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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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Bashir al-Sa‘dawi era <strong>in</strong> stretti rapporti con Shakib Arslan prima del 1933 126 , e collaborò<br />

attivamente alle sue campagne contro l’Italia; dopo il suo riavvic<strong>in</strong>amento con Mussol<strong>in</strong>i, non<br />

lo attaccò mai apertamente, e cont<strong>in</strong>uò a manifestare profondo rispetto verso il suo impegno<br />

<strong>in</strong> favore della causa araba. Nel corso del decennio si diffuse più volte la voce, che doveva<br />

dimostrarsi <strong>in</strong>fondata, che anche lui <strong>in</strong>tendesse riconciliarsi con l’Italia 127 . Nonostante gli<br />

italiani si riferissero a lui come al “noto agitatore”, al-Sa‘dawi non si limitava ad attaccare a<br />

testa bassa l’Italia. Le rivendicazioni del suo Comitato erano ben def<strong>in</strong>ite, ed ammettevano<br />

anche la possibilità di un rapporto privilegiato fra uno stato <strong>in</strong>dipendente di Tripolitania-<br />

Barqa e l’Italia 128 . Contemporaneamente alla ripresa della campagna per il boicottaggio<br />

sostenuta da Arslan a febbraio 1933, al-Sa‘dawi pubblicò su un quotidiano di Damasco (“al<br />

Kibs” nel documento italiano, ma si tratta probabilmente di al-Qabas) una lettera a Vittorio<br />

Emanuele III, <strong>in</strong> quel momento <strong>in</strong> viaggio <strong>in</strong> Egitto, <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>vocava «l’<strong>in</strong>izio di una nuova era<br />

di bene <strong>in</strong> cui regneranno la pace e la tranquillità tra i due popoli», che doveva passare<br />

attraverso la via della progressiva <strong>in</strong>dipendenza della Libia 129 . Ad aprile rivolgeva<br />

direttamente a Mussol<strong>in</strong>i un appello, comparso su diversi giornali arabi, con la richiesta che si<br />

tornasse alla <strong>politica</strong> degli statuti e si riprist<strong>in</strong>assero i parlamenti 130 . Ad ottobre, pubblicava<br />

sull’egiziano al-Jihad una nuova lettera a Mussol<strong>in</strong>i, «dal tono assai più dimesso» rispetto ai<br />

suoi appelli precedenti, nella quale l’Italia era rimproverata per non aver saputo conquistare i<br />

cuori dei libici. Al-Sa‘dawi citava anche una frase attribuita a Cavour: «qualunque persona<br />

può governare il paese con la violenza e con la tirannia, ma uomo politico avveduto e abile, è<br />

colui che può governare con la giustizia e con i mezzi costituzionali». Il “duce” era <strong>in</strong>vitato a<br />

«cercare di guadagnare la simpatia e l’amicizia dei popoli arabi evoluti che sono noti per la<br />

loro gratitud<strong>in</strong>e» 131 . Ma al di là dei toni, vi era un abisso <strong>in</strong>valicabile tra le richieste politiche<br />

di al-Sa‘dawi e quelle, più che altro simboliche, di Arslan; senza contare che gli italiani non<br />

avevano alcuna considerazione per il primo, i cui appelli venivano semplicemente ignorati.<br />

Per quanto De Cicco e Caruso non si stancassero di affermare l’irrilevanza del Comitato di<br />

al-Sa‘dawi, fecero quanto possibile per sottrarre i libici <strong>in</strong> Siria alla sua <strong>in</strong>fluenza, ed <strong>in</strong><br />

generale per limitarne il raggio d’azione. Nel 1930, ad esempio, al-Sa‘dawi aveva <strong>in</strong>iziato a<br />

collaborare con un’associazione di beneficenza per gli alger<strong>in</strong>i a Damasco, facendo distribuire<br />

far<strong>in</strong>a e vestiti ai tripolitani bisognosi. A maggio era stata decisa la creazione di<br />

un’associazione a favore di tutti i nord-africani, della quale al-Sa‘dawi era stato eletto<br />

presidente nel giugno 1931, quando essa prese il nome di “Società a scopi benefici islamici”.<br />

Il console a Damasco, Caruso, per contrastare quello che era considerato un tentativo di<br />

sfruttare l’attività benefica a scopi politici, fece pressioni sui libici iscritti nel suo registro<br />

aff<strong>in</strong>ché smettessero di pagare le quote associative; contemporaneamente, com<strong>in</strong>ciò a<br />

sussidiare egli stesso i tripol<strong>in</strong>i <strong>in</strong>digenti. La riduzione delle entrate derivanti dalle quote<br />

provocò una crisi nell’associazione, la cui responsabilità veniva addossata ad al-Sa‘dawi. I<br />

dissensi fra i soci rimasti portarono qu<strong>in</strong>di allo scioglimento della società 132 .<br />

126 A. Bald<strong>in</strong>etti, The Orig<strong>in</strong>s of the Libyan Nation, cit., pp. 99-100<br />

127 CADN, Syrie-Liban, DP, 629, N° 852/CP, Damasco 5 giugno 1936, il delegato dell’Alto Commissario presso<br />

lo Stato di Siria al delegato generale, Meyrier; ASMAI, Libia 150/35, F. “Viaggio di S.E. Mussol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Libia.<br />

1937”, Tel. n° 212928/c del 17 (?) aprile 1937, il MAE al M<strong>in</strong>istero delle Colonie; ASMAE, AP, Siria 16, Tel.<br />

2802, Damasco 1 novembre 1937, Lo Savio al Governo della Libia<br />

128 Il primo manifesto del Comitato venne redatto all’<strong>in</strong>izio del 1929, e ricalcava le richieste della Conferenza di<br />

Gharian del 1922: A. Bald<strong>in</strong>etti, The Orig<strong>in</strong>s of the Libyan Nation, cit., pp. 81-82. Una lettera <strong>in</strong>dirizzata a<br />

Mussol<strong>in</strong>i nel settembre 1929, e pubblicata anche su La Nation Arabe dell’ottobre 1930, è riprodotta <strong>in</strong> parte <strong>in</strong><br />

J. Bessis, La Libye contempora<strong>in</strong>e, cit., pp. 56-57<br />

129 ASMAE, AP, Libia 7, Tel. 62940, Roma 15 aprile 1933, il m<strong>in</strong>istro delle Colonie al MAE, e traduzione<br />

allegata della lettera di Sa‘dawi al Re d’Italia del 21 febbraio 1933<br />

130 ASMAE, AP, Libia 7, Tel. 213464/C, Roma 4 maggio 1933, Guarnaschelli al console a Damasco<br />

131 ASMAE, AP, Libia 7, Tel. 3432/1046, Cairo 27 ottobre 1933, Pagliano al MAE, e traduzione allegata<br />

dell’articolo “In Tripolitania”, da al-Jihad del 12 ottobre<br />

132 ASMAE, AP, Libia 7, Tel 106/26, Damasco 3 febbraio 1933, Caruso al m<strong>in</strong>istro degli Esteri, Mussol<strong>in</strong>i<br />

131

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