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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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sulla stampa <strong>siria</strong>na delle vignette di caricature anticomuniste 55 . Poco tempo dopo, Lo Savio<br />

promosse la bizzarra <strong>in</strong>iziativa di stampare e distribuire un calendario anticomunista <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua<br />

araba, con delle immag<strong>in</strong>i di caricature, e nel quale erano <strong>in</strong>dicate le date delle più note<br />

persecuzioni avvenute <strong>in</strong> Unione Sovietica 56 . La sua attività venne portata avanti dal<br />

successore Castellani, che tra la f<strong>in</strong>e del 1938 e l’<strong>in</strong>izio del 1939 fece tradurre <strong>in</strong> arabo un<br />

opuscolo dal titolo “La situazione della classe operaia nell’U.R.S.S.”, stampandone mille<br />

copie a spese del consolato (circa 500 lire italiane) 57 . In febbraio, a una serie di personalità<br />

<strong>siria</strong>ne venne distribuito un altro opuscolo dal titolo “Il comunismo nella sua veste religiosa”,<br />

per una spesa di 622,50 lire 58 .<br />

Anche la guerra civile spagnola giocò un ruolo importante, sp<strong>in</strong>gendo l’Italia <strong>fascista</strong> ad<br />

<strong>in</strong>crementare la sua <strong>propaganda</strong> ideologica, anche nel mondo arabo. Gli italiani e gli spagnoli<br />

franchisti agivano nel Vic<strong>in</strong>o Oriente <strong>in</strong> stretta collaborazione: nel febbraio 1938, il console<br />

italiano a Beirut aveva organizzato e sovvenzionato, <strong>in</strong> combutta con un agente di Franco che<br />

era stato espulso dal Mandato, dei viaggi di giornalisti arabi, alla volta dell’Italia, del Marocco<br />

e della Spagna. Il 22 febbraio erano partiti per Br<strong>in</strong>disi lo shaykh Yusuf al-Khaz<strong>in</strong> (direttore<br />

di al-Bilad), il giornalista Michel Abu Shahla, e Takiy al-D<strong>in</strong> al-Sulh, cug<strong>in</strong>o di Riyad al-<br />

Sulh. Un secondo gruppo di damasceni, comprendente il giornalista Yusuf al-‘Isa, direttore di<br />

Alif Ba’, e Nasuh Babil, direttore di al-Ayyam, non era potuto partire, poiché quest’ultimo era<br />

stato processato e condannato a quattro mesi di prigione 59 . Yusuf al-Khaz<strong>in</strong>, su proposta di<br />

Sbrana, venne ricevuto a Roma da Mussol<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> considerazione dei suoi meriti, e della sua<br />

fedele amicizia verso l’Italia 60 . Yusuf al-‘Isa, come risulta da un rapporto francese, partì poco<br />

dopo anch’egli per un viaggio <strong>in</strong> Italia e Spagna. Nell’estate del 1938, Alif Ba’ era considerato<br />

ormai uno strumento della <strong>propaganda</strong> italiana, e l’argomento pr<strong>in</strong>cipale su cui ruotava il suo<br />

sostegno era appunto la guerra <strong>in</strong> Spagna. Il franchismo, notavano i francesi, era presentato<br />

dal quotidiano di Damasco come la speranza di salvezza del paese contro l’anarchia; esso era<br />

dest<strong>in</strong>ato a trionfare, grazie al decisivo sostegno dell’Italia 61 .<br />

7.2 - La riorganizzazione dei servizi di <strong>propaganda</strong> e le reazioni francesi<br />

Parallelamente alla campagna antibritannica <strong>in</strong> corso, anche nel mandato francese si decise<br />

di riorganizzare e migliorare l’organizzazione propagandistica sulla stampa. Com’era<br />

naturale, tali <strong>in</strong>iziative si concentrarono a Beirut, dove alla f<strong>in</strong>e del 1937 venne creato un<br />

Ufficio Stampa, con sede presso il consolato italiano. Il console Sbrana aveva chiesto a<br />

Guarnaschelli, a marzo, che gli venisse fornito un collaboratore che si occupasse della stampa,<br />

alleggerendo il suo carico di lavoro, poiché <strong>–</strong> diceva <strong>–</strong> era costretto a lavorare giorno e notte 62 .<br />

Una volta ottenuto quanto richiesto, all’<strong>in</strong>izio del 1938, Sbrana comunicò al MAE che<br />

l’Ufficio Stampa era già attivo da qualche mese, diretto dal cav. Sciucair (Shuqayr?),<br />

«cancelliere di ruolo, provetto conoscitore, oltre che dell’italiano, dell’arabo e del francese, e<br />

sagace <strong>in</strong>dagatore dell’op<strong>in</strong>ione pubblica <strong>in</strong> ogni strato e ceto della popolazione». L’ufficio<br />

era dotato di un apparecchio radio, e di librerie aperte <strong>in</strong> cui erano conservati i giornali e le<br />

riviste locali, oltre a periodici e varie opere <strong>in</strong> italiano. In breve tempo era diventato «un luogo<br />

55 Vedi ACS, M<strong>in</strong>culpop, Reports, B. 28, Report n° 68<br />

56 ASMAE, AP, Siria 20, Tel. 160, Damasco (23?) gennaio 1938, il vice console reggente al M<strong>in</strong>culpop<br />

57 ACS, M<strong>in</strong>culpop, NUPIE, B. 18, “Siria, Damasco”, Tel. 1322, Damasco 27 giugno 1939, Castellani al MAE<br />

58 ACS, M<strong>in</strong>culpop, NUPIE, B. 18, “Siria, Damasco”, Tel. 287, Damasco 8 febbraio 1939, Castellani al MAE<br />

59 LC, E-Levant, Syrie-Liban, 457, N° 185, Beirut 23 febbraio 1938, De Martel al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Delbos<br />

60 ASMAE, AP, Siria 20, F. 1, Tel. 995/230, Beirut 16 febbraio 1938, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop; ASMAE, AP, Siria<br />

20, F. 3, appunto non firmato, Roma 20 maggio XVI (1938)<br />

61 CADN, Syrie-Liban, DP, 629, N° 2345, Beirut 10 agosto 1938, “Propagande Italienne en Syrie”<br />

62 ASMAE, AP, Siria 19, Lettera di Sbrana a Guarnaschelli, 23 marzo 1937

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