la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

chiarivano lo status, segno forte della gerarchia monarchica, e che erano in genere ereditari,
tant’è vero che “de hidalgas condiciones” viene tradotto “per condizionidi famiglia”, ma
potevano essere anche acquistati con denaro.
Cervantes scaglia la sua ironia contro questa pratica di aggiungere un appellativo nobiliare,
non per effettivo lignaggio della casata ma per una mercificazione di tali concessioni, già
nell’episodio del mercante, che sfoggia la propria ricchezza nei figli come se fossero rampolli
di una classe elevata.
Più pungente ancora è la sua ridicolizzazione della situazione nell’episodio del poliziotto,
dato che un’ostessa, accusata di ospitare nelle sue camere due prostitute, dichiara, difendendo
la propria onestà, che suo marito possiede un certificato di nobiltà. “Hermana camera”
risponde allora il vice-governatore “yo quiero creer que vuestro marido tiene carta de
hidalguía con que vos me confeséis che es hidalgo mesonero” [io voglio credere che vostro
marito possiede l’attestato di nobiltà nonostante voi mi confessiate che è un nobile
locandiere], esprimendo un’audace ironia che è resa in italiano con un diverso gioco di
termini: “Signora affittacamere, son persuaso che vostro marito ha le carte in regola per essere
un oste blasonato”.
Questa battuta si trova alla fine di una delle scenette più gustose dell’intera novella, arricchita
da una molteplicità di battute colloquiali, pronunciate soprattutto dall’ostessa.
Berganza spiega che il suo padrone e il complice, assieme alle loro compagne prostitute, si
dedicavano a truffare gli stranieri, fingendo di coglierli sul fatto quando si trovavano in
amorosa compagnia delle donne.
Una volta i due delinquenti prendono di mira un “breton”, termine che indica in Cervantes
uno straniero in generale, mentre in Montale diventa un “bretone”. La scelta del traduttore
non è dettata da una distrazione, ma da una precisa decisione, perché durante lo svolgersi
della scena, l’ingannato urla, nel testo di Cervantes, di restituirgli i suoi “cinquenta escuti
d’oro in oro” rivelando la sua ironica identità italiana.
Non potendo rendere la parodia linguistica, il traduttore avrebbe potuto usare una pronuncia o
parole rubate da un’altra lingua, invece Montale preferisce eliminare del tutto questo elemento
coloristico e tradurre semplicemente “cinquanta scudi, proprio di quell’oro”.
Il linguaggio dell’uomo è per Berganza “adultero y bastardo” con evidente riferimento al
personaggio che lo usa, mentre in italiano la lingua è solo “strana e bastarda”.
Lo straniero dunque cade nel tranello e, mentre si trova in una locanda con la Colindre,
complice dei due ufficiali corrotti, essi piombano nella stanza assieme ai loro sgherri.
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