la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...
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M 280 per quanto il proverbio <strong>di</strong>ca: “Chi al suo paese è tonto, lo resta in tutto il mondo”<br />
B 200 ciò che <strong>di</strong>ce il proverbio: “colui che è sciocco nel suo paese lo è anche in Castiglia”<br />
N 239 Il proverbio che <strong>di</strong>ce: stupido in fasce, stupido in piazza<br />
C 600 que todos los <strong>due</strong>los con pan son buenos; el buen día meterle en casa, pues mientras se<br />
rie no se llora<br />
M 291 tutti i dolori sono sopportabili se c’è il pane, le buone giornate bisogna metterle a<br />
profitto e dove si ride non si piange<br />
B 213 che tutti i dolori dove c’è pane sono sopportabili; e far passare i giorni non fa tristezza,<br />
se <strong>la</strong> vita è lieta.<br />
N250 Tutti i dolori, quando c’è del pane, sono buoni; e il giorno che promette bene bisogna<br />
prenderlo per i capelli, perché mentre si ride non si piange.<br />
Si può osservare come Bertini mantenga in generale <strong>la</strong> preferenza per <strong>la</strong> resa letterale senza<br />
riportare ad esempio <strong>la</strong> rima del primo caso e trasformando senza evidenti motivazioni<br />
Siviglia in Castiglia, mentre nel secondo preferisca orientare il <strong>la</strong>voro maggiormente verso il<br />
ricevente impiegando un proverbio italiano invece che <strong>la</strong> parafrasi <strong>di</strong> quello spagnolo.<br />
Anche Nor<strong>di</strong>o oscil<strong>la</strong> tra <strong>la</strong> resa dell’aspetto i<strong>di</strong>omatico e tra<strong>di</strong>zionale del primo caso, per il<br />
quale sacrifica quasi del tutto <strong>la</strong> figura del proverbio, e <strong>la</strong> <strong>traduzione</strong> più letterale del secondo.<br />
<strong>Montale</strong>, fedele ai suoi interessi più fonici che filologici, sceglie <strong>di</strong> trasformare il primo modo<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>re per mantenere <strong>la</strong> rima, riuscendo anche a conservare una notevole aderenza al senso<br />
del motto, mentre nel secondo caso opta anch’egli per una <strong>traduzione</strong> più letterale a scapito<br />
dell’effetto fortemente espressivo dell’originale.<br />
Se per i proverbi le soluzioni non risultano molto <strong>di</strong>stinte, ben più notevole ai fini del<br />
confronto è osservare il <strong>di</strong>verso modo con cui viene riprodotto il brano forse più significativo<br />
dell’intera novel<strong>la</strong>, ovvero <strong>la</strong> profezia del<strong>la</strong> strega.<br />
C 605 Volverán en su forma verdadera<br />
cuando vieren con presta <strong>di</strong>ligencia<br />
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