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la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

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Un’altra interiezione estremamente colloquiale viene impiegata dall’anziana per riportare il<br />

probabile pensiero del cane <strong>di</strong> fronte alle sue congetture, ed è l’esc<strong>la</strong>mazione “Cuerpo de tal<br />

con <strong>la</strong> puta vieja”, che in italiano troviamo ammorbi<strong>di</strong>to in un “Corpo<strong>di</strong>bacco che vecchia<br />

megera”, riducendone <strong>la</strong> volgarità.<br />

La donna <strong>la</strong>menta <strong>di</strong> non potersi liberare dal male che <strong>la</strong> tiene ormai sotto controllo, e per<br />

affermarlo usa l’i<strong>di</strong>omatismo “me tiene echados grillos”[mi ha resa grilli], che il traduttore<br />

rende pianamente “è ormai padrone” eliminando in questo caso l’espressione del par<strong>la</strong>to.<br />

Appena dopo, <strong>la</strong> vecchia deplora coloro che appena a “dos dedos del oído”, tradotto con<br />

appropriatezza “a un palmo dalle orecchie”, le <strong>di</strong>cono “el nombe del <strong>la</strong>s fiestas”, usando una<br />

misteriosa espressione, che tradotta letteralmente non avrebbe alcuna re<strong>la</strong>zione col contesto, e<br />

significa che <strong>la</strong> gente le manda degli ingiuri, che <strong>Montale</strong> traduce quin<strong>di</strong> “improperi”<br />

eliminando in questo caso l’espressività <strong>di</strong> un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re dal sapore così popo<strong>la</strong>re.<br />

Il lungo monologo del<strong>la</strong> strega, ombreggiato <strong>di</strong> malinconia, si conclude con l’accettazione<br />

del<strong>la</strong> situazione e l’invito a godere dei piaceri che le offre il demonio, per quanto siano solo<br />

apparenti, per esprimere il quale <strong>la</strong> donna sfodera ben tre proverbi uno dopo l’altro “que todos<br />

los <strong>due</strong>los con pan son buenos; el buen día meterle en casa, pues mientras se rie no se llora”<br />

[che tutti i dolori col pane sono buoni; <strong>la</strong> buona giornata metter<strong>la</strong> in casa, che mentre si ride<br />

non si piange].<br />

Mi pare interessante sottolineare che dopo lunghe e filosofiche riflessioni, interrotte da solo<br />

spora<strong>di</strong>ci colloquialismi, <strong>la</strong> donna concluda il suo <strong>di</strong>scorso proprio con dei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, come<br />

se, dopo essersi in qualche modo astratta dal<strong>la</strong> sua con<strong>di</strong>zione umana, vi rientrasse con <strong>la</strong><br />

descrizione del<strong>la</strong> sua vita attuale, e in partico<strong>la</strong>re tramite il ricorso a queste espressioni <strong>di</strong><br />

saggezza popo<strong>la</strong>re. Non si capisce veramente quello che <strong>Cervantes</strong> pensasse delle streghe e<br />

del<strong>la</strong> spietata caccia che si dava loro nel suo tempo, ma sicuramente il gesto che compie è<br />

quello <strong>di</strong> inserirle in una realtà fatta <strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>anità e sofferenza, e <strong>di</strong> dotare <strong>la</strong> Cañizares <strong>di</strong><br />

una rassegnazione al<strong>la</strong> propria con<strong>di</strong>zione che provoca al<strong>la</strong> fine più commiserazione che<br />

desiderio <strong>di</strong> torturar<strong>la</strong>. La donna, in fin dei conti, ammette <strong>di</strong> non far del male a nessuno, e se<br />

<strong>la</strong> sua colpa è solo quel<strong>la</strong> dell’ipocrisia, è forse lei più empia <strong>di</strong> tutti gli altri personaggi<br />

corrotti che il cane ha incontrato nelle sue avventure? Se non accusa i roghi, lo scrittore<br />

circoscrive <strong>la</strong> malvagità delle streghe all’interno del panorama complessivo <strong>di</strong> una società<br />

empia e <strong>di</strong>ssimu<strong>la</strong>trice.<br />

<strong>Montale</strong>, se altrove aveva cercato proverbi corrispondenti tratti dal<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione popo<strong>la</strong>re<br />

italiana, in questo caso opta per tradurre le espressioni con delle parafrasi, senza badare al loro<br />

aspetto i<strong>di</strong>omatico: “tutti i dolori sono sopportabili se c’è il pane, le buone giornate bisogna<br />

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