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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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Quest’ultimo giornale era, secondo gli italiani, «il giornale damasceno più diffuso,<br />

particolarmente nella Penisola araba» 93 ; secondo i dati francesi, <strong>in</strong> realtà, Fata’ al-‘Arab era<br />

un foglio di media diffusione, con una tiratura (1.500 copie) ben <strong>in</strong>feriore a quella dei tre<br />

quotidiani pr<strong>in</strong>cipali della città 94 . Anche se non abbiamo le cifre esatte delle sovvenzioni<br />

pagate a ciascun giornale, si può stimare dunque che gli italiani sovvenzionassero un pugno di<br />

giornali nella capitale, con delle somme che si aggiravano attorno alle 1.000 lire italiane<br />

annue 95 . Gli altri giornali sovvenzionati a Damasco, a giudicare dalla loro successiva<br />

disponibilità ad ospitare la <strong>propaganda</strong> italiana, erano probabilmente Les Echos de Syrie, La<br />

Chronique, al-Jazira e al-Sha‘b, oltre al poco significativo al-Akhbar. Guarnaschelli chiese<br />

che fosse dest<strong>in</strong>ato un fondo di 5.000 Lire anche al consolato ad Aleppo, per mettere <strong>in</strong> grado<br />

tutti i Regi Uffici di agire sulla stampa locale 96 . La richiesta venne resp<strong>in</strong>ta per questioni di<br />

bilancio, r<strong>in</strong>viandone il possibile accoglimento all’esercizio f<strong>in</strong>anziario successivo 97 ,<br />

nonostante la somma complessiva per la stampa nel Levante di 11.000 L. annue fosse<br />

piuttosto modesta (la legazione al Cairo riceverà, a partire dall’anno seguente, 70.000 L.<br />

mensili). Rossi tornò a chiedere un fondo per la stampa nell’aprile 1935, ottenendo stavolta le<br />

5.000 Lire richieste dal Sottosegretariato Stampa e Propaganda 98 .<br />

Nel corso del 1935, i fondi per sovvenzionare la stampa araba furono <strong>in</strong>crementati, <strong>in</strong><br />

co<strong>in</strong>cidenza con i preparativi per l’imm<strong>in</strong>ente <strong>in</strong>vasione dell’Etiopia 99 . Si temeva <strong>in</strong>fatti che<br />

essa avrebbe risvegliato i sentimenti anticoloniali del mondo arabo nel suo complesso, con il<br />

rischio di ripercussioni anche sulla tenuta della Libia. A livello locale, il rischio era di<br />

alienarsi le simpatie dell’op<strong>in</strong>ione pubblica <strong>siria</strong>na e libanese, e dei politici nazionalisti. A<br />

febbraio, il console ad Aleppo, Rossi, aveva «amichevolmente» richiamato l’attenzione del<br />

delegato francese «sull’opportunità che la stampa locale non si immischiasse <strong>in</strong> una contesa<br />

che non riguarda il mandato o il popolo <strong>siria</strong>no» 100 , ma si trattava chiaramente di una pretesa<br />

irrealizzabile. Per scongiurare le probabili reazioni negative alla crisi italo-abiss<strong>in</strong>a, venne<br />

<strong>in</strong>trapresa una campagna di <strong>propaganda</strong> <strong>in</strong> grande stile, a livello mondiale; e anche la stampa<br />

araba vi venne co<strong>in</strong>volta <strong>in</strong> maniera massiccia. Una delle tesi pr<strong>in</strong>cipali della <strong>propaganda</strong><br />

italiana ruotava attorno all’affermazione che l’Italia avrebbe trattato i musulmani dell’Etiopia<br />

assai meglio del Negus. A sostegno di questa affermazione, gli italiani presero a diffondere<br />

notizie sulla situazione libica e la <strong>politica</strong> <strong>in</strong>digena. Nel gennaio del 1935, <strong>in</strong> seguito ad una<br />

richiesta dal consolato ad Aleppo, il governo della Cirenaica dispose l’<strong>in</strong>vio settimanale di<br />

alcune copie del Barid Barqa alle rappresentanze italiane a Gedda, Baghdad, Damasco, Beirut<br />

e Gerusalemme 101 . Nel frattempo, com<strong>in</strong>ciavano ad essere pubblicati sulla stampa araba<br />

93<br />

ASMAE, AP, Libia 13, Tel. 20/6 A/74, Damasco 13 gennaio 1935, il regio <strong>in</strong>terprete reggente, Dummar, al<br />

MAE<br />

94<br />

CADN, Syrie-Liban, DP, 445, “La presse au Liban et en Syrie. Decembre <strong>1940</strong>”, p. 51<br />

95<br />

In base al cambio medio fra Lira italiana e Franco francese nel 1934 (vedi nota 89), si trattava di<br />

approssimativamente 766 Franchi, ovvero poco meno di 40 Lire <strong>siria</strong>ne annue, una cifra assai modesta.<br />

96<br />

ASMAE, AP, Siria 10, Tel. 234102/2105, “Pro-memoria per il Sottosegretariato Stampa e Propaganda”, 25<br />

ottobre 1934, f.to Guarnaschelli<br />

97<br />

ASMAE, AP, Siria 10, Tel. 5317/1326, Roma 31 ottobre 1934, “Pro memoria per la Direzione Generale Affari<br />

Politici. Ufficio III”, f.to dal direttore generale per il Servizio della Stampa Estera del Sottosegretariato per la<br />

Stampa e Propaganda, Giuseppe Sapuppo<br />

98<br />

ASMAE, AP, Siria 12, Tel. 439/147, Aleppo 16 aprile 1935, Rossi al Sottosegretariato per la Stampa e<br />

Propaganda; e risposta, Tel. 3727/1062, Roma 22 maggio 1935<br />

99<br />

Sulla <strong>propaganda</strong> italiana e le reazioni dell’op<strong>in</strong>ione pubblica libanese e <strong>siria</strong>na <strong>in</strong> relazione al conflitto<br />

etiopico, cfr. alcuni spunti utili <strong>in</strong> G. Procacci, Dalla parte dell’Etiopia, cit., pp. 82-92, il quale critica la<br />

tendenza di Rosaria Quartararo a sopravvalutare largamente le correnti d’op<strong>in</strong>ione <strong>in</strong> Siria favorevoli all’Italia, e<br />

ostili alla Gran Bretagna.<br />

100<br />

ASMAE, AP, Libia 12, Tel. 197/61, Aleppo 14 febbraio 1935, Rossi al Sottosegretariato per la Stampa e<br />

Propaganda<br />

101<br />

ASMAE, AP, Libia 13, Tel. 201950/C, Roma 19 gennaio 1935<br />

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