politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
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7.3 - Il fascismo al bivio: l’accordo italo-britannico e la f<strong>in</strong>e del sostegno al Mufti<br />
L’atteggiamento del governo <strong>fascista</strong> rispetto alla questione palest<strong>in</strong>ese <strong>in</strong>fluiva <strong>in</strong> maniera<br />
diretta sulla <strong>politica</strong> <strong>islamica</strong> dell’Italia <strong>in</strong> Siria e Libano. Il sostegno f<strong>in</strong>anziario alla rivolta,<br />
sebbene fosse ovviamente segreto, orientava comunque il Mufti al-Husayni, e dunque la sua<br />
cerchia, gli uom<strong>in</strong>i politici e gli organi di stampa a lui legati, <strong>in</strong> senso filo-italiano. La<br />
parallela campagna di <strong>propaganda</strong> antibritannica, condotta soprattutto attraverso Radio Bari,<br />
permetteva all’Italia di guadagnare simpatie nell’op<strong>in</strong>ione pubblica. Dal 1936 <strong>in</strong> poi,<br />
l’attenzione del mondo arabo era puntata sulle sorti della Palest<strong>in</strong>a, e la <strong>politica</strong> delle nazioni<br />
europee rispetto a questo problema era divenuta un fattore determ<strong>in</strong>ante, per il loro prestigio<br />
fra i musulmani di tutto il mondo. Nei territori del mandato francese, L’<strong>in</strong>teresse per la<br />
questione palest<strong>in</strong>ese era probabilmente maggiore rispetto a qualsiasi altro luogo, al di fuori<br />
della Palest<strong>in</strong>a. Per la gran parte dei nazionalisti <strong>siria</strong>ni, la Palest<strong>in</strong>a era ancora la “Siria<br />
meridionale”. La lotta contro il sionismo e la <strong>politica</strong> britannica riceveva un ampio sostegno<br />
morale e materiale da parte dei libanesi e dei <strong>siria</strong>ni, soprattutto musulmani, ma non solo (fra i<br />
più decisi sostenitori della causa palest<strong>in</strong>ese, vi era ad esempio il greco ortodosso Yusuf al-<br />
‘Isa, direttore di Alif Ba’). È perciò <strong>in</strong>dispensabile descrivere, almeno a grandi l<strong>in</strong>ee, la<br />
<strong>politica</strong> <strong>fascista</strong> nei confronti della questione palest<strong>in</strong>ese. Non è affatto casuale che il maggior<br />
consenso arabo verso Mussol<strong>in</strong>i sia stato registrato, <strong>in</strong>fatti, nel periodo compreso tra i primi<br />
mesi del 1936 e gli accordi di Pasqua dell’aprile 1938: nel momento, cioè, <strong>in</strong> cui l’Italia<br />
promosse una dura campagna antibritannica sulla stampa e sulla radio, e <strong>in</strong> cui sembrò<br />
disposta a contrastare con decisione la <strong>politica</strong> mandataria britannica, e a sostenere<br />
pienamente le rivendicazioni del nazionalismo palest<strong>in</strong>ese.<br />
Era stata la crisi etiopica a sp<strong>in</strong>gere l’Italia ad abbandonare la sua prudenza, nei rapporti<br />
con la Gran Bretagna. Nel 1934, erano com<strong>in</strong>ciati i f<strong>in</strong>anziamenti alla Delegazione Siro-<br />
Palest<strong>in</strong>ese a G<strong>in</strong>evra, ma il governo italiano si muoveva con molta circospezione. Arslan e<br />
al-Jabiri avevano chiesto l’approvazione italiana per delle azioni terroristiche, che apparivano<br />
come l’ultima, disperata possibilità per gli arabi palest<strong>in</strong>esi di difendere la propria causa.<br />
Suvich aveva ribattuto che nuove violenze avrebbero dato un pretesto agli <strong>in</strong>glesi, per<br />
sostenere che gli arabi non erano ancora pronti all’autogoverno, e per prolungare<br />
l’amm<strong>in</strong>istrazione mandataria 92 . Dopo l’<strong>in</strong>izio della guerra e l’approvazione delle sanzioni<br />
contro l’Italia, <strong>in</strong>vece, Mussol<strong>in</strong>i sciolse le sue riserve, e nel gennaio 1936 approvò, assieme<br />
al versamento della somma una tantum di 100.000 sterl<strong>in</strong>e al Mufti di Gerusalemme, l’<strong>in</strong>vio<br />
di 10.000 fucili e di altre armi a Ibn Saud, dest<strong>in</strong>ati ad armare i ribelli palest<strong>in</strong>esi 93 . Le armi<br />
italiane, dopo varie vicissitud<strong>in</strong>i, non giunsero mai <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a 94 , ma a noi <strong>in</strong>teressa la<br />
disponibilità, mostrata da Roma, ad aiutare materialmente la rivolta. Gli italiani cercarono di<br />
creare difficoltà alla Gran Bretagna <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a, del resto, anche <strong>in</strong> altri modi. Secondo<br />
<strong>in</strong>formazioni francesi, essi avevano fatto giungere sovvenzioni ai giornali al Difa‘ e al-Jami‘a<br />
a- Islamiyya, per il tramite dei loro agenti al Cairo, e diversi agenti italiani erano stati mandati<br />
<strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a, con il compito di promuovere la rivolta. Shakib Arslan e Ihsan al-Jabiri, <strong>in</strong>oltre,<br />
avevano cercato di appianare i disaccordi fra Am<strong>in</strong> al-Husayni e la famiglia Nashashibi.<br />
Grosse somme di denaro italiano erano state elargite a membri di quest’ultima, e Fakhri<br />
Nashashibi aveva fondato, grazie ad esse, un proprio partito operaio. A Haifa, il segretario del<br />
vice consolato italiano sovvenzionava la gioventù musulmana, e le autorità avevano fermato il<br />
92 “Il Sottosegretario agli Esteri, Suvich, al Capo del Governo e M<strong>in</strong>istro degli Esteri, Mussol<strong>in</strong>i”, Roma 4<br />
settembre 1934, <strong>in</strong> DDI, 7° Serie, Vol. XV, 762, pp. 816-817<br />
93 “La Sezione Affari Segreti del Gab<strong>in</strong>etto al Capo del Governo e M<strong>in</strong>istro degli Esteri, Mussol<strong>in</strong>i”, Roma 15<br />
gennaio 1936, <strong>in</strong> DDI, 8° Serie, Vol. III, 60, pp. 81-82. Sulle vicende dei rapporti fra il governo italiano e Ibn<br />
Saud, <strong>in</strong> relazione al sostegno economico e materiale alla rivolta palest<strong>in</strong>ese, cfr. N. Arielli, Fascist Italy and the<br />
Middle East, cit., pp. 69-72 e 117-120.<br />
94 Ivi, p. 120<br />
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