la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

Cervantes inaugurò in Spagna un nuovo genere autoctono, ma, anche nella definizione dei
suoi lavori, non vi è precisione. Se il romanzo non era ancora stato classificato quale tipologia
letteraria perché non rientrava nella ripartizione aristotelica in quanto ibrido tra poesia e
tragedia, la novella ancor meno aveva raggiunto una propria indipendenza teorica. Era assente
in Spagna, fino all’opera del Pinciano del 1596, un manuale di Poetica che contenesse
un’estetica normativa adatta anche alle novelle. 28
Secondo la ripartizione aristotelica, la Storia si occupava del passato e del generale, mentre la
Poesia di ciò che avrebbe potuto accadere e del particolare. Nel XVI secolo in Spagna si
riscontra, secondo Javier Blasco, un avvicinamento tra Storia e Poesia, tanto che alla fine del
Cinquecento il “generale” veniva rappresentato dalla poesia epica e il “particolare” dalla
“novela”. Teniamo presente, però, che il termine “novela” distingue in generale narrazioni di
lunghezza più o meno ampia, in opposizione al romance cavalleresco.
In particolar modo la novella corta cervantina è la rappresentazione di un “ “caso” particolar y
circumstanciado; y la ejemplaridad, que no tiene que ver con la moralización, se deriva de las
conclusiones que el lector puede extraer de la confrontación (…) entre ese “caso” concreto y
la doctrina oficial a la que el “caso” remite.” 29
La distinzione di genere secondo i classici dipendeva dallo scopo e dunque per fare chiarezza
proviano a ricercare la finalità delle novelle.
Il primo elemento, che compare già nel titolo è l’ “esemplarità”. Perché esemplari?
Le dodici novelle che compongono la raccolta non hanno nulla a che vedere con gli exempla
medioevali e, se il lettore cercasse in buona fede degli esempi di comportamento cristiano tra i
suoi protagonisti, rimarrebbe probabilmente deluso, poiché le narrazioni non sono infarcite di
discussioni erudite come las Noches de invierno di Antonio de Eslava o di campioni di
moralità come l’opera picaresca di Mateo Alemán. 30 I personaggi delle novelle di Cervantes
non sono santi e non si comportano come tali e, anche se la narrazione non devia mai verso
l’oscenità o lo scurrile, molto spesso è difficile ritrovare un insegnamento morale o una
traccia di dottrina cristiana tra i giovani innamorati, le gitane e i cavalieri o i piccoli e grandi
delinquenti delle pagine cervantine.
28
Vedi A.G. DE AMEZUA’ Y MAYO, cit., pag. 358 e sgg.
29
J. BLASCO, Estudio preliminar a M. DE CERVANTES, Novelas Ejemplares, Crítica, Barcelona 2001, pag.
XXIX
30
P. N. DUNN, Novelas esemplares, in Suma cervantina , a cura di J. B. AVALLE-ARCE e E. RILEY, Tamesis
Book, London 1973, pag. 84
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