03.06.2013 Views

politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

mandato, e impedire alla Francia di mantenervi la propria posizione attraverso trattati<br />

bilaterali. In secondo luogo, si optò per una <strong>politica</strong> di penetrazione dell’<strong>in</strong>fluenza italiana<br />

nella regione, da realizzare nel lungo periodo, attraverso un’opera paziente e costante di<br />

<strong>propaganda</strong> <strong>politica</strong>, ideologica e culturale. Piuttosto che attaccare direttamente la Francia, <strong>in</strong><br />

una sfida che sarebbe stata persa <strong>in</strong> partenza, l’Italia cercò di erodere lentamente la sua<br />

<strong>in</strong>fluenza <strong>in</strong> Oriente, sostituendola con la propria. Da un lato, il governo di Roma tentò di<br />

m<strong>in</strong>are il prestigio della potenza mandataria, sia mettendo <strong>in</strong> luce le carenze della sua<br />

amm<strong>in</strong>istrazione, sia sfidandone più o meno apertamente l’autorità; dall’altro, si sforzò di<br />

accrescere fra gli arabi il prestigio dell’Italia, promuovendone la cultura, e pubblicizzando le<br />

realizzazioni e i pr<strong>in</strong>cipi del fascismo. Tale attività politico-propagandistica, che costituisce il<br />

pr<strong>in</strong>cipale oggetto di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di questo studio, si svolgeva attraverso diversi canali.<br />

Innanzitutto, vi era la <strong>propaganda</strong> vera e propria, condotta attraverso la radio e la stampa.<br />

Determ<strong>in</strong>are quale fosse il reale impatto di tale <strong>propaganda</strong>, e stabilire quale dei due media<br />

fosse più efficace è ovviamente impossibile. Mi sono tuttavia concentrato sulla <strong>propaganda</strong><br />

svolta dall’Italia <strong>fascista</strong> sulla stampa periodica siro-libanese, per diversi motivi. Innanzitutto,<br />

la <strong>propaganda</strong> radiofonica è per sua natura <strong>in</strong>differenziata e unidirezionale: ciò significa che<br />

dall’analisi dei suoi contenuti possiamo trarre <strong>in</strong>formazioni sul modo <strong>in</strong> cui il governo italiano<br />

concepiva l’attività propagandistica, sulle sue <strong>in</strong>tenzioni, sulle argomentazioni che riteneva<br />

efficaci, ma solo <strong>in</strong> maniera molto generica, poiché le trasmissioni radiofoniche erano rivolte<br />

al mondo arabo nel suo complesso. Gli italiani non potevano, ad esempio, <strong>in</strong>citare troppo<br />

apertamente il nazionalismo arabo, poiché ciò avrebbe contrastato con le loro mire verso il<br />

Nord Africa francese, e rischiato di causare problemi nella stessa Libia. Inoltre, solo <strong>in</strong><br />

maniera frammentaria e <strong>in</strong>diretta, attraverso resoconti dell’epoca o memorie, possiamo<br />

ricostruire quale fosse l’impatto reale della <strong>propaganda</strong> radiofonica sulle società arabe, alle<br />

quali essa si rivolgeva. La <strong>propaganda</strong> sulla stampa ci consente <strong>in</strong>vece di studiare le risposte<br />

del mondo arabo <strong>in</strong> maniera più approfondita, per quanto, anche <strong>in</strong> questo caso, tutt’altro che<br />

esaustiva. Ci permettere di conoscere i nomi dei giornalisti che si prestarono a servire la<br />

<strong>propaganda</strong> dell’Italia, e qu<strong>in</strong>di, ad esempio, di tracciare un profilo della loro appartenenza<br />

<strong>politica</strong>, religiosa, geografica, etc., stabilendo quali forze politiche fossero più disposte ad<br />

appoggiare l’Italia, gli esponenti di quali confessioni, <strong>in</strong> base a quale distribuzione geografica,<br />

e così via. La tiratura media della stampa periodica nel corso degli anni Trenta, che<br />

conosciamo grazie ai documenti francesi, ci permette di conoscere non solo il numero dei<br />

quotidiani e periodici che appoggiavano l’Italia, ma anche la loro effettiva diffusione e<br />

<strong>in</strong>fluenza. Indirettamente, l’aumento o la dim<strong>in</strong>uzione della tiratura della stampa filo-italiana<br />

costituisce un importante <strong>in</strong>dicatore dei giudizi dell’op<strong>in</strong>ione pubblica araba, rispetto alla<br />

<strong>politica</strong> dell’Italia <strong>fascista</strong>. In tal modo, potranno essere soppesate e valutate nel loro esatto<br />

contesto le op<strong>in</strong>ioni sull’Italia e il fascismo espresse dalla stampa araba, che talvolta gli storici<br />

citano senza <strong>in</strong>terrogarsi sulla loro effettiva rappresentatività, senza curarsi, ad esempio, del<br />

fatto che un quotidiano poteva essere sovvenzionato dal consolato italiano, o viceversa dalle<br />

autorità francesi, o se esso fosse legato ad un preciso gruppo di <strong>in</strong>teresse o partito politico, e<br />

così via.<br />

La descrizione dei rapporti fra i rappresentanti del governo italiano, e la stampa libanese e<br />

<strong>siria</strong>na, costituisce una parte più rilevante di questo studio. Ma, accanto ad essi, vengono presi<br />

<strong>in</strong> considerazione anche altri elementi, che contribuiscono a completare il quadro delle attività<br />

propagandistiche italiane nel Mandato. Uno di essi è costituito dalle attività di vario tipo <strong>–</strong><br />

culturali, benefiche, sportive, ricreative <strong>–</strong> svolte dalle comunità italiane di emigrati nelle<br />

pr<strong>in</strong>cipali città del Mandato. Il governo italiano diede alle rappresentanze consolari il compito<br />

di rafforzare e compattare attorno alla patria <strong>–</strong> ovvero, al fascismo <strong>–</strong> gli emigrati,<br />

promuovendone le <strong>in</strong>iziative e la vita sociale, allo scopo di trasformarli nei rappresentanti<br />

ufficiali dell’Italia e della sua r<strong>in</strong>ascita sotto il regime, di fronte alla società locale. Dando<br />

prova di coesione, laboriosità e <strong>in</strong>condizionata fedeltà all’Italia, esse avrebbero promosso<br />

IX

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!