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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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In un rapporto dell’agosto 1938, il Delegato Generale Meyrier stimava che almeno un<br />

quarto della stampa di Beirut, e probabilmente anche di Damasco, fosse a quella data venduta<br />

all’Italia e difendesse la sua «<strong>politica</strong> romana» 29 . Fra i giornali che avevano avuto rapporti con<br />

il consolato italiano a Beirut vi erano al-Ahrar, al-Ahwal, al-Bayrak e L’Orient; <strong>in</strong> passato,<br />

anche al-Nahar era stato sospettato di essere entrato nell’orbita italiana 30 . Ma anche se vi<br />

erano stati dei contatti, almeno nei casi di al-Ahrar e al-Nahar, essi non avevano portato ad<br />

alcun miglioramento nel loro atteggiamento verso l’Italia.<br />

La posizione italiana appariva <strong>in</strong>vece più solida <strong>in</strong> Siria, senza dubbio perché qui il<br />

prestigio e l’<strong>in</strong>fluenza <strong>politica</strong> della Francia erano assai m<strong>in</strong>ori. Dopo la guerra d’Etiopia,<br />

tenendo conto della diffusione dei vari giornali, si può affermare che la maggior parte della<br />

stampa quotidiana di Damasco era favorevole all’Italia, o almeno non apertamente ostile. Nel<br />

corso della guerra, il consolato italiano aveva ottenuto la pubblicazione dei suoi articoli di<br />

<strong>propaganda</strong> sul giornale <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese Les Echos de Syrie, e sul quotidiano <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua<br />

araba più importante della città, il greco-ortodosso Alif Ba’ 31 . Alif Ba’ utilizzava abitualmente<br />

i bollett<strong>in</strong>i forniti dall’AEO del Cairo, e nel maggio 1936 difese l’Italia contro le voci di sue<br />

presunte mire sullo Yemen, avanzando il dubbio che si trattasse di una notizia diffusa dalla<br />

<strong>propaganda</strong> britannica 32 . La Chronique aveva com<strong>in</strong>ciato le pubblicazioni a giugno, e il suo<br />

orientamento verso l’Italia rifletteva gli ottimi rapporti del suo direttore, l’avvocato grecocattolico<br />

Kekati, con il consolato italiano 33 . Esso aveva perciò com<strong>in</strong>ciato, immediatamente, a<br />

pubblicare articoli forniti da Lo Savio 34 . In occasione dei provvedimenti di clemenza di<br />

Balbo, a luglio, praticamente tutta la stampa della città diede ampia pubblicità<br />

all’avvenimento 35 , il che evidenzia la buona rete di rapporti del consolato.<br />

A differenza che a Beirut, gli italiani avevano ottenuto la collaborazione alla loro<br />

campagna anche di diversi giornali musulmani: al-Jazira, Fata’ al-‘Arab e al-Akhbar 36 .<br />

Quest’ultimo era <strong>in</strong> verità assai poco diffuso, ed era considerato dai francesi nulla più che un<br />

“foglio di ricatto” 37 . Al-Ayyam e al-Qabas, I due pr<strong>in</strong>cipali quotidiani musulmani legati al<br />

Blocco Nazionale, si erano se non altro astenuti dall’attaccare l’Italia, a partire più o meno da<br />

aprile. Taysir Zabiyan, direttore di al-Jazira, era il più importante fra i giornalisti pagati<br />

dall’Italia <strong>in</strong> Siria. Aveva difeso la conquista dell’Etiopia, e si era recato nella nuova colonia<br />

dopo la f<strong>in</strong>e della guerra, per poi fare <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> favore dell’opera italiana dopo il suo<br />

ritorno a Damasco. Partito nel maggio 1936, aveva visitato Hijaz, Somalia francese, Etiopia,<br />

Eritrea, Yemen, Palest<strong>in</strong>a ed Egitto <strong>–</strong> dove aveva <strong>in</strong>contrato Shahbandar, per discutere dei<br />

negoziati di Parigi <strong>–</strong> per tornare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a Beirut all’<strong>in</strong>izio di settembre 38 . Taysir Zabiyan era<br />

legato al leader <strong>siria</strong>no <strong>in</strong> esilio non soltanto da aff<strong>in</strong>ità politiche: Shahbandar era <strong>in</strong>fatti suo<br />

suocero 39 . Zabiyan, nelle elezioni del 1936 che avevano visto il trionfo del Blocco Nazionale,<br />

29 CADN, Syrie-Liban, DP, 629, N° 855, Beirut 28 agosto 1936, il delegato generale, Meyrier, al m<strong>in</strong>istro degli<br />

Esteri, Delbos<br />

30 Ibidem<br />

31 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1936”, Sf. “Invio materiale <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Siria”, Tel. 3177/571,<br />

Damasco 14 dicembre 1936, Lo Savio al MAE; e Tel. 3317, Damasco 30 dicembre 1936, Lo Savio al MSP<br />

32 LC, E-Levant, Syrie-Liban, 529, Beirut 29 maggio 1936, Rapporto del delegato dell’Alto Commissario,<br />

Meyrier, al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Fland<strong>in</strong><br />

33 ASMAE, AP, Siria 15, F. 4, Tel. 1593, Damasco 8 giugno 1936, Lo Savio al MSP<br />

34 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1936”, Sf. “Invio materiale <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Siria”, Tel. 1883,<br />

Damasco 17 luglio 1936, Lo Savio al MSP<br />

35 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1936”, Sf. “Invio materiale <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Siria”, Tel. 1859/335,<br />

Damasco 13 luglio 1936, Lo Savio al MAE<br />

36 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1936”, Sf. “Invio materiale <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Siria”, Tel. 3151,<br />

Damasco 8 dicembre 1936, Lo Savio al MSP; e Tel. 2121, Damasco 14 agosto 1936, Lo Savio al MSP<br />

37 CADN, Syrie-Liban, DP, 445, “La presse au Liban et en Syrie. Decembre <strong>1940</strong>”, p. 54<br />

38 CADN, Syrie-Liban, DP, 629, N° 873, Beirut 4 settembre 1936, il delegato dell’Alto Commissario, Meyrier,<br />

al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Delbos<br />

39 CADN, Syrie-Liban, DP, 445, “La presse au Liban et en Syrie. Decembre <strong>1940</strong>”, p. 53<br />

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