03.06.2013 Views

la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Di fronte a questa espressione, <strong>Montale</strong> traduce con il permesso a “bronto<strong>la</strong>re un poco, ma<br />

sempre <strong>di</strong> cose utili e senza f<strong>la</strong>gel<strong>la</strong>zioni.”<br />

L’intervento dell’ascoltatore si conclude con un importante consiglio: “señales y no hieras ni<br />

de mates a ninguno en cosa seña<strong>la</strong>da” [in<strong>di</strong>ca e non ferire né ucci<strong>di</strong> alcuno nel<strong>la</strong> cosa in<strong>di</strong>cata]<br />

che riassume in buona sostanza l’atteggiamento dello scrittore che fa critiche, ma mai in<br />

modo <strong>di</strong>retto a qualcuno che potrebbe non gra<strong>di</strong>re; non <strong>di</strong>mentichiamo che ai tempi <strong>di</strong><br />

<strong>Cervantes</strong> era in vigore <strong>la</strong> pesante censura dell’inquisizione oltre che il filtro monarchico sulle<br />

opere da stampare.<br />

La similitu<strong>di</strong>ne con i termini del <strong>due</strong>llo, ambito così frequentato da <strong>Cervantes</strong> e dal<strong>la</strong><br />

letteratura dell’epoca, viene eluso in parte da <strong>Montale</strong> nel<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> “devi accennare senza<br />

ferire o far beffe <strong>di</strong> nessuno”. In questo caso lo scrittore italiano si preoccupa del<strong>la</strong> possibilità<br />

per i propri lettori <strong>di</strong> comprendere il senso <strong>di</strong> queste parole, che tanto rilievo hanno nel<br />

<strong>di</strong>alogo e nel<strong>la</strong> novel<strong>la</strong> in generale, sebbene per rendere l’espressione più esplicita, ma non<br />

appesantir<strong>la</strong> <strong>di</strong> un’ulteriore esplicazione, non si preoccupi <strong>di</strong> cambiare ra<strong>di</strong>calmente <strong>la</strong> forma<br />

del<strong>la</strong> frase.<br />

“Que no es buena <strong>la</strong> murmuración” continua Scipione “aunqué aga reír a muchos, si mata a a<br />

uno; y si puedes agradar sin el<strong>la</strong>, te tendré por muy <strong>di</strong>screto” [che non è cosa buona <strong>la</strong><br />

mormorazione anche se fa ridere molti, se uccide uno; e se puoi dar piacere senza <strong>di</strong> essa ti<br />

considererò molto “<strong>di</strong>screto”].<br />

In questo caso <strong>Montale</strong> traduce con una variazione del<strong>la</strong> metafora “<strong>la</strong> mal<strong>di</strong>cenza che fa male<br />

a qualcuno è cosa cattiva anche se fa ridere molti; se potrai farne a meno loderò <strong>la</strong> tua<br />

<strong>di</strong>screzione”.<br />

Il consiglio del cane si trasforma in questo modo significativamente nel<strong>la</strong> parte finale, poiché<br />

in spagnolo non si trova solo l’esortazione a fare a meno dello spar<strong>la</strong>re, ma anche quel<strong>la</strong> a<br />

compiacere gli ascoltatori, altro elemento fondamentale per <strong>la</strong> teoria letteraria dello stesso<br />

<strong>Cervantes</strong>.<br />

Nell’approvazione delle <strong>novelle</strong> da parte degli incaricati dell’Inquisizione, i pregi che<br />

vengono sottolineati dai canonici, e grazie ai quali viene approvato il volume, sono<br />

“entretener y enseñar”, scopo topico del<strong>la</strong> narrativa dell’epoca.<br />

Come per raggiungere il successo è fondamentale che un’opera compia <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong><br />

intrattenere il proprio pubblico, così anche il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> Berganza deve rispondere allo scopo<br />

<strong>di</strong> interessare il suo ascoltatore, altrimenti risulterà inutile. Non solo Scipione ban<strong>di</strong>sce <strong>la</strong><br />

mal<strong>di</strong>cenza, ma a maggior ragione <strong>la</strong> considera inaccettabile se contenuta in un racconto futile<br />

e insulso.<br />

70

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!