la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

Oltre alla scelta del vocabolario moderno attuata dal traduttore, è interessante osservare in che
modo egli decida di rendere il senso delle avventura del cane Berganza rendendole
comprensibili al pubblico contemporaneo. Oltre alla comprensibilità sul piano semantico mi
riferisco anche alla possibilità per i lettori dei Narratori spagnoli di capire il valore della
profonda critica che Cervantes attua nei confronti della propria società, proiettandola
contemporaneamente nella realtà di cui essi hanno esperienza.
All’elemento concettuale si sovrappone ed intreccia il problema tecnico. Montale deve
tradurre, come abbiamo visto, da una lingua straniera con una forte somiglianza alla propria,
ma spesso l’uso del calco diretto, cioè la parola con la stessa origine latina, non risulterebbe
adeguato al sistema linguistico italiano.
Analizzerò il testo affrontando un episodio per volta, in modo da potermi soffermare sui
contenuti specifici delle singole parti e poter via via considerare come le scelte linguistiche
del traduttore influenzino il piano del significato.
Se la resa di una narrazione è paragonabile a un’interpretazione critica del traduttore, sarà
importante vedere in primo luogo come egli trasponga il titolo, primo elemento del metatesto.
In questo caso è molto interessante notare come Montale incroci procedure opposte già dalla
presentazione del brano.
Da una parte la resa del titolo è letterale in quanto mantiene l’espressione “colloquio”, a
differenza di traduttori più recenti che hanno preferito tradurlo con “dialogo”, termine che
racchiude in sé evidenti rimandi letterali e filosofici.
Altro elemento di corrispondenza con l’ originale è il carattere impiegato. La resa grafica del
titolo italiano riporta la prima parte in maiuscolo, e la prosecuzione, come un sottotitolo, in
corsivo, come l’edizione originale spagnola.
A livello lessicale, invece, si riscontra la libera interpretazione montaliana del testo, in quanto
già il titolo si discosta un poco dall’originale. Di fronte allo spagnolo “novela y coloquio que
pasó entre Cipión y Berganza” [novella e colloquio che avvenne tra Scipione e Berganza], il
traduttore scrive “Colloquio di Scipione e Berganza”. Oltre all’ovvia trasposizione dei nomi,
uso mantenuto anche da tutti i traduttori successivi, vi è un evidente atto di selezione, poichè
Montale sopprime il nesso e il verbo della relativa accorciando nettamente il titolo. L’ elisione
della relativa è uno dei procedimenti che il poeta applica spesso al testo tradotto per
perseguire una resa più concisa del dettato.
Oltre alla parte verbale, il traduttore elimina anche la prima parola “novela”, decidendo di
mantenere solo la definizone di “colloquio”, operazione che risulta molto importante, in
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