la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
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Oltre a questi <strong>due</strong> principi che abbiamo ampiamente riconosciuto in precedenza mi pare<br />
importante sottolineare un altro aspetto del<strong>la</strong> poetica del nostro autore che influenza<br />
ampliamente le sue traduzioni.<br />
Confrontando il <strong>la</strong>voro <strong>di</strong> <strong>Montale</strong> con quello degli altri autori è possibile osservare come<br />
egli, molto più spesso dei colleghi, opti per lo spostamento del soggetto del verbo nei casi in<br />
cui tale soggetto sia un elemento inanimato.<br />
Facendo uso degli esempi in<strong>di</strong>cati in precedenza, possiamo osservare come nel periodo<br />
iniziale del Casamiento il “por servirle su espada de báculo” che Bertini sdoppia in <strong>due</strong> verbi<br />
“sorreggendosi con <strong>la</strong> spada, quasi fosse il suo bastone”, in <strong>Montale</strong> viene reso solo<br />
“appoggiandosi al<strong>la</strong> spada a mo’ <strong>di</strong> bastone”. Anche l’espressione “no era el tiempo muy<br />
caluroso” <strong>di</strong>venta in Bertini “senza essere il tempo molto caldo” e nel<strong>la</strong> versione del<strong>la</strong> Nor<strong>di</strong>o<br />
“quantunque il tempo non fosse molto caldo”, mentre <strong>Montale</strong> preferisce l’impersonale “per<br />
quanto molto caldo non facesse”.<br />
Successivamente, <strong>la</strong> frase “cuando campean en Sevil<strong>la</strong> los molletes y mantequil<strong>la</strong>s” viene<br />
mantenuta dal<strong>la</strong> Nor<strong>di</strong>o “quando a Siviglia regnano i panini e i “burrini””, mentre <strong>Montale</strong><br />
preferisce renderlo “a Siviglia si vendono le pagnottelle al burro”. Nello stesso periodo anche<br />
“más de dos Antonios se empeñaron o ven<strong>di</strong>eron”, si mantiene nel<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> del<strong>la</strong> Nor<strong>di</strong>o<br />
“più <strong>di</strong> <strong>due</strong> grammatiche <strong>di</strong> Antonio furono impegnate o vendute”, mentre in quel<strong>la</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Montale</strong> leggiamo “<strong>due</strong> o tre studenti vendettero o impegnarono persino i testi <strong>di</strong><br />
grammatica”, con slittamento dal passivo all’attivo.<br />
Anche nel<strong>la</strong> descrizione del mattatoio si nota il movimento delle “talegas que, viniendo<br />
vacías, vuelven llenas de pedazos de carne” tradotto dal<strong>la</strong> Nor<strong>di</strong>o “da vuote che erano venute,<br />
ritornano a<br />
casa piene <strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> carne” <strong>di</strong>ventare in <strong>Montale</strong> “arrivano con <strong>la</strong> sporta vuota e ripartono<br />
dopo aver<strong>la</strong> riempita <strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> carne”.<br />
Si può osservare che questo proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> spostamento del soggetto inanimato ad uno<br />
animato o sottinteso si riscontra anche negli altri traduttori, ma in misura molto più ridotta,<br />
mentre in <strong>Montale</strong> appare come pratica costante.<br />
Ricondurrei questa poetica a un desiderio <strong>di</strong> proporre un testo più narrativo dell’originale, che<br />
al<strong>la</strong> maggiore scorrevolezza del<strong>la</strong> sintassi e all’ammodernamento dei termini accompagni una<br />
rapi<strong>di</strong>tà d’azione che pre<strong>di</strong>lige il movimento al<strong>la</strong> descrizione ed evita <strong>la</strong> moltiplicazione dei<br />
soggetti.<br />
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