politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
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164<br />
momenti più difficili contare sull’aiuto anche modesto di quest’Ufficio, per provocare da<br />
parte dei giornalisti locali una condotta diversa da quella per lo <strong>in</strong>nanzi tenuta». F<strong>in</strong>o a questo<br />
momento la stampa locale, nonostante la «posizione di primo piano» ormai raggiunta<br />
dall’Italia nel Vic<strong>in</strong>o Oriente, aveva clamorosamente ignorato le vicende italiane; o quando se<br />
n’era ricordata, era stato «per travisare delle notizie a presentarle sotto l’aspetto a noi più<br />
sfavorevole e più gradito, naturalmente, per le Autorità Mandatarie». Ciò non per timore di<br />
tali autorità, ma «soltanto perché non godiamo quì le simpatie dei mestieranti del giornalismo<br />
f<strong>in</strong>o al punto da sp<strong>in</strong>gerli a sfidare l’ira dei francesi»:<br />
Simpatie del genere, trattandosi di giornalismo sui generis e trovandoci <strong>in</strong> Oriente non si possono<br />
conseguire se non col danaro, ma bisogna pur riconoscere che di danaro non ne occorre <strong>in</strong> gran misura.<br />
Il sistema adottato da tutti coloro che quì si servono della stampa per un determ<strong>in</strong>ato scopo che li<br />
<strong>in</strong>teressa, i Francesi <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea, è quello del “bakscisc”, che, come è noto, regna sovrano <strong>in</strong> tutto il<br />
Paese.<br />
Non conviene avere un unico giornale sussidiato, perché esso assume ben presto un dato “colore” che tutti<br />
f<strong>in</strong>iscono col conoscere, <strong>in</strong> modo che l’op<strong>in</strong>ione del pubblico non lo segue più e non gli crede, mentre lo<br />
seguono, lo sospettano e lo perseguitano le Autorità del Mandato.<br />
Pochi sono, d’altra parte, i giornali che riescono a portare <strong>in</strong>nanzi sistematicamente le loro pubblicazioni e<br />
pochissimi quelli di una certa serietà.<br />
Caruso, per proseguire quest’opera di <strong>propaganda</strong>, chiese che per il 1934 la somma a sua<br />
disposizione fosse aumentata da 3 a 4.000 Lire annue 87 .<br />
Nel frattempo, a gennaio, Buti aveva chiesto all’Ufficio Stampa un fondo annuale di<br />
20.000 franchi, per il consolato a Beirut 88 ; venne concessa la più modesta somma di 6.000<br />
Lire, recentemente <strong>in</strong>dicata dallo stesso consolato come sufficiente a svolgere una utile<br />
<strong>propaganda</strong> sulla stampa 89 . Di tale cifra, 2.000 Franchi erano serviti a f<strong>in</strong>anziare il direttore di<br />
al-Rasid, l’avvocato Akel (‘Aql?) 90 . Il periodico condusse una campagna filo-italiana, f<strong>in</strong>o a<br />
che non venne sospeso dal Presidente della Repubblica libanese, a causa di un articolo<br />
giudicato offensivo. Akel venne allontanato dalla direzione del giornale, che riprese qu<strong>in</strong>di le<br />
pubblicazioni senza di lui; cercò allora di aprire un nuovo quotidiano, chiedendo a De Cicco<br />
che gli venisse pagata la garanzia di 500 Lire <strong>siria</strong>ne (10.000 Franchi) richiesta dalla legge per<br />
le nuove pubblicazioni. L’Ufficio Stampa rifiutò però di concedere ulteriori somme di denaro<br />
al giornalista 91 . Le <strong>in</strong>formazioni dei francesi tendevano a sovrastimare gli sforzi <strong>propaganda</strong><br />
italiana. In base ad esse, al-Rasid godeva di una piccola sovvenzione già dal <strong>1932</strong>, mentre il<br />
proprietario e direttore di al-Sahika, Salim Akl (‘Aql?), avrebbe percepito una somma mensile<br />
di un migliaio di franchi, <strong>in</strong> realtà largamente esagerata rispetto alle effettive disponibilità del<br />
consolato 92 .<br />
Nell’ottobre 1934, il fondo per Damasco venne portato a 5.000 Lire, dato che alle 3.000<br />
già assegnate ne venivano aggiunte 2.000, per sovvenzionare Alif Ba’ e Fata’ al-‘Arab.<br />
87<br />
ASMAE, AP, Siria 10, Tel. 427/116, Damasco 7 aprile 1934, Caruso all’Ufficio Stampa del MAE<br />
88<br />
ASMAE, AP, Siria 10, Tel. 201440/66, Roma 15 gennaio 1934, “Pro-memoria” per l’Ufficio Stampa del<br />
MAE, f.to Buti<br />
89<br />
ASMAE, AP, Siria 10, Tel. 494/105, Roma 30 gennaio 1934, “Promemoria per la Direzione Generale Affari<br />
Politici. Ufficio III”, redatto dall’Ufficio Stampa del Capo del Governo; ASMAE, AP, Siria 19, Tel. 1899,<br />
Aleppo 11 dicembre 1937, Navarr<strong>in</strong>i al M<strong>in</strong>culpop. Il cambio tra Lira italiana e Franco francese nel 1934 era di<br />
76,6:100, dunque 6.000 Lire equivalevano all’<strong>in</strong>circa a 7.800 Franchi. Per le serie storiche del cambio fra la Lira<br />
e le altre valute abbiamo fatto riferimento, qui e <strong>in</strong> seguito, ai dati presenti sul sito della Banca d’Italia:<br />
http://www.bancaditalia.it/banca_centrale/cambi/cambi/cambi-medi (ultima consultazione: 05/03/2012)<br />
90<br />
Nei documenti francesi, Wadih Akle: LC, E-Levant, Syrie-Liban, 525, N° 72, Beirut 4 febbraio 1930, Ponsot a<br />
Briand, nota allegata, “La presse dans les états du Levant”, p. 34<br />
91<br />
ASMAE, AP, Siria 10, Tel. 897/255, Beirut 9 giugno 1934, De Cicco all’Ufficio Stampa del MAE, e Tel.<br />
3430/866, Roma 8 luglio 1934, l’Ufficio Stampa del Capo del Governo al consolato a Beirut<br />
92<br />
CADN, Syrie-Liban, DP, 629, N° 855, Beirut 28 agosto 1936, il delegato generale, Meyrier, al m<strong>in</strong>istro degli<br />
Esteri, Yvon Delbos