la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
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Eppure, fu forse quel<strong>la</strong> stessa “forzata e sgra<strong>di</strong>ta attività <strong>di</strong> traduttore”, afferma lo scrittore, ad<br />
assisterlo nel<strong>la</strong> raccolta Occasioni a “scavare un’altra <strong>di</strong>mensione nel nostro pesante<br />
linguaggio polisil<strong>la</strong>bico”. 56<br />
L’obbligo <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi a tale occupazione non deve però farci supporre che <strong>Montale</strong> <strong>la</strong><br />
portasse avanti con superficialità.<br />
Molto interessante a questo proposito è far riferimento a un suo articolo intito<strong>la</strong>to Buon anno<br />
ai traduttori mal pagati pubblicato su “Belfagor” in occasione del Natale 1949, <strong>di</strong> cui vale <strong>la</strong><br />
pena riportare uno stralcio.<br />
“Tradurre è <strong>di</strong>fficile, in un certo senso più <strong>di</strong>fficile che scrivere opere originali. Si può<br />
<strong>di</strong>ventare un grande scrittore in proprio usando poche centinaia <strong>di</strong> parole; ma per tradurre<br />
occorre una vasta tastiera e una profonda conoscenza <strong>di</strong> almeno <strong>due</strong> lingue (quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> cui e<br />
quel<strong>la</strong> in cui si traduce) e dei possibili scambi, delle possibili equivalenze delle <strong>due</strong> lingue in<br />
giuoco”.<br />
Già da queste considerazioni si nota l’impegno e <strong>la</strong> serietà con cui <strong>Montale</strong> affrontava <strong>la</strong><br />
<strong>traduzione</strong>, e le <strong>di</strong>fficoltà che avrà sicuramente incontrato. Seguiamo il <strong>di</strong>scorso dell’autore<br />
nel<strong>la</strong> prosecuzione dell’articolo.<br />
“Fino al ’43 si de<strong>di</strong>carono al<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> anche ottimi scrittori tenuti lontani dalle red<strong>di</strong>tizie<br />
(allora) col<strong>la</strong>borazioni giornalistiche da veti o ostracismi <strong>di</strong> natura non precisamente letteraria.<br />
Le loro versioni non erano sempre perfette perché non sempre un ottimo scrittore ha il merito<br />
<strong>di</strong> essere poliglotta; ma avevano, in cambio, un carattere <strong>di</strong> spiccata serietà artistica, degna <strong>di</strong><br />
una tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> traduttori e rifacitori genialmente infedeli che va dall’Apuleio del<br />
Fiorenzuo<strong>la</strong>, all’Omero del Monti, al Viaggio Sentimentale del Foscolo, fino, si parva<br />
licet…al Billy Budd del sottoscritto e al Piccolo Campo <strong>di</strong> Vittorini.”<br />
La lettera prosegue denunciando <strong>la</strong> crisi del<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> nel<strong>la</strong> situazione contemporanea, in<br />
cui gli scrittori professionisti si de<strong>di</strong>cano alle proprie opere e le proposte e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong><br />
<strong>traduzione</strong> non sono più molto allettanti. Queste con<strong>di</strong>zioni causano pessime retribuzioni e <strong>di</strong><br />
conseguenza traduzioni imprecise e solo <strong>di</strong> opere commercializzabili su ampia sca<strong>la</strong>.<br />
Se vi potevano essere dei dubbi, il riferimento finale garantisce l’elemento autobiografico <strong>di</strong><br />
questo intervento che potremmo considerare una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> traduttologia. Innanzitutto<br />
<strong>Montale</strong> giustifica le possibili imprecisioni delle traduzioni d’autore sottolineandone il valore<br />
artistico più che <strong>la</strong> precisione del testo, e successivamente sostiene questa considerazione<br />
inserendo<strong>la</strong> all’interno del<strong>la</strong> storia letteraria italiana e ricorrendo a nomi noti del<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione.<br />
Compiendo questa operazione accosta <strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> a quel<strong>la</strong> del rifacimento,<br />
56 E. MONTALE, “Intenzioni (intervista immaginaria)” in Idem, Sul<strong>la</strong> Poesia, cit., pag. 567<br />
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