la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
mentre solo <strong>la</strong> Nor<strong>di</strong>o ne mantiene in parte il senso originale con l’espressione “il raccolto<br />
prevedeva d’esser ricco”.<br />
Verso <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> novel<strong>la</strong>, durante l’intervento dell’ “arbitrista”, egli usa, aumentando così <strong>la</strong><br />
comicità del personaggio, alcuni riferimenti al grano per par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> tassa che dovrebbe<br />
risollevare i problemi economici del<strong>la</strong> Corona. “¿Parecele” domanda “a vuesas mercedes que<br />
sería barro tener cada mes tres milliones de reales como ahechados?” [Pare alle vostre<br />
signorie che sarebbe fango avere ogni mese tre milioni <strong>di</strong> reali come …..], in cui l’ultima<br />
paro<strong>la</strong> in<strong>di</strong>ca proprio il raccolto ripulito da polvere, paglia e pietre, per poi concludere<br />
osservando come <strong>la</strong> sua soluzione sia appunto “limpia de polvo y de paja”, cioè “pulita dal<strong>la</strong><br />
polvere e dal<strong>la</strong> paglia”.<br />
<strong>Montale</strong> elimina <strong>di</strong> nuovo interamente il campo semantico dell’agricoltura traducendo<br />
“Pensano forse le signorie vostre che sia cosa da nul<strong>la</strong> risparmiare ogni mese tre milioni <strong>di</strong><br />
reali?” e “Non è un’idea suggerita dal tornaconto”, ma anche gli altri traduttori tacciono il<br />
riferimento.<br />
Bertini scrive “E non pare a voi poca cosa avere ogni mese tre milioni <strong>di</strong> reali come<br />
risparmio?” e “Questo consiglio è del tutto <strong>di</strong>sinteressato”, mentre <strong>la</strong> Nor<strong>di</strong>o traduce<br />
“Credono le vostre grazie che sia cosa da buttarsi via poter contare ogni mese su tre milioni <strong>di</strong><br />
reali <strong>di</strong> risparmio?” e “Eccovi un consiglio ottimo, e tuttaltro che <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso”.<br />
Queste considerazioni ci aiutano a comprendere le <strong>di</strong>fficoltà che devono affrontare i traduttori<br />
e l’impossibilità <strong>di</strong> rendere fino in fondo tutti gli elementi linguistici e culturali dell’originale.<br />
Di fronte a tale impossibilità si può scegliere, come <strong>Montale</strong>, per una netta modernizzazione<br />
del dettato, in modo da rendere il testo <strong>di</strong> più imme<strong>di</strong>ata comprensibilità per il lettore<br />
moderno, o ci si può sforzare <strong>di</strong> mantenere almeno in parte il sapore dell’originale<br />
sottolineandone <strong>la</strong> <strong>di</strong>stanza dal lettore del metatesto. Resta da capire quali siano le<br />
motivazioni che possono spingere un autore a scegliere l’una o l’altra opzione.<br />
Nel caso <strong>di</strong> <strong>Montale</strong> si possono riconoscere <strong>due</strong> principali motivazioni che lo fanno<br />
propendere per un approccio molto personale al<strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> e per l’uso frequente delle<br />
manipo<strong>la</strong>zioni.<br />
La prima ragione è data dal<strong>la</strong> personalità del poeta e dal maggior interesse per le proprie<br />
composizioni rispetto alle traduzioni, viste quasi come pretesto per <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un’opera<br />
personale. Questa teoria che abbiamo visto come preponderante anche negli altri casi <strong>di</strong><br />
traduzioni montaliane, lo porta a mo<strong>di</strong>ficare vigorosamente il testo <strong>di</strong> partenza in nome, nel<br />
caso delle nove<strong>la</strong>s, del<strong>la</strong> sintesi e del<strong>la</strong> comprensibilità.<br />
135