politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
politica islamica e propaganda fascista in siria e libano (1932 – 1940)
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l’amm<strong>in</strong>istrazione mandataria, creava sia nuove difficoltà che nuove opportunità, poiché<br />
raddoppiava l’attività della censura, ma anche la possibilità di ottenere sovvenzioni 21 . Ma<br />
anche così, la stampa cont<strong>in</strong>uava ad avere vita travagliata. Nuove pubblicazioni apparivano <strong>in</strong><br />
gran numero, ma scomparivano con altrettanta rapidità. Su circa 80 pubblicazioni apparse <strong>in</strong><br />
Siria fra il 1920 ed il 1931, appena sei o sette esistevano ancora nel <strong>1932</strong> 22 . Similmente, <strong>in</strong><br />
Libano, dei 148 giornali apparsi nel 1918-1928, 102 avevano già chiuso i battenti nel 1929 23 .<br />
Facevano eccezione pochi giornali che godevano di una circolazione ed un prestigio superiori<br />
alla media, come Lisan al-Hal, che si pubblicava a Beirut f<strong>in</strong> dal 1877 24 , e che pare vendesse<br />
circa 3.500 copie nel 1914 25 ; o come al-Bashir, nato nel 1869 26 , che <strong>in</strong> quanto organo<br />
ufficiale dei gesuiti era al riparo da gran parte dei problemi che affliggevano il resto della<br />
stampa locale.<br />
Il Libano e la Siria erano, assieme all’Egitto, i paesi arabi più avanzati dal punto di vista<br />
culturale e dell’istruzione. Nel <strong>1932</strong>, secondo Ami Ayalon, l’alfabetizzazione nell’area del<br />
Monte Libano raggiungeva un tasso del 60%, ma anche la Siria, con il 37%, era largamente<br />
più evoluta rispetto al resto del mondo arabo 27 . Secondo il giornale libanese L’Orient, nel<br />
1931 l’alfabetizzazione era del 65% <strong>in</strong> Libano, 31% <strong>in</strong> Latakiya 28 , 28% <strong>in</strong> Siria e 6% nel<br />
Jebel Druso 29 . Nel 1935, L’Orient pubblicava però delle stime più prudenti sul Libano,<br />
secondo cui gli analfabeti erano il 54% della popolazione complessiva, con percentuali molto<br />
diverse a seconda della confessione: 83% fra gli sciiti, 66% sunniti, 53% greco-ortodossi e<br />
drusi, 48% maroniti, 38% greco-cattolici 30 . L’Egitto <strong>in</strong>vece, nonostante il Cairo fosse<br />
l’<strong>in</strong>discussa capitale culturale araba, aveva ben il 92,1% di analfabeti nel 1917, ed ancora<br />
l’82% nel 1937 31 . Sono dati da considerare con molta cautela, soprattutto perché fra gli<br />
“alfabetizzati” venivano solitamente <strong>in</strong>clusi anche coloro che a malapena erano <strong>in</strong> grado di<br />
scarabocchiare qualche parola. Secondo Albert Hourani, negli anni Quaranta<br />
l’alfabetizzazione reale era probabilmente, <strong>in</strong> Libano, attorno al 40% per gli uom<strong>in</strong>i, e meno<br />
del 20% per le donne, ed <strong>in</strong> Siria era ancora m<strong>in</strong>ore 32 . Tali cifre aiutano comunque ad avere<br />
un quadro generale e comparativo fra le diverse regioni.<br />
Il Libano, <strong>in</strong> conseguenza della maggiore alfabetizzazione, era anche di gran lunga il paese<br />
arabo con la maggiore circolazione di periodici rispetto al numero di abitanti. Le cifre sulla<br />
popolazione <strong>siria</strong>na e libanese negli anni Trenta sono approssimative e spesso discordanti, e<br />
vanno considerate come puramente <strong>in</strong>dicative. Secondo un giornale libanese, nel 1931 il<br />
Libano aveva 805.000 abitanti, la Siria 1.620.000, lo stato di Latakiya 283.000, e il Jebel<br />
Druso 60.000 33 . I dati francesi parlano di 2.477.027 abitanti per la Siria nel 1938, mentre il<br />
21 A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., p. 73<br />
22 Ivi, p. 84<br />
23 Ivi, p. 88<br />
24 s.v. “DJARĪDA”, <strong>in</strong> EI2, p. 467<br />
25 A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., pp. 67-68<br />
26 s.v. “DJARĪDA”, <strong>in</strong> EI2, p. 467<br />
27 A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., pp. 141-42<br />
28 La città di Latakiya (al-Ladhiqiyya) era capitale dello stato degli Alawiti, creato dai francesi nel 1920 come<br />
territorio autonomo all'<strong>in</strong>terno del Mandato, divenuto poi <strong>in</strong>dipendente dal 1925, ma re<strong>in</strong>tegrato nella Siria nel<br />
1936; cfr. N. Elisséeff, s.v. “AL-LĀDHIḲIYYA”, <strong>in</strong> EI2<br />
29 Virg<strong>in</strong>ia Vacca, “Statistiche sull'analfabetismo negli Stati sotto Mandato”, <strong>in</strong> Oriente Moderno, Febbraio<br />
1931, p. 94, (da L’Orient, 4 febbraio 1931)<br />
30 Virg<strong>in</strong>ia Vacca, “L'analfabetismo nel Libano”, <strong>in</strong> Oriente Moderno, Febbraio 1935, p. 78, (da L’Orient, 24<br />
gennaio 1935)<br />
31 A. Ayalon, The Press <strong>in</strong> the Arab Middle East, cit., pp. 141-42<br />
32 A. H. Hourani, Syria and Lebanon. A Political Essay, Oxford University Press, 1954 (first edition 1946), pp.<br />
93-94<br />
33 Virg<strong>in</strong>ia Vacca, “Statistiche sulla popolazione e l'estensione degli Stati sotto Mandato”, <strong>in</strong> Oriente Moderno,<br />
Febbraio 1931, pp. 93-94, da al-Bashir, 20 gennaio 1931. Il Jebel Druso era uno degli stati che avrebbero dovuto<br />
costituire la “federazione di Stati <strong>siria</strong>ni” secondo i piani francesi. Separato dalla Siria nel 1925 assieme allo