Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it
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per lui il fallimento della visione storicistica e preparare la catastrofe<br />
della vecchia civiltà.<br />
Nel saggio “Storia e antistoria”, che pure venne dopo il fatale<br />
anno 1926 che segnò lo scioglimento <strong>di</strong> tutti i part<strong>it</strong>i pol<strong>it</strong>ici, tranne uno,<br />
e la defin<strong>it</strong>iva liquidazione <strong>di</strong> ogni libertà <strong>di</strong> stampa, è facile trovare<br />
qualche passo che può considerarsi come una vera e propria<br />
“apologia del fascismo”. <strong>Il</strong> Garin c<strong>it</strong>a quel brano in cui, attaccando<br />
come al sol<strong>it</strong>o gli storicisti, <strong>Tilgher</strong> riconosce al fascismo il mer<strong>it</strong>o <strong>di</strong> non<br />
ancorarsi al passato, ma <strong>di</strong> cercare nel passato l’antecedente storico<br />
della propria azione presente. 1<br />
Tuttavia i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>ttatoriali e l’annullamento <strong>di</strong> ogni libertà,<br />
nonché l’esaltato nazionalismo cui quella concezione pol<strong>it</strong>ica mise<br />
capo, determinarono motivi <strong>di</strong> insofferenza dei quali è facile trovare<br />
traccia nei suoi scr<strong>it</strong>ti posteriori al 1930 e soprattutto in quel “Diario<br />
pol<strong>it</strong>ico degli anni 1937-41” pubblicato postumo a cura <strong>di</strong> Liliana<br />
Scalera. Anche Luigi Salvatorelli, che gli fu amico, testimoniò, nella<br />
prefazione ad una raccolta <strong>di</strong> saggi <strong>di</strong> pol<strong>it</strong>ica e <strong>di</strong> sociologia, “Tempo<br />
nostro”, quella insofferenza <strong>di</strong> lui per la <strong>di</strong>ttatura che fu propria degli<br />
spir<strong>it</strong>i veramente colti e sensibili.<br />
Ma per quella tendenza connaturata al suo spir<strong>it</strong>o <strong>di</strong> ricercare<br />
i rapporti più profon<strong>di</strong> tra i fatti e le idee, quanto più gli si faceva<br />
insopportabile la s<strong>it</strong>uazione presente, tanto più era portato a<br />
ricercarne le cause in quella dottrina che era stata la delizia e la croce<br />
del suo travaglio speculativo, l’idealismo crociano e gentiliano.<br />
L’idealismo sembrava <strong>di</strong>ventare la filosofia <strong>di</strong> Stato, specie<br />
nella estrema formulazione gentiliana; non a caso l’aspra e spesso<br />
incomposta polemica col Gentile si sviluppò e acuì negli anni stessi in<br />
cui si consolidava e <strong>di</strong>ffondeva l’attualismo così come era<br />
superficialmente inteso dalla cultura ufficiale. Tale polemica, della<br />
quale bisognerà poi più particolarmente occuparsi, ebbe le sue punte<br />
1 Eugenio Garin – Cronache <strong>di</strong> filosofia contemporanea, Bari – Pagg. 312 – 313.<br />
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