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la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

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coinvolge il rapporto tra l’alfiere e i cani Scipione e Berganza e il terzo è definito dal<br />

confronto tra i cani e <strong>la</strong> realtà da essi descritta. 76<br />

4.1.b Generi e influenze<br />

Anche Casal<strong>due</strong>ro si sofferma sugli elementi <strong>di</strong> poetica barocca delle <strong>novelle</strong>. Nel<strong>la</strong> sua<br />

analisi sottolinea l’importanza del contrasto in tale letteratura, evidenziando come se ne faccia<br />

ampio uso nei racconti cervantini, dando spicco, in opposizione al periodare esuberante, a<br />

brevi espressioni concise dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>conica semplicità inserite in punti chiave.<br />

In partico<strong>la</strong>re fa riferimento al<strong>la</strong> frase e al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> brevi ed incisive con cui si conclude il<br />

Coloquio, “Vamos, <strong>di</strong>jo el aférez, y con eso se fueron”. “Esta pa<strong>la</strong>bra que está sirviendo de<br />

punto, de final, con su aire de clásica sencillez, tiene toda <strong>la</strong> decorativa retórica barroca”. 77<br />

Il critico evidenzia anche un altro elemento profondamente barocco nel<strong>la</strong> narrazione<br />

determinato dall’uso del racconto. Infatti, <strong>la</strong> novel<strong>la</strong> non racconta un sogno, come sarebbe più<br />

tipico dell’ambito romantico, ma <strong>la</strong> sua narrazione. La presenza <strong>di</strong> questo secondo livello<br />

definirebbe <strong>la</strong> <strong>di</strong>stanza tra <strong>la</strong> narrativa <strong>di</strong> <strong>Cervantes</strong> e <strong>la</strong> corrente <strong>di</strong> Gongora.<br />

Il barocchismo delle <strong>novelle</strong> sta anche nel<strong>la</strong> forza con cui tali narrazioni tentano <strong>di</strong> colpire i<br />

sensi proprio attraverso il contrasto, <strong>la</strong> forte opposizione tra maschera e realtà, tra grandezza e<br />

caducità, elementi che sarebbero caratteristici dell’epoca in cui vennero scritte le <strong>novelle</strong>, un<br />

periodo <strong>di</strong> crisi per <strong>la</strong> Spagna, in cui l’uomo, desideroso d’azione, si scontra con i limiti<br />

imposti dal contesto, determinato dai valori fondamentali dell’ideale cattolico e del potere<br />

del<strong>la</strong> monarchia. Da tale situazione derivano il senso forte del movimento e <strong>la</strong> foga del<strong>la</strong><br />

narrazione in opposizione al<strong>la</strong> concentrazione del tempo e dello spazio. Storie <strong>di</strong> grande<br />

ampiezza temporale, come quelle raccolte nel colloquio dei cani, vengono narrate<br />

nell’angolino nascosto <strong>di</strong> una stanza d’ospedale, nell’arco <strong>di</strong> una notte a sua volta contenuta<br />

in una lettura durante un dopopranzo.<br />

Per quanto riguarda <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione, una delle possibili definizioni <strong>di</strong> esemp<strong>la</strong>rità delle<br />

<strong>novelle</strong> fa riferimento al<strong>la</strong> molteplicità <strong>di</strong> generi in esse contenute.<br />

Williamson afferma che il Casamiento engañoso conterrebbe tutti gli elementi caratteristici <strong>di</strong><br />

una storia esemp<strong>la</strong>re. Vi si trova il peccato, il castigo, il pentimento e perfino <strong>la</strong> morale.<br />

Aggiungerei però che rispetto al<strong>la</strong> struttura evidente dell’exemplum, dove buon e cattivo<br />

comportamento si contrappongono senza ambiguità, in questo caso non è chiaro quale sia il<br />

76<br />

V. CABRERA, Nuevos valores de El casamiento engañoso y el Coloquio de los perros, “Hispanofi<strong>la</strong>” n° 45<br />

(1972), pag. 50<br />

77<br />

J. CASALDUERO, op.cit., pag. 241<br />

44

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