Il pensiero di Adriano Tilgher - Giodi.it
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La cr<strong>it</strong>ica drammatica non <strong>di</strong>stolse tuttavia <strong>Tilgher</strong> dai suoi<br />
stu<strong>di</strong> pre<strong>di</strong>letti <strong>di</strong> carattere storico e filosofico. Proprio negli stessi anni<br />
egli venne sempre meglio definendo la sua teoria della storia,<br />
orientandosi decisamente verso la visione spengleriana dei cicli storici<br />
chiusi. <strong>Il</strong> saggio sullo Spengler, compreso ne “I relativisti<br />
contemporanei”, lo portò a profetizzare con maggior vigore la fine<br />
della civiltà cap<strong>it</strong>alistico-borghese.<br />
Non a torto il tono messianico <strong>di</strong> alcuni suoi scr<strong>it</strong>ti ha fatto<br />
ricordare a taluno il vivo interesse <strong>di</strong> <strong>Tilgher</strong> per il me<strong>di</strong>anismo e la<br />
giovanile amicizia per la nota me<strong>di</strong>um napoletana Eusapia Pala<strong>di</strong>no. 1<br />
Nel 1922 in “La visione greca della v<strong>it</strong>a” egli riprese la teoria <strong>di</strong><br />
Nietzsche circa il m<strong>it</strong>o greco “dell’eterno r<strong>it</strong>orno” da lui contrapposto<br />
al concetto cristiano <strong>di</strong> “redenzione” e a quello illuministico <strong>di</strong><br />
“progresso”. Per la concezione greca l’uomo, ipostasi <strong>di</strong> Dio, a Dio<br />
tende a tornare come al tutto, sicchè la civiltà greca naturalmente<br />
tende all’equilibrio, all’or<strong>di</strong>ne, alla serena in<strong>di</strong>fferenza; nel mondo<br />
moderno, invece, l’Io, anelante a sempre nuove conquiste, esplica la<br />
sua attiv<strong>it</strong>à infin<strong>it</strong>a in uno slancio inesauribile verso la libertà. <strong>Il</strong> motivo<br />
romantico e soprattutto fichtiano è evidente. Ma <strong>Tilgher</strong> accentua<br />
l’aspetto religioso, anzi cristiano, <strong>di</strong> questo slancio dando ad esso il<br />
carattere <strong>di</strong> una redenzione. <strong>Il</strong> 1922 fu dunque un anno<br />
particolarmente importante per la maturazione del <strong>pensiero</strong><br />
tilgheriano, così come fu un anno cruciale per le vicende pol<strong>it</strong>iche del<br />
nostro paese, nelle quali <strong>Tilgher</strong>, come tutti coloro che allora erano<br />
impegnati con le idee, si trovò coinvolto, sia pure marginalmente.<br />
L’atteggiamento <strong>di</strong> <strong>Tilgher</strong> nei confronti della <strong>di</strong>ttatura<br />
fascista, che iniziava allora la sua parabola, fu complesso e spesso<br />
contrad<strong>di</strong>ttorio. C’era indubbiamente un filone del suo <strong>pensiero</strong>,<br />
quello volontaristico ed attivistico, che sembrava orientarlo verso la<br />
accettazione <strong>di</strong> un credo pol<strong>it</strong>ico esaltante la forza rinnovatrice e la<br />
volontà onnipotente. Ancora una volta i fatti sembravano <strong>di</strong>mostrare<br />
1 Mario Vinciguerra – <strong>Adriano</strong> <strong>Tilgher</strong> – Necrologio. Sta in “Nuova rivista storica”, 1941. Fasc. V e VI<br />
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