la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

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In ambito letterario, il mio campo di studi, il problema si inserisce in un discorso estetico complesso, perché, oltre all’aspetto referenziale del discorso, grande ruolo hanno anche le considerazioni sulla forma del testo che, nella poesia come nella prosa, rendono ancora più intricata la situazione. Per rendere più interessante lo studio si può inoltre aggiungere, oltre alla variabile geografica, anche quella cronologica, decidendo di studiare la traduzione di un’opera che sia stata scritta in un periodo precedente. Si vedrà nelle pagine che seguono in che modo il tempo acquisisca rilevanza da diversi punti di vista, dato che da una parte non si può ignorare l’effetto di distanza che esso crea tra originale e traduzione e d’altra parte è bene collocare anche la scrittura e la diffusione di un’opera in un determinato momento storico. Per cercare di comprendere la poetica di un traduttore è fondamentale sapere per chi stesse scrivendo, elemento che può influenzare le sue scelte. Nel lavoro che segue esaminerò una traduzione di Montale di due novelle di Cervantes, apparsa nel 1941 nella raccolta Narratori spagnoli. Per prima cosa darò un inquadramento generale dell’opera italiana, tracciando a grandi linee il contesto nel quale nacque e le intenzioni dell’editore e dei collaboratori, nonché le finalità del libro, che attualmente si può consultare presso la biblioteca Angelo Mai di Bergamo. Dopo una presentazione generale mi soffermerò sull’importanza, all’interno del volume, delle traduzioni dell’opera di Cervantes e delineerò quindi alcuni aspetti e punti di interesse e di dibattito che riguardano la raccolta delle Novelas ejemplares di Cervantes. Passerò poi alla figura del traduttore occupandomi dell’esperienza di Montale in questo ambito e sottolineando le cause di tale pratica da parte dello scrittore ligure; farò poi riferimento a studi su altre traduzioni montaliane per riconoscere le costanti di questi suoi saggi. A questo punto chiarirò quale sia stato il modello sul quale mi sono basata per realizzare l’analisi sucessiva, descrivendo la proposta di sintesi di Osimo che mi servirà per tirare le fila del confronto tra originale e traduzione. Nel capitolo seguente affronterò i testi, iniziando da un’analisi dei racconti spagnoli nella quale marcherò alcuni aspetti delle Novelas in questione, in particolare rispetto al rapporto che intercorre tra l’una e l’altra e le influenze letterarie che vi si riconoscono. Seguirà un’analisi diretta dei testi, durante la quale, confrontando l’originale con la traduzione montaliana, metterò in evidenza numerosi elementi fondamentali nel testo spagnolo ed osserverò in che modo la traduzione apporti modifiche radicali o parziali al senso del testo. 7
Questa parte sarà divisa in sezioni per rendere più semplice un’auspicabile confronto con i testi di studio e racchiuderà considerazioni linguistiche e traduttologiche otre che ossevazioni di narratologia. Per tracciare una sintesi conclusiva dello studio seguirò la proposta del modello di Osimo, riconducendo a diversi gruppi di elementi le manipolazioni osservate nelle pagine precedenti. Infine, per ampliare l’ambito dello studio, confronterò la traduzione di Montale con altre due traduzioni delle stesse novelle pubblicate da autori quasi contemporanei, per osservare se il paragone confermerà le osservazioni avanzate al singolo lavoro e per cercare di mettere in luce le motivazioni che guidarono le scelte del nostro autore. Conclude il lavoro un ultimo paragrafo che rivela, attraverso le parole dell’autore stesso, seppur in una confidenza privata, il procedimento di traduzione da lui impiegato. 8
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