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politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

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itannici, mentre Muhammad Kurd ʻAli riceveva denaro sia dal governo di Faysal che dalla<br />

Francia 85 . Negli anni Trenta, l’Alif Ba’ di Damasco pubblicava i bollett<strong>in</strong>i dell’agenzia<br />

italiana Stefani, mentre contemporaneamente, secondo i francesi, veniva sovvenzionato da<br />

Abdallah di Transgiordania, per sostenere le sue ambizioni al trono di Siria 86 . Insomma, più<br />

che dei manovratori occulti, coloro che sovvenzionavano la stampa apparivano come degli<br />

“<strong>in</strong>serzionisti politici”, che aiutavano i giornali ad <strong>in</strong>tegrare i magri <strong>in</strong>troiti della pubblicità<br />

commerciale. Dal canto loro, i giornalisti cercavano di trarre vantaggio dalle rivalità fra le<br />

potenze con notevole c<strong>in</strong>ismo. Nel periodo della visita di Mussol<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Libia, i giornalisti di<br />

Damasco, dopo essere stati pagati dal consolato italiano per pubblicare degli articoli di<br />

<strong>propaganda</strong>, si recarono dal console britannico, per chiedergli se il suo governo fosse disposto<br />

a pagarli di più, per astenersi dalla pubblicazione degli articoli italiani 87 .<br />

L’entità delle sovvenzioni concesse dai francesi era considerevole, ma esse non erano<br />

quasi mai regolari, e venivano elargite <strong>in</strong> occasione di particolari momenti politici <strong>–</strong> perlopiù<br />

<strong>in</strong> campagna elettorale <strong>–</strong> oppure, occasionalmente, per aiutare dei giornali <strong>in</strong> difficoltà, se ciò<br />

era ritenuto vantaggioso per gli <strong>in</strong>teressi francesi. Secondo un appunto sulla stampa libanese,<br />

quasi certamente del <strong>1932</strong>, il quotidiano La Syrie riceveva una sovvenzione annuale di 50.000<br />

franchi. Nel 1931, <strong>in</strong> occasione delle elezioni di dicembre <strong>in</strong> Siria, al-Ahrar, L’Orient e al-<br />

‘Ahd al-Jadid avevano ricevuto rispettivamente 5.000, 5.000 e 4.000 franchi. Queste somme<br />

venivano assegnate alla stampa di Beirut che era considerata più <strong>in</strong>fluente <strong>in</strong> Siria: La Syrie <strong>in</strong><br />

quanto organo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese assai diffuso, al-Ahrar perché era il quotidiano libanese <strong>in</strong><br />

l<strong>in</strong>gua araba più letto a Damasco, e al-‘Ahd al-Jadid perché il suo direttore, Khayr al-D<strong>in</strong> al-<br />

Ahdab, era molto legato ai capi nazionalisti ed esercitava su di loro, secondo i francesi, una<br />

certa <strong>in</strong>fluenza 88 . La tendenza francese a sovvenzionare solamente le testate più diffuse ed<br />

<strong>in</strong>fluenti permetteva di ottenere il massimo risultato con una spesa contenuta, e lasciava alla<br />

<strong>propaganda</strong> straniera la possibilità di <strong>in</strong>fluenzare soltanto la stampa secondaria, sempre<br />

bisognosa di sostegno economico. Tuttavia, senza sussidi cont<strong>in</strong>uativi, anche la stampa filofrancese<br />

poteva cedere alle lus<strong>in</strong>ghe economiche straniere.<br />

Un sussidio eccezionale veniva elargito a diversi giornali nel <strong>1932</strong> (4.000 franchi ad al-<br />

Rasid, 3.000 ad al-Bayraq e ad al-Balagh, 2.000 al Journaliste Errant, 1.000 al<br />

corrispondente di al-Muqattam e ad Arzat Lubnan, così come a quattro corrispondenti e<br />

reporter della stampa locale, che il 14 luglio ottennero complessivamente 1.200 franchi 89 . Ciò<br />

<strong>in</strong> seguito a due note del Service de Presse; la prima parlava dei giornalisti, corrispondenti e<br />

reporter, i quali erano stati <strong>in</strong> passato sovvenzionati dai francesi per seguire le loro direttive, e<br />

sollecitava una ricompensa per quelli che avevano cont<strong>in</strong>uato a farlo anche dopo la cessazione<br />

dei pagamenti 90 . Nella seconda, veniva elogiata l’azione di diversi organi di stampa i quali,<br />

pur non beneficiando più di sovvenzioni f<strong>in</strong> dal 1928, avevano appoggiato l’Alto<br />

Commissariato dimostrando una grande lealtà. Il fatto era considerato ancor più significativo,<br />

se si teneva conto del fatto che la stampa che non faceva opposizione perdeva <strong>in</strong>evitabilmente<br />

lettori, e qu<strong>in</strong>di si ritrovava <strong>in</strong> difficoltà f<strong>in</strong>anziarie, tanto più <strong>in</strong> un momento di grave crisi<br />

economica. Veniva qu<strong>in</strong>di proposto di elargire le sovvenzioni sopra citate, per dimostrare la<br />

riconoscenza e la benevolenza della Francia per il servizio reso. Una nota di merito andava ad<br />

85 J. L. Gelv<strong>in</strong>, Divided Loyalties, cit., p. 239<br />

86 CADN, Syrie-Liban, DP, 445, “La presse au Liban et en Syrie. Decembre <strong>1940</strong>”, p. 47<br />

87 M. G. Fry and I. Rab<strong>in</strong>ovich, Despatches from Damascus, cit., p. 168<br />

88 CADN, Syrie-Liban, DP, 445, N° 157, Beirut 27 novembre 1931, De Maurepas al consigliere per gli Affari<br />

Politici. Al-Ahdab, membro di una importante famiglia sunnita orig<strong>in</strong>aria di Tripoli, aveva fondato al-‘Ahd al-<br />

Jadid nel 1925 assieme a Riyad al-Sulh, per supportare l’unità <strong>siria</strong>na e contrastare il Mandato e l’<strong>in</strong>dipendenza<br />

del Libano: M. Zamir, Lebanon’s Quest, cit., pp. 216-217<br />

89 CADN, Syrie-Liban, DP, 445, si tratta di un foglio volante senza data e firma, probabilmente parte di un<br />

documento che non sono stato <strong>in</strong> grado di r<strong>in</strong>tracciare.<br />

90 CADN, Syrie-Liban, DP, 445, N° 132, Beirut 23 giugno <strong>1932</strong>, il capo dei Servizi di Stampa e Informazione al<br />

consigliere per le Relazioni Estere<br />

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