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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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170<br />

Riyad al-Sulh 133 . Il meccanismo era però tutt’altro che perfetto, soprattutto perché il materiale<br />

propagandistico era piuttosto standardizzato, e il MSP non teneva <strong>in</strong> gran conto le condizioni<br />

locali. A novembre, il consolato a Damasco rispedì <strong>in</strong>dietro a Roma sei pacchi, contenenti<br />

oltre un cent<strong>in</strong>aio di pubblicazioni di <strong>propaganda</strong> sul regime e sull’Abiss<strong>in</strong>ia <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese,<br />

e perciò praticamente <strong>in</strong>utili, chiedendo <strong>in</strong>vece opuscoli <strong>in</strong> francese ed arabo 134 . Le cose<br />

com<strong>in</strong>ciarono a funzionare meglio quando, ormai, la guerra <strong>in</strong> Etiopia era passata <strong>in</strong> secondo<br />

piano; nel maggio 1936, Lo Savio ricevette e distribuì 1.500 copie dell’opuscolo L’opera<br />

dell’Italia per l’Islam <strong>in</strong> Africa 135 . Tale pubblicazione, per renderne possibile la diffusione<br />

anche negli ambienti illetterati, consisteva <strong>in</strong> una serie di grandi fotografie che illustravano le<br />

realizzazioni italiane <strong>in</strong> colonia <strong>–</strong> edifici pubblici, moschee, etc. <strong>–</strong> con brevi didascalie<br />

esplicative <strong>in</strong> arabo, francese, <strong>in</strong>glese, tedesco e spagnolo. De Martel ne segnalava la<br />

circolazione, all’<strong>in</strong>terno del Mandato, ancora nel marzo 1937 136 .<br />

La <strong>politica</strong> <strong>in</strong>digena <strong>in</strong> Libia assunse un grande valore, per la <strong>propaganda</strong> verso gli arabi<br />

musulmani. Nonostante l’Italia non amasse parlare ai <strong>siria</strong>ni del proprio dom<strong>in</strong>io su una<br />

regione araba, bisognava controbattere ai detrattori, che cont<strong>in</strong>uavano a ricordare le atrocità <strong>in</strong><br />

Cirenaica, e conv<strong>in</strong>cere i musulmani del fatto che il dom<strong>in</strong>io italiano era una benedizione per i<br />

loro confratelli libici. Oltre a far pubblicare diversi articoli, riguardanti la <strong>politica</strong> <strong>islamica</strong> di<br />

Balbo e le realizzazioni del regime <strong>in</strong> Libia, Pio Lo Savio <strong>–</strong> che sostituì Casto Caruso<br />

all’<strong>in</strong>izio del 1936 <strong>–</strong> distribuiva copie di Libya al-Musawwara alle personalità di Damasco, e<br />

curava con particolare attenzione i rapporti con la locale comunità libica 137 . Nonostante la<br />

situazione economica precaria, <strong>in</strong> occasione del Bayram (vale a dire il ʻId al-Fitr), a dicembre,<br />

il consolato ad Aleppo non r<strong>in</strong>unciò <strong>–</strong> per considerazioni politiche <strong>–</strong> alla consueta<br />

distribuzione di «piccole regalie ai più <strong>in</strong>digenti della comunità tripol<strong>in</strong>a» 138 .<br />

Nel complesso, le somme utilizzate per la <strong>propaganda</strong> italiana <strong>in</strong> Siria e Libano non erano<br />

certo <strong>in</strong>genti, eppure, nonostante l’<strong>in</strong>teresse relativo del Levante per la questione etiopica, fu<br />

proprio durante il conflitto che l’attività italiana, soprattutto sulla stampa, assunse un carattere<br />

più coeso e costante. Sembra che i dipendenti dell’AEO al Cairo si lamentassero che un<br />

grande flusso di denaro era stato dirottato verso Palest<strong>in</strong>a e Siria, mentre i loro stipendi erano<br />

stati decurtati 139 . In effetti Ghigi, m<strong>in</strong>istro d’Italia al Cairo, che aveva di fatto il compito di<br />

organizzare la <strong>propaganda</strong> araba nel suo complesso, si era accordato poco prima dell’<strong>in</strong>izio<br />

del conflitto con il consolato a Beirut, assegnandogli un contributo di 500 Lire mensili (circa<br />

20 Lire Siriane) dest<strong>in</strong>ate ad un redattore francese de L’Orient. Questi avrebbe dovuto<br />

organizzare il servizio di bollett<strong>in</strong>i dell’AEO nel Mandato, e distribuire materiali di<br />

<strong>propaganda</strong> 140 . Secondo i francesi, L’Orient si sarebbe dist<strong>in</strong>to per l’efficacia delle sue<br />

argomentazioni <strong>in</strong> sostegno della posizione italiana, rispetto alla <strong>propaganda</strong> più dozz<strong>in</strong>ale 141 .<br />

A parte questo contributo diretto a L’Orient, f<strong>in</strong>o all’<strong>in</strong>izio del 1936 il consolato a Beirut<br />

ricevette solamente 1.500 lire ogni tre mesi (si tratta delle 6.000 Lire annue concesse all’<strong>in</strong>izio<br />

del 1934). Scrisse qu<strong>in</strong>di al MSP per chiedere che gli fosse assegnata una ulteriore somma di<br />

133 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1935”, Sf. “Invio pubblicazioni <strong>in</strong> Siria”, Tel. 910670/1761, 8<br />

dicembre 1935, De Peppo al consolato a Beirut<br />

134 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1935”, Sf. “Invio pubblicazioni <strong>in</strong> Siria”, Tel. 1701, Damasco 16<br />

novembre 1935, Caruso al MSP<br />

135 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1936”, Sf. “Invio materiale <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Siria”, Tel. 1463,<br />

Damasco 22 maggio 1936, Lo Savio al MSP<br />

136 CADN, Syrie-Liban, DP, 629, N° 263, Beirut 9 marzo 1937, De Martel al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Delbos<br />

137 ACS, M<strong>in</strong>culpop, DGPE, B.198, F. “Siria 1936”, Sf. “Invio materiale <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> Siria”, Tel. 1080/182,<br />

Damasco 6 aprile 1936, Lo Savio al MAE<br />

138 ASMAE, AP, Siria 15, Tel. 51/17, Aleppo 11 gennaio 1936, Rossi al MAE<br />

139 N. Arielli, “La <strong>politica</strong> dell'Italia <strong>fascista</strong> nei confronti degli arabi palest<strong>in</strong>esi, 1935-<strong>1940</strong>”, <strong>in</strong> Mondo<br />

Contemporaneo n.1, 2006, p. 20<br />

140 ACS, M<strong>in</strong>culpop, Reports, B.5, Tel. 1030, Cairo 25 settembre 1935, Ghigi al MSP<br />

141 CADN, Syrie-Liban, AD, 1061, N° 1012, Beirut 11 ottobre 1935, il delegato dell’Alto Commissario,<br />

Lagarde, al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Laval

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