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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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di convegno di giornalisti, studiosi, uom<strong>in</strong>i politici, personalità, visitatori di ogni genere, che<br />

vengono ad assumere notizie, a scambiare idee, a dare e chiedere <strong>in</strong>formazioni ed ai quali tutti<br />

viene fatta una larga, ma oculata, distribuzione di opuscoli, bollett<strong>in</strong>i, pubblicazioni svariate<br />

di <strong>propaganda</strong> o di illustrazione su problemi e casi che li <strong>in</strong>teressano». L’ufficio, oltre a curare<br />

la rassegna settimanale della stampa araba libanese, diramava i comunicati della Stefani,<br />

tradotti <strong>in</strong> francese, non solo a tutti i consolati <strong>in</strong> Libano e Siria, ma anche ai quotidiani <strong>in</strong><br />

arabo e francese, alle autorità, e alle personalità e agli «Enti più <strong>in</strong> vista» 63 . Geisser Celesia<br />

espresse a Sbrana la soddisfazione del M<strong>in</strong>culpop per la nascita dell’Ufficio Stampa,<br />

<strong>in</strong>coraggiandolo a tenerlo <strong>in</strong>formato sulla sua attività, e a fargli sapere se il m<strong>in</strong>istero poteva<br />

contribuirvi <strong>in</strong> qualche modo 64 . Da questo telegramma si <strong>in</strong>tuisce che il M<strong>in</strong>culpop non aveva<br />

avuto una parte attiva, nella creazione dell’ufficio, se non era addirittura rimasto all’oscuro<br />

della sua esistenza, f<strong>in</strong>o a quel momento.<br />

Sbrana, nel momento <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>augurò l’attività dell’Ufficio Stampa, propose anche al<br />

m<strong>in</strong>istro degli Esteri di stabilire <strong>in</strong> città un ufficio con un rappresentante dell’agenzia Stefani,<br />

o di creare una “Stefani Orientale”, che avrebbe permesso di migliorare l’efficacia dei servizi<br />

stampa italiani. L’idea era nata <strong>in</strong> seguito alla diffusione di diverse notizie «false e<br />

tendenziose» da parte dell’agenzia “Oriente Arabo”, con sede al Cairo, che danneggiavano<br />

l’immag<strong>in</strong>e dell’Italia e criticavano la sua <strong>politica</strong> <strong>in</strong> AOI 65 . L’attività del rappresentante della<br />

Stefani avrebbe dovuto funzionare <strong>in</strong> due direzioni opposte: da un lato, avrebbe diffuso <strong>in</strong><br />

Italia e all’estero notizie e <strong>in</strong>formazioni sulla Siria e il Libano, paesi che stavano acquisendo<br />

sempre maggiore importanza culturale e <strong>politica</strong> nel mondo islamico. In Italia giungevano, dal<br />

Levante, solamente notizie superficiali e “coloristiche”, mentre occorreva un’<strong>in</strong>formazione<br />

seria e organica, adeguata all’importanza che il Vic<strong>in</strong>o Oriente aveva per la <strong>politica</strong> estera<br />

italiana. Ma, soprattutto, la Stefani doveva svolgere il compito squisitamente politico di<br />

combattere l’<strong>in</strong>fluenza deleteria delle agenzie concorrenti straniere, sia all’esterno che<br />

all’<strong>in</strong>terno dei territori del Mandato, promuovendo il punto di vista italiano nelle questioni<br />

orientali, e contrastando le campagne diffamatorie contro l’Italia 66 .<br />

Sbrana chiese al M<strong>in</strong>culpop che Yusuf al-Khaz<strong>in</strong>, direttore di al-Bilad, fosse ufficialmente<br />

nom<strong>in</strong>ato rappresentante della Stefani <strong>in</strong> Libano, così che potesse cont<strong>in</strong>uare il lavoro<br />

affidatogli 67 . Infatti, il giornalista si trovava <strong>in</strong> difficoltà con le autorità francesi per la sua<br />

attività filo-italiana. A dicembre, l’Alto Commissario lo aveva convocato, <strong>in</strong> seguito a un<br />

articolo <strong>in</strong> cui aveva parlato della Casa d’Italia a Beirut, <strong>in</strong>timandogli di non prendere più le<br />

difese dell’Italia e delle sue istituzioni. Al-Khaz<strong>in</strong> aveva sostenuto che dire la verità sull’Italia<br />

non voleva dire attaccare la Francia, ma De Martel rispose di considerare «ogni atto di<br />

amicizia per l’Italia un atto di <strong>in</strong>imicizia per la Francia». Poiché, dopo aver perso molti<br />

abbonati per avere sostenuto le ragioni italiane nella guerra <strong>in</strong> Etiopia, ora al-Bilad avrebbe<br />

certamente perso anche la pubblicità delle associazioni di <strong>in</strong>dustriali e commerciali legate alla<br />

Francia 68 , Sbrana chiese che gli fosse concessa una sovvenzione straord<strong>in</strong>aria di 12.000<br />

Lire 69 , che gli venne assegnata dal M<strong>in</strong>culpop, sentito il parere di Ciano 70 . Alfieri, per quanto<br />

riguardava la sua nom<strong>in</strong>a a rappresentante della Stefani, risponse però che esisteva una norma<br />

secondo cui non era possibile assegnare quella carica ad uno straniero. Inoltre, essendo al-<br />

63<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 199, F. “1937. Invio materiale vario <strong>in</strong> Siria”, Tel. 34/9, Beirut 4 gennaio 1938,<br />

Sbrana al MAE<br />

64<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 199, F. “1937. Invio materiale vario <strong>in</strong> Siria”, Tel. 900619/1, 19 gennaio 1938,<br />

Geisser Celesia al consolato a Beirut<br />

65<br />

ASMAE, AP, Siria 19, Tel. 5399/1320, Beirut 16 novembre 1937, Sbrana al MAE<br />

66<br />

ASMAE, AP, Siria 19, Tel. 6153/1472, Beirut 13 dicembre 1937, Sbrana al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Ciano<br />

67<br />

ASMAE, AP, Siria 23, Tel. 273/68, Beirut 13 gennaio 1938, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop<br />

68<br />

ASMAE, AP, Siria 22, Tel. 3798/1398, Beirut 30 novembre 1937, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop<br />

69<br />

ASMAE, AP, Siria 22, Tel. 6080, Beirut 10 dicembre 1937, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop<br />

70<br />

ASMAE, AP, Siria 22, Tel. 12401/1018, Roma 30 dicembre 1937, il M<strong>in</strong>culpop al MAE; Tel. 202297/66,<br />

Roma 20 gennaio 1938, Ciano al M<strong>in</strong>culpop; e Tel. 1121/94, Roma 3 febbraio 1938, il M<strong>in</strong>culpop al MAE<br />

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