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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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pubblicasse regolarmente i telegrammi della Stefani. Suggeriva qu<strong>in</strong>di di proseguire nella<br />

sovvenzione di 175 LS che veniva fatta da 3 mesi, sopprimendo <strong>in</strong>vece le sovvenzioni di 100<br />

L.S. al Fata’ al-‘Arab e ad al-Mudhik al-Mubki. Bisognava poi avere il controllo totale su un<br />

organo di l<strong>in</strong>gua francese, ovvero Les Echos de Syrie, da sempre francofilo. Il suo direttore<br />

era f<strong>in</strong>ito nell’orbita italiana per alcuni anni, <strong>in</strong> ragione del dis<strong>in</strong>teresse della Francia da un<br />

lato, e dei diversi rapporti italo-francesi, <strong>in</strong> quel periodo, dall’altro. Dopo che i francesi<br />

avevano ricom<strong>in</strong>ciato a sovvenzionarlo con 175 LS mensili, si era sv<strong>in</strong>colato dall’Italia,<br />

pubblicando degli articoli critici verso l’Italia e rifiutando di pubblicare altro materiale fornito<br />

dal consolato italiano a Damasco. Viceversa il giornale La Chronique, pur prendendo una<br />

sovvenzione di 125 LS, era rimasto legato alla Germania, ed aveva anche ammorbidito la<br />

precedente ostilità verso l’Italia, per cui si consigliava di sopprimere la sovvenzione ed<br />

assegnare anche questa somma a Les Echos 101 . L’Alto Commissario approvava <strong>in</strong>vece la<br />

cont<strong>in</strong>uazione delle sovvenzioni a tutti e tre i giornali, aumentando a partire da giugno quella<br />

per Les Echos a 300 LS, pur sottol<strong>in</strong>eando che il pagamento mensile di tali somme era legato<br />

all’atteggiamento tenuto nei confronti della Francia 102 .<br />

3.5 - Diffusione e orientamenti della stampa nel Mandato al pr<strong>in</strong>cipio degli anni Trenta<br />

Grazie ad un rapporto dell’Alto Commissario al m<strong>in</strong>istro degli Esteri francese, del febbraio<br />

1930, disponiamo di un quadro abbastanza completo sulla situazione della stampa del<br />

mandato, così come si presentava alla f<strong>in</strong>e del 1929. La gran parte delle pubblicazioni libanesi<br />

era ovviamente concentrata a Beirut, dove apparivano tutti e 15 i quotidiani del paese, e altre<br />

34 pubblicazioni, mentre solo 17 periodici venivano stampati <strong>in</strong> altri centri. In Siria, i<br />

pr<strong>in</strong>cipali centri di produzione erano Damasco e, <strong>in</strong> misura molto m<strong>in</strong>ore, Aleppo. Ad Homs,<br />

Baalbek, Zahlé, Alessandretta ed Antiochia esistevano pochi fogli locali, mentre Hama, Dayr<br />

al-Zor e gli altri centri non avevano giornali 103 . Per quanto riguarda il Libano, i dati sulla<br />

tiratura dei diversi quotidiani e periodici mostrano una notevole frammentazione, che<br />

rispecchia quella confessionale e <strong>politica</strong> del paese. Non vi erano dunque grandi quotidiani<br />

dom<strong>in</strong>anti, ma una miriade di fogli di medie e piccole dimensioni, legati a diversi gruppi di<br />

<strong>in</strong>teresse 104 . La stampa libanese non solo rifletteva il pluralismo della società locale, ma era<br />

parte attiva delle lotte di potere del paese, poiché per gli uom<strong>in</strong>i politici era necessario<br />

l’accesso alla stampa, ottenuto attraverso il generoso f<strong>in</strong>anziamento dei giornalisti, o<br />

direttamente grazie al possesso di propri organi di stampa 105 . Secondo una stima generosa, il<br />

quotidiano arabo più diffuso <strong>in</strong> Libano, al-Ahrar, vendeva alla f<strong>in</strong>e degli anni Venti 6.000<br />

copie, contro le 30.000 dell’egiziano al-Ahram (salite a 45-50.000 nel 1937) 106 , ma i dati<br />

dell’amm<strong>in</strong>istrazione francese erano più prudenti. A Beirut, secondo l’Alto Commissario, fra i<br />

quotidiani <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese il più diffuso era L’Orient, fondato nel 1924, con una tiratura di<br />

3.700 copie. La Syrie fondato nel 1919, aveva una tiratura di 2.250 copie, mentre Le Reveil, il<br />

più antico quotidiano del Levante <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese (nato nel 1906) raggiungeva appena le<br />

101<br />

CADN, Syrie-Liban, DP, 445, N° 804/C.P., Damasco 26 maggio 1939, “Proposition pour subventions à la<br />

presse de Damas”<br />

102<br />

CADN, Syrie-Liban, DP, 445, N° 4377, Beirut 20 giugno 1939, L’Alto Commissario, Gabriel Puaux, al<br />

delegato presso la Repubblica Siriana a Damasco<br />

103<br />

LC, E-Levant, Syrie-Liban, 525, N° 72, Beirut 4 febbraio 1930, Ponsot a Briand, nota allegata, “La presse<br />

dans les états du Levant”, pp. 8-9<br />

104<br />

A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., p. 89<br />

105<br />

M. Zamir, Lebanon’s Quest, cit., p. 41<br />

106<br />

A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., Tab. 1, pp. 149-150<br />

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