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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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Commissione Permanente. La conclusione di trattati bilaterali, <strong>in</strong>vece, rischiava di tagliare<br />

fuori completamente l’Italia da ogni ruolo politico ed economico nel Vic<strong>in</strong>o Oriente. Tuttavia,<br />

questa posizione conservativa era piuttosto rischiosa per i rapporti con gli arabi, ansiosi di<br />

liberarsi della tutela straniera, e <strong>in</strong> contrasto con la “<strong>politica</strong> musulmana”, che prendeva<br />

slancio proprio a partire dal 1933. Così, Tritonj correggesse parzialmente il tiro, all’<strong>in</strong>izio del<br />

1934. Da un lato, cont<strong>in</strong>uava ad accusare Francia e Gran Bretagna di aver violato il pr<strong>in</strong>cipio<br />

di uguaglianza fra membri della S.d.N. all’<strong>in</strong>terno dei mandati, accaparrandosi <strong>in</strong>debitamente<br />

tutte le risorse economiche del Vic<strong>in</strong>o Oriente; e si scagliava contro il progetto trattato franco<strong>siria</strong>no,<br />

reso pubblico alla f<strong>in</strong>e del 1933. Il trattato sc<strong>in</strong>deva i territori del Mandato, una<br />

possibilità non prevista dalla S.d.N., al f<strong>in</strong>e di rendere la Siria più debole, e qu<strong>in</strong>di dipendente<br />

dalla Francia, facendone un semi-protettorato, mentre nel Libano la presenza francese sarebbe<br />

cont<strong>in</strong>uata a tempo <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato. Ma ora, Tritonj non chiedeva più la cont<strong>in</strong>uazione del<br />

mandato, bensì una “vera <strong>in</strong>dipendenza”, che nell’ottica italiana voleva dire impedire che la<br />

Siria divenisse un feudo francese, e garantire pari accesso alle sue risorse economiche per tutti<br />

i paesi avanzati che volessero contribuire allo sviluppo economico <strong>siria</strong>no 163 . Tritonj tornò ad<br />

occuparsi del problema <strong>siria</strong>no <strong>in</strong> aprile, con un articolo su La Nuova Antologia 164 . Suvich<br />

raccomandò alle rappresentanze nel Vic<strong>in</strong>o Oriente di diffondere l’articolo sulla stampa<br />

locale, pur senza dargli carattere ufficiale 165 . In esso si ribadiva che l’Italia, per tradizioni<br />

storiche e posizione geografica, aveva <strong>in</strong>teressi <strong>in</strong> Siria da difendere e promuovere, «sulla<br />

base di una competizione leale, senza privilegi per alcuno». Con una buona dose di faccia<br />

tosta, si affermava <strong>in</strong>oltre che «l’Italia, tra le Grandi Potenze alleate, fu quella che uscì dal<br />

Trattato di Versaglia con le mani «nette» da qualsiasi occupazione degli ex territori ottomani,<br />

sicché i suoi consigli possono essere accolti senza sospetto dai Siriani, <strong>in</strong> quantoché nessuna<br />

aspirazione territoriale può velare il suo s<strong>in</strong>cero desiderio di vedere agevolata l’<strong>in</strong>dipendenza<br />

e la sovranità della loro patria» 166 . In estate, un altro articolo di Tritonj su Oriente Moderno<br />

venne tradotto <strong>in</strong> arabo, e pubblicato a puntate su al-Ayyam di Damasco, pare per <strong>in</strong>iziativa<br />

degli stessi nazionalisti 167 , e i francesi segnalarono la diffusione, <strong>in</strong> Palest<strong>in</strong>a, di opuscoli che<br />

pubblicizzavano un altro saggio di Tritonj sullo stesso argomento, dal titolo L’Unità della<br />

Siria e l’<strong>in</strong>divisibilità del suo Mandato 168 .<br />

La campagna di stampa italiana co<strong>in</strong>cideva con l’appoggio, sempre più deciso, dato dalla<br />

Delegazione italiana a G<strong>in</strong>evra alle rivendicazioni dei nazionalisti <strong>siria</strong>ni. Nel <strong>1932</strong>-33,<br />

italiani e tedeschi avevano mostrato chiaramente, nella Commissione Permanente dei<br />

Mandati, di voler impedire la conclusione di un trattato sul modello di quello angloiracheno<br />

169 , o comunque, come osservavano i francesi, di obbligarli a «pagare il più caro<br />

possibile la nostra libertà d’azione» 170 . Alla f<strong>in</strong>e di maggio 1934, la Commissione Permanente<br />

dei Trattati doveva riunirsi per discutere il rapporto francese sulla Siria, e <strong>in</strong> quella occasione<br />

sarebbe stato ufficialmente presentato il testo del progetto di trattato franco-<strong>siria</strong>no del<br />

novembre 1933. Buti, <strong>in</strong> un una relazione, affermò che era nell’<strong>in</strong>teresse italiano opporsi con<br />

decisione alla proposta francese, perché sotto l’apparente emancipazione, <strong>in</strong> realtà la Siria<br />

sarebbe stata legata alla Francia da v<strong>in</strong>coli strettissimi, elim<strong>in</strong>ando allo stesso tempo ogni<br />

163 Romolo Tritonj, “La clausola dell’eguaglianza economica nei mandati”, <strong>in</strong> Oriente Moderno, Gennaio 1934,<br />

pp. 12-13<br />

164 Romolo Tritonj, “La fase attuale del problema <strong>siria</strong>no”, <strong>in</strong> La Nuova Antologia, 1 aprile 1934<br />

165 ASMAE, AP, Siria 9, Tel.212849/C, Roma 19 aprile 1934, Suvich alle Legazioni al Cairo e Baghdad e ai<br />

consolati a Beirut, Damasco e Aleppo<br />

166 R. Tritonj, “La fase attuale del problema <strong>siria</strong>no”, cit., p. 428<br />

167 ASMAE, AP, Siria 9, Tel. 1098/258, Damasco 27 agosto 1934, Caruso al MAE<br />

168 LC, E-Levant, Syrie-Liban, 457, N° 1177, Parigi 10 agosto 1934, Barthou all’ambasciatore a Roma, De<br />

Chambrun<br />

169 M. Zamir, Lebanon’s Quest, cit., pp. 99-100; Peter A. Shambrook, French Imperialism <strong>in</strong> Syria 1927-1936,<br />

Ithaca Press, Read<strong>in</strong>g 1998, pp. 103-110<br />

170 “Note de la Sous-Direction d’Afrique-Levant”, Parigi 28 marzo 1933, <strong>in</strong> DDF, 1° Serie, Tome III, 59, p. 101<br />

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