la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
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E’ sufficiente osservare, per quanto esagerato, ciò che in proposito scrive Letterio <strong>di</strong> Francia<br />
nel<strong>la</strong> Novellistica che “fino al 1600 gli Spagnuoli non leggono altri novellieri che<br />
gl’italiani” 18 .<br />
<strong>Cervantes</strong> entrò in contatto con <strong>la</strong> narrativa italiana sicuramente già durante il suo lungo<br />
soggiorno nel nostro paese, ma nel frattempo le traduzioni dei novellieri in spagnolo, anche se<br />
spesso <strong>di</strong> non ottima qualità, cominciavano a circo<strong>la</strong>re tra le stamperie del<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> iberica.<br />
Già dal<strong>la</strong> fine del Quattrocento vennero messe alle stampe, col titolo <strong>di</strong> Las cien nove<strong>la</strong>s, le<br />
traduzioni del Decamerone <strong>di</strong> Boccaccio. 19<br />
Non bisogna <strong>di</strong>menticare che <strong>la</strong> situazione politica del<strong>la</strong> Spagna del Cinquecento è ben<br />
<strong>di</strong>versa da quel<strong>la</strong> delle corti italiane. I racconti così liberali del maestro <strong>di</strong> Certaldo non<br />
potevano certo incontrare l’approvazione del rigido tribunale dell’Inquisizione spagno<strong>la</strong>, tanto<br />
che <strong>la</strong> raccolta venne ban<strong>di</strong>ta nell’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Valdés del 1559.<br />
<strong>Cervantes</strong> in ogni caso venne <strong>di</strong> sicuro a contatto coi cento racconti e rimase probabilmente<br />
affascinato dal genere e dal<strong>la</strong> varietà in essi racchiusa, anche se non si ritrova nelle Novelle<br />
Esemp<strong>la</strong>ri alcun richiamo tematico ai racconti del Decameron.<br />
Sebbene <strong>la</strong> liberalità dei temi e il modo poco rispettoso <strong>di</strong> descrivere il clero negarono<br />
l’accesso e <strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> in spagnolo <strong>di</strong> autori quali Firenzuo<strong>la</strong>, Aretino, Forteguerri o Fortini,<br />
altre <strong>novelle</strong>tte riuscirono a passare il confine.<br />
Nel 1583 ad esempio venne stampata <strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> delle Piacevoli Notti del Caravaggio, con<br />
il tranquillizzante titolo <strong>di</strong> Honesto y agradable entretenimiento de damas y ga<strong>la</strong>nes 20 ,<br />
limitando però <strong>la</strong> pubblicazione al<strong>la</strong> prima e più casta parte delle <strong>novelle</strong> dello Straparo<strong>la</strong>.<br />
Anche per il Caravaggio l’influenza che può aver avuto sull’alca<strong>la</strong>ino risulta pressoché nul<strong>la</strong>,<br />
in quanto l’italiano fa ampio uso <strong>di</strong> elementi meravigliosi, pro<strong>di</strong>giosi e sovrannaturali tratti<br />
dal<strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zione popo<strong>la</strong>re napoletana, ben <strong>di</strong>stanti dal tipico realismo cervantino.<br />
Altrettanto irreali risultano i pro<strong>di</strong>gi e i portenti racchiusi nelle <strong>novelle</strong> francesi <strong>di</strong> Bovistau,<br />
Tesserant e Belleforest, tradotte in spagnolo nel 1588.<br />
Più vicino ai temi del nostro autore possono apparire le <strong>novelle</strong> del Bandello che, nonostante<br />
l’enorme successo sia in patria che all’estero, furono stampate in spagnolo nel limitato<br />
numero <strong>di</strong> quattor<strong>di</strong>ci e per mano <strong>di</strong> un poco rigoroso traduttore. 21<br />
Se queste <strong>novelle</strong> si <strong>di</strong>scostano dalle apparizioni e dal meraviglioso pre<strong>di</strong>ligendo <strong>la</strong><br />
descrizione del<strong>la</strong> realtà contemporanea, anch’esse hanno davvero poco in comune con le<br />
18<br />
Citazione tratta da A.G. DE AMEZUA’ Y MAYO, <strong>Cervantes</strong> creador de <strong>la</strong> nove<strong>la</strong> corta españo<strong>la</strong> [1956],<br />
Instituto “Miguel de <strong>Cervantes</strong>”, Madrid 1982, pagg. 444-445<br />
19<br />
Ve<strong>di</strong> A.G. DE AMEZUA’ Y MAYO, op. cit., pag. 441<br />
20<br />
Ivi, pag. 447<br />
21<br />
Ivi, pag. 455<br />
15