politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
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La situazione era analoga <strong>in</strong> Siria, dove i risultati colloqui dei consoli italiani con esponenti<br />
politici locali, del Blocco <strong>in</strong> particolare, si esaurivano <strong>in</strong> cordiali dichiarazioni di simpatia, e<br />
sterili auspici di una futura collaborazione franco-<strong>siria</strong>na. A partire dal 1936, e soprattutto<br />
dopo che andarono al potere, i nazionalisti del Blocco avevano ben poco <strong>in</strong>teresse ad<br />
<strong>in</strong>imicarsi la Francia, e il loro atteggiamento verso l’Italia si fece molto più freddo. Gli unici<br />
disposti ad appoggiare l’Italia erano gli “estremisti”, ovvero tutti quei gruppi nazionalisti<br />
<strong>in</strong>transigenti che si opponevano al trattato, ed erano ostili al governo di Jamil Mardam; i<br />
francesi, come abbiamo appena visto, erano perfettamente consci di questa situazione. Lo<br />
Savio <strong>in</strong>contrò Jamil Mardam dopo la sua nom<strong>in</strong>a a Capo del Governo, felicitandosi con lui e<br />
osservando che aveva dimostrato «di voler dirigere la Nazione con fermezza ed autorità».<br />
Mardam accennò sorridendo alle dichiarazioni fatte alla camera da un giovane deputato, che<br />
aveva denunciato il rischio di un regime dittatoriale, ed affermò: «se la dittatura è voluta dal<br />
popolo perché dovrebbe essere un male?». Per Lo Savio era un <strong>in</strong>vito a nozze: «non ho<br />
lasciato perdere quest’occasione per dirgli che ero contento di poter constatare che le sue<br />
concezioni democratiche erano a quelle che <strong>in</strong>spirano la <strong>politica</strong> <strong>fascista</strong> e qu<strong>in</strong>di vedevo<br />
come egli non condividesse l’assurdo modo di giudicare il nostro regime, il più idealmente<br />
democratico ed ho aggiunto che da questa identità di concetti non poteva non affermarsi e<br />
consolidarsi la reciproca simpatia f<strong>in</strong>ora esistita fra il popolo italiano e quello <strong>siria</strong>no».<br />
L’impressione di Lo Savio era che Mardam «volesse mostrare simpatia e riconoscenza per<br />
l’attitud<strong>in</strong>e amichevole avuta dall’Italia <strong>in</strong> appoggio alle aspirazioni <strong>siria</strong>ne». Ciò, nonostante<br />
il Blocco avesse ultimamente assunto un’attitud<strong>in</strong>e di riserbo verso l’Italia, derivante «dal<br />
desiderio di non allarmare la Potenza Mandataria cui avrebbero potuto spiacere relazioni con<br />
noi troppo cordiali». Anche prima di <strong>in</strong>viare la loro delegazione a Parigi, i membri del Blocco<br />
non si erano mai voluti esporre, ed avevano tenuto i contatti, con i rappresentanti delle<br />
Potenze straniere che consideravano amiche, quasi esclusivamente attraverso degli<br />
<strong>in</strong>termediari 82 .<br />
6.4 - La “fasc<strong>in</strong>azione” per il fascismo <strong>in</strong> Siria e Libano<br />
La questione dei rapporti fra i rappresentanti italiani e quei partiti e movimenti locali che,<br />
<strong>in</strong> maniera più o meno esplicita, si ispiravano all’ideologia o al modello organizzativo<br />
<strong>fascista</strong>, merita una trattazione a parte. Essa tocca <strong>in</strong>fatti un problema <strong>in</strong>terpretativo che<br />
riguarda, <strong>in</strong> maniera generale, l’<strong>in</strong>fluenza delle ideologie e dei sistemi totalitari al di fuori<br />
dell’Europa, non solo nel mondo arabo. Il dibattito, ripreso anche di recente da studi che<br />
analizzano <strong>in</strong>fluenze e rapporti del nazismo e fascismo con la <strong>politica</strong> e gli <strong>in</strong>tellettuali del<br />
mondo arabo, ha tentato soprattutto di stabilire l’estensione e la reale profondità dell’<strong>in</strong>fluenza<br />
nazi-<strong>fascista</strong> su partiti, movimenti, <strong>in</strong>tellettuali che sembrarono conquistati dalle nuove<br />
ideologie di estrema destra. La conclusione sembra essere che essa fu circoscritta ad ambienti<br />
abbastanza ristretti, i quali <strong>in</strong>oltre non fecero proprie le ideologie europee nella loro totalità,<br />
ma le rielaborarono assorbendone selettivamente gli elementi che ritennero più adatti alla<br />
situazione socio-culturale dei loro paesi, e più utili agli scopi politici che essi si<br />
prefiggevano 83 .<br />
82 ASMAE, AP, Siria 16, Tel. 33/4, Damasco 5 gennaio 1937, Lo Savio al MAE<br />
83 A questa conclusione erano giunti già Miloš Mendel e Zdenĕk Müller, “Fascist tendencies <strong>in</strong> the Levant <strong>in</strong> the<br />
1930s and <strong>1940</strong>s”, <strong>in</strong> Archìv Orientàlnì 1, vol. 55/1987. Fra le opere più recenti che hanno analizzato i rapporti<br />
fra i politici ed <strong>in</strong>tellettuali del mondo arabo e l’ideologia <strong>fascista</strong> e nazista, cfr. P. Wien, Iraqi Arab<br />
Nationalism, cit.; G. Nordbruch, Nazism <strong>in</strong> Syria and Lebanon, cit.; I Gershoni and J. Jankowski, Confront<strong>in</strong>g<br />
Fascism <strong>in</strong> Egypt, cit.; H. Erlich, “Periphery and Youth”, cit.