la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
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6.2 La rive<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> Eusebio a Trabucco................................................................. 138<br />
CONCLUSIONE: INTERTESTUALITÀ...............................................142<br />
BIBLIOGRAFIA.....................................................................................144<br />
INTRODUZIONE: UNA QUESTIONE IN SOSPESO<br />
Una delle problematiche che impegnano con sempre maggiore intensità le menti e le penne <strong>di</strong><br />
giornalisti, intellettuali e scrittori è quel<strong>la</strong> del confronto con una cultura straniera.<br />
Ogni in<strong>di</strong>viduo che, nel<strong>la</strong> città <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no in partico<strong>la</strong>re, sperimenta nel<strong>la</strong> propria quoti<strong>di</strong>anità<br />
<strong>la</strong> convivenza, <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione o il confronto con un numero sempre più grande <strong>di</strong><br />
immigrati, così come il viaggiatore che in un mondo sempre più piccolo, senza quasi rendersi<br />
conto delle <strong>di</strong>stanze, si trova d’improvviso in un paese straniero, non può che porsi<br />
costantemente <strong>la</strong> domanda sul<strong>la</strong> possibilità del<strong>la</strong> reciproca comprensione tra persone <strong>di</strong><br />
madrelingua <strong>di</strong>fferente.<br />
Pare evidente che l’elemento linguistico ricopre una rilevanza fondamentale in questo tipo <strong>di</strong><br />
riflessione, dato che proprio attraverso il linguaggio orale e scritto l’uomo si sforza <strong>di</strong><br />
comunicare i propri bisogni e <strong>di</strong> conciliare le esigenze dei singoli, o per lo meno questo ci si<br />
auspica.<br />
La problematica del linguaggio e del<strong>la</strong> sua <strong>traduzione</strong> si trova anche al<strong>la</strong> base degli attuali<br />
<strong>di</strong>battiti giuri<strong>di</strong>ci, senza contare le complicazioni e l’arricchimento che il plurilinguismo<br />
apporta agli sforzi <strong>di</strong> unificare almeno politicamente i paesi <strong>di</strong> questa tanto menzionata<br />
Europa.<br />
E’ possibile trasportare un significato da una lingua ad un’altra mantenendo tutte le sfumature<br />
<strong>di</strong> un’espressione o <strong>di</strong> un accento?<br />
Questo tema è da secoli ambito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, e per quanto negli ultimi decenni si sia sviluppato un<br />
approccio scientifico al<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong>, <strong>la</strong> soluzione non è stata affatto raggiunta.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista personale mi sono trovata in questi anni, durante i miei più o meno lunghi<br />
soggiorni fuori d’Italia, o <strong>di</strong>alogando con persone d’altre nazionalità, in numerose situazioni<br />
in cui con urgenza mi si è posto il problema del<strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> esprimere il proprio pensiero<br />
in una lingua straniera, e del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>usibilità che il destinatario comprendesse fino in fondo ciò<br />
che desideravo comunicare. Più volte ho dovuto arrestarmi <strong>di</strong> fronte all’impossibilità <strong>di</strong><br />
spiegare tutti i isottintesi che avrebbero reso accessibile ad un orecchio straniero una semplice<br />
espressione nel<strong>la</strong> mia lingua madre, una battuta o un’imprecazione.<br />
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