politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
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sfociati nell’assalto agli edifici italiani della città, tale campagna era cessata, e diversi notabili<br />
musulmani della città si erano recati personalmente dal console per scusarsi (fra i quali vi era<br />
‘Abd Allah Karama, fratello del leader nazionalista arabo di Tripoli) 68 .<br />
Se le <strong>in</strong>formazioni contenute <strong>in</strong> questo documento fossero veritiere, esse porrebbero<br />
l’atteggiamento di Shakib Arslan verso l’Italia <strong>in</strong> una nuova luce 69 . La sua campagna antiitaliana,<br />
<strong>in</strong>iziata nel 1931, sarebbe stata una sorta di atto dimostrativo: con essa, Arslan<br />
avrebbe voluto provare agli italiani la sua capacità di <strong>in</strong>fluenzare l’op<strong>in</strong>ione araba,<br />
conv<strong>in</strong>cendoli dell’opportunità di “arruolarlo” nella loro attività di <strong>propaganda</strong>. Di certo,<br />
l’emiro non era mai stato un oppositore <strong>in</strong>transigente dell’Italia; la sua campagna per il<br />
boicottaggio non era <strong>in</strong>transigentemente anticoloniale, ma aveva come obiettivo quello di<br />
costr<strong>in</strong>gere Mussol<strong>in</strong>i a modificare alcuni aspetti della sua <strong>politica</strong> <strong>in</strong> Libia, <strong>in</strong> particolare a<br />
chiudere i campi di concentramento <strong>in</strong> Cirenaica. Del resto, il Comitato Siro-Palest<strong>in</strong>ese<br />
aveva cercato di ottenere l’appoggio italiano già nei primi anni Venti 70 , e, secondo i francesi,<br />
nel 1927 Arslan aveva ottenuto aiuto per la diffusione di volant<strong>in</strong>i nazionalisti <strong>in</strong> Siria,<br />
attraverso un’agenzia italiana 71 ; egli non aveva qu<strong>in</strong>di nessuna avversione di pr<strong>in</strong>cipio verso<br />
l’Italia o il fascismo. I documenti italiani non confermano pienamente la tesi francese, ma<br />
suggeriscono che essa aveva qualche fondamento. Furono, <strong>in</strong> realtà, gli italiani a cercare di<br />
entrare <strong>in</strong> contatto con Shakib Arslan a G<strong>in</strong>evra. Ciò avvenne dopo l’<strong>in</strong>izio della sua<br />
campagna per il boicottaggio all’Italia e per il sostegno alla lotta di al-Mukhtar <strong>in</strong> Cirenaica,<br />
che era stata ripresa dalla stampa di tutto il mondo arabo, e aveva trovato larga eco,<br />
soprattutto, nel corso del pellegr<strong>in</strong>aggio alla Mecca del 1931 72 . De Bono suggerì al m<strong>in</strong>istro<br />
degli Esteri, D<strong>in</strong>o Grandi, che un agente venisse <strong>in</strong>caricato di sondare se effettivamente<br />
Arslan era <strong>in</strong>transigente e dis<strong>in</strong>teressato come veniva descritto; o se non fosse <strong>in</strong>vece possibile<br />
<strong>in</strong>dirizzare le sue energie nella lotta contro il governo francese, che dom<strong>in</strong>ava il suo paese e<br />
l’aveva condannato a morte, lasciando stare le faccende libiche che non lo riguardavano 73 .<br />
L’<strong>in</strong>carico venne affidato al corrispondente della Stefani, cav. Onnis, che si rivolse a Husni<br />
Dhiya’, rappresentante dell’agenzia turca “Anatolia”; il quale accennò alla possibilità di<br />
<strong>in</strong>tercedere presso Arslan, attraverso il suo collaboratore Ihsan al-Jabiri 74 . La questione venne<br />
però improvvisamente lasciata cadere, non appena la campagna di boicottaggio sembrò<br />
attenuarsi. Lessona raccomandò che venissero mantenuti i contatti con gli ambienti di G<strong>in</strong>evra<br />
vic<strong>in</strong>i all’Emiro, ma soprattutto come precauzione, per avere notizie immediate <strong>in</strong> caso di suoi<br />
nuovi <strong>in</strong>trighi contro l’Italia; mentre espresse, <strong>in</strong>vece, un certo scetticismo sul possibile<br />
successo di un’opera di persuasione sull’emiro 75 . Se effettivamente Shakib Arslan decise di<br />
soffiare sul fuoco dei sentimenti anti-italiani, per mostrare a Mussol<strong>in</strong>i quanto poteva essere<br />
68<br />
CADN, Syrie-Liban, DP, 395, Information n° 2107, Beirut 2 giugno 1931<br />
69<br />
Lo studio più completo sulla figura di Arslan è William L. Cleveland, Islam Aga<strong>in</strong>st the West. Shakib Arslan<br />
and the Campaign for Islamic Nationalism, University of Texas press, Aust<strong>in</strong> 1985, cfr. <strong>in</strong> particolare le pp. 135-<br />
159 per i rapporti con Germania e Italia. Si vedano anche Juliette Bessis, “Chekib Arslan et les mouvements<br />
nationalistes au Maghreb”, <strong>in</strong> Revue Historique, n. 526, 1978 ; Anne-Claire de Gayffier-Bonneville,<br />
“Re<strong>in</strong>assance arabe et solidarité musulmane dans La Nation Arabe”, <strong>in</strong> Débats <strong>in</strong>tellectuels au Moyen-Orient<br />
dans l’entre-deux-guerres, Revue des mondes musulmans et de la Méditerranée nn. 95-98, Édisud, Aix-en-<br />
Provence 2002<br />
70<br />
W. L. Cleveland, Islam Aga<strong>in</strong>st the West, cit., pp. 144-145; J. Bessis, “Chekib Arslan”, cit., p. 474<br />
71<br />
CADN, Syrie-Liban, DP, 672, N° 268/C.M., Beirut 11 aprile 1934, allegato, “Remarques sur l’activité de<br />
l’Italie en pays musulmans”, Beirut 11 aprile 1934<br />
72<br />
ASMAE, AP, Libia 7, Tel. 232/A91, Gedda 23 aprile 1931, Tel. 288/A91, Gedda 18 maggio 1931, e Tel.<br />
300/A91, Gedda 21 maggio 1931, Sollazzo al MAE<br />
73<br />
ASMAE, AP, Libia 7, Tel. 65599, Roma 20 luglio 1931, il m<strong>in</strong>istro delle Colonie, De Bono, al m<strong>in</strong>istro degli<br />
Esteri, Grandi<br />
74<br />
ASMAE, AP, Libia 7, N° 364 (bis?), 21 agosto 1931, il sottosegretario generale della S.d.N, Paolucci di<br />
Calboli, a Guariglia<br />
75<br />
ASMAE, AP, Libia 7, Tel. 67006, 8 settembre 1931, Lessona al MAE<br />
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