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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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Capitolo 7 - Verso la crisi della <strong>politica</strong> araba (1937-38)<br />

7.1 - La lotta ideologica contro la Francia del Fronte Popolare<br />

Il viaggio di Mussol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Libia co<strong>in</strong>cideva con la fase più <strong>in</strong>tensa della “<strong>politica</strong> <strong>islamica</strong>”<br />

dell’Italia <strong>fascista</strong>, che nei mesi successivi avrebbe assunto un carattere sempre più<br />

antibritannico, f<strong>in</strong>o agli accordi di Pasqua dell’aprile 1938. Gli italiani cercarono, <strong>in</strong> questo<br />

periodo, di migliorare l’organizzazione propagandistica <strong>in</strong> ogni suo aspetto. Enrico Nunè, uno<br />

dei pr<strong>in</strong>cipali collaboratori di Radio Bari, si recò nel 1937 <strong>in</strong> viaggio nel Vic<strong>in</strong>o Oriente, per<br />

studiare sul posto <strong>in</strong> che modo si potessero sviluppare le trasmissioni radiofoniche italiane.<br />

Osservò che la percezione della potenza italiana era al suo apice, e causava un misto di<br />

ammirazione e timore negli arabi: «l’op<strong>in</strong>ione pubblica con la quale ho potuto prendere<br />

contatto <strong>–</strong> nelle sue diverse classi <strong>–</strong> non è uniforme ed è molto <strong>in</strong>certa», scrisse nel suo<br />

rapporto. In Siria, «mentre il musulmano teme e rispetta l’Italia come una probabile ed<br />

eventuale dom<strong>in</strong>atrice del paese, l’arabo cristiano, <strong>in</strong>vece <strong>–</strong> deluso ed <strong>in</strong>quieto della <strong>politica</strong><br />

francese e degli <strong>in</strong>cidenti sangu<strong>in</strong>osi tra cristiani e musulmani <strong>–</strong> vede nell’Italia la sua<br />

possibile liberatrice» 1 . Gli italiani avevano cercato, sulla scia del clamore suscitato dal<br />

viaggio <strong>in</strong> Libia, di promuovere la popolarità di Mussol<strong>in</strong>i con ogni mezzo. In diverse città<br />

arabe vennero distribuite numerose fotografie che lo ritraevano, <strong>in</strong> formato cartol<strong>in</strong>a, stampate<br />

su carta straniera, per evitare che si potesse risalire all’Italia 2 . Si cercò, <strong>in</strong>oltre, di utilizzare<br />

maggiormente l’arma c<strong>in</strong>ematografica. La pellicola di <strong>propaganda</strong> Il viaggio del Duce <strong>in</strong><br />

Libia circolava nel Levante già nel mese di maggio, viaggiando di città <strong>in</strong> città per essere<br />

proiettata a cura dei consolati italiani. Tuttavia, le disposizioni delle autorità francesi<br />

imponevano che alle proiezioni di questo genere fosse ammesso il solo pubblico italiano, allo<br />

scopo evidente di impedire una <strong>propaganda</strong> c<strong>in</strong>ematografica verso gli arabi. Ad Aleppo,<br />

Navarr<strong>in</strong>i riuscì ad aggirare il divieto, sostenendo di avere già distribuito gli <strong>in</strong>viti. Alla<br />

proiezione, <strong>in</strong> occasione dell’anniversario della fondazione dell’impero, poterono così<br />

partecipare «i giornalisti arabi di Aleppo al completo», tra cui il direttore di al-Jihad, ‘Abd al-<br />

Qadir al-Haffar, da poco tornato dalla Libia, e diversi notabili musulmani. La proiezione<br />

suscitò un tale entusiasmo che <strong>in</strong> molti ne chiesero la ripetizione, ma Navarr<strong>in</strong>i preferì evitare<br />

il rischio di irritare i francesi. Scrisse anzi a Roma che, <strong>in</strong> futuro, non sarebbe stato possibile<br />

<strong>in</strong>vitare dei <strong>siria</strong>ni alle proiezioni 3 . A giugno, Sbrana aveva concluso un accordo con il<br />

c<strong>in</strong>ema “Empire” di Beirut, per la proiezione dei c<strong>in</strong>egiornali LUCE <strong>in</strong> edizione francese. Le<br />

spese di spedizione, dogana e censura ammontavano a 200 Franchi, per metà a carico dei<br />

proprietari del c<strong>in</strong>ema, per il resto pagate dal M<strong>in</strong>culpop 4 . A luglio, tre pellicole di<br />

<strong>propaganda</strong> erano state proiettate all’Italica Domus <strong>in</strong> due visioni private, per le autorità<br />

coloniali e per la stampa franco-libanese. Il tentativo di Sbrana di organizzare una proiezione<br />

pubblica, <strong>in</strong> un c<strong>in</strong>ematografo, della pellicola sul primo anniversario dell’impero, era però<br />

stato impedito dalla censura 5 . A novembre, tre nuove pellicole di argomento militare <strong>–</strong><br />

Armata azzurra, Rivista navale a Napoli, Varo della Vittorio Veneto <strong>–</strong> giungevano <strong>in</strong> Siria,<br />

passando a Damasco e da qui ad Aleppo, dove Navarr<strong>in</strong>i dovette sottoporsi a lunghe pratiche<br />

1<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, Reports, B.6, Report n° 57, 013580, “Relazione sul viaggio nel Vic<strong>in</strong>o Oriente del dott.<br />

Enrico Nuné”, Roma 9 novembre 1937<br />

2<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 199, F. “1937. Invio materiale vario <strong>in</strong> Siria”, Tel. 906899/952, 28 maggio 1937,<br />

Luciano alle rappresentanze al Cairo, Beirut, Gerusalemme e Tetuan, ognuna delle quali aveva ricevuto 500<br />

fotografie.<br />

3<br />

ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B. 199, F. “1937. Manifestazioni varie <strong>in</strong> Siria”, Tel. 654/172, Aleppo 11 maggio<br />

1937, Navarr<strong>in</strong>i al MAE<br />

4<br />

ASMAE, AP, Siria 18, Tel. 2697/627, Beirut 19 giugno 1937, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop<br />

5<br />

ASMAE, AP, Siria 18, Tel. 3038/732, Beirut 14 luglio 1937, Sbrana al M<strong>in</strong>culpop<br />

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