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la traduzione di Montale di due novelle di Cervantes - Bruno Osimo ...

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da un altro personaggio, le parole del<strong>la</strong> Camacha si arricchiscono <strong>di</strong> ben sei interme<strong>di</strong>ari:<br />

<strong>Cervantes</strong>, lo scrittore Campuzano, il narratore interno Berganza, <strong>la</strong> Camacha, <strong>la</strong> Montie<strong>la</strong> e<br />

infine <strong>la</strong> Cañizares.<br />

I critici hanno riconosciuto nel<strong>la</strong> profezia echi satirici e apocalittici e ricor<strong>di</strong> letterari<br />

dell’Eneide e del vangelo <strong>di</strong> Luca, mentre alcuni sono arrivati ad in<strong>di</strong>viduare ad<strong>di</strong>rittura una<br />

critica all’autorità politica o una bur<strong>la</strong> delle profezie cavalleresche 89 .<br />

Quel che è sicuro è che <strong>Cervantes</strong> insiste sul<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>, poiché <strong>la</strong> riporta non solo, come<br />

abbiamo visto, in un nodo centrale del<strong>la</strong> novel<strong>la</strong>, ma <strong>la</strong> ripete, per bocca <strong>di</strong> Scipione, una<br />

seconda volta, anche se <strong>la</strong> citazione <strong>di</strong> Scipione è finalizzata a far capire all’amico che quelle<br />

frasi non hanno senso, sia che le si interpreti allegoricamente come il ra<strong>di</strong>cale cambiamento<br />

delle sorti, sia letteralmente come il gioco dei birilli che una pal<strong>la</strong> può abbattere e una mano<br />

risollevare.<br />

Come abbiamo visto, <strong>la</strong> profezia risulta agli occhi del cane filosofo nient’altro che inganno,<br />

menzogna e gioco, <strong>di</strong>ssolvendo così l’entusiasmo <strong>di</strong> Berganza per aver risolto il mistero del<strong>la</strong><br />

loro facoltà <strong>di</strong> par<strong>la</strong>re.<br />

Se una delle funzioni del traduttore è proprio quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> risolvere le ambiguità, facendo delle<br />

scelte che pre<strong>di</strong>ligono uno dei campi semantici sottesi allo stesso termine, in questa<br />

situazione <strong>Montale</strong> si sarà domandato come rendere l’enigmaticità dei versi mantenendo i<br />

riferimenti metatestuali e <strong>la</strong> loro forma poetica.<br />

Il traduttore <strong>di</strong>mostra in realtà <strong>di</strong> non preoccuparsi <strong>di</strong> conservare <strong>la</strong> struttura endecasil<strong>la</strong>bica,<br />

ma <strong>di</strong> preferire perfino in questo estremo caso una semplificazione, nonostante così facendo<br />

<strong>di</strong>minuisca l’aspetto contorto del<strong>la</strong> profezia.<br />

“Torneranno al<strong>la</strong> forma primitiva<br />

Quando vedranno, rapida e sagace,<br />

Una mano possente alzare gli umili<br />

E abbattere i superbi.”<br />

In questo modo lo scrittore mantiene il senso profondo del<strong>la</strong> preveggenza, ma l’aspetto viene<br />

completamente mo<strong>di</strong>ficato.<br />

89 Ve<strong>di</strong> <strong>la</strong> nota critica al<strong>la</strong> profezia in M. DE CERVANTES, Nove<strong>la</strong>s Ejemp<strong>la</strong>res, cit., pag. 594<br />

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