>–</strong> 1943. Le vel<strong>in</strong>e del M<strong>in</strong>culpop per orientare l’<strong>in</strong>formazione,<br />

Bompiani, Milano 2005, p. 250 (19 settembre 1938)<br />

158<br />

LC, E-Levant, Syrie-Liban, 533, N° 75, Beirut 2 aprile 1938, “Extraits de la Presse Libanaise de langue<br />

arabe”<br />

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